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In questi mesi si è parlato molto della Red Oak Collection. Dieci autrici italiane per dieci storie diverse che si intrecciano intorno al Red Oak Manor, un orfanotrofio in Pennsylvania. L’idea di dieci penne diverse che danno vita a storie collegate dall’origine comune dei protagonisti incuriosisce e attira come una calamita. Wings di Valentina Ferraro battezza l’inizio di una collection che promette grandi emozioni, e lo fa con una scrittura che testimonia il suo cammino verso una maturità più consapevole, lontana dai soli dialoghi pungenti che usa come strumenti per suonare le melodie della sua prosa. Quello che più colpisce, in quest’ultima opera, è la ricerca di una maggiore introspezione, di uno scavo più profondo nell’animo dei protagonisti attraverso una rappresentazione reale del dolore e della sofferenza, senza però mai eccedere nel drammatico, ma usando anche l’ironia per sottolineare l’importanza del momento che segna il passaggio dall’adolescenza alle grandi speranze e alle nuove strade della vita adulta.
“Siamo uguali, io e lei siamo due facce della stessa triste medaglia. Ma quando siamo insieme, siamo felici. O almeno io lo sono. Anche se passiamo quel poco tempo che abbiamo perlopiù in silenzio, so che mi capisce. Lei mi ascolta, anche se non sto dicendo niente.”
Jace e June sono diversi, eppure simili nella solitudine che li ha avvolti. Lui è un ragazzo ricco che potrebbe avere tutto dalla vita, ma a cui manca la stabilità di una famiglia, del calore di due braccia che confermino amore e protezione; lei una ragazza che non ha mai conosciuto quel calore, ma si è alimentata dei pochi sorrisi catturati nel volto delle sue tutrici. Jace e June si incontrano da bambini e si riconoscono in momenti rubati in cui lo spazio-tempo sembra immobilizzarsi nel tepore di sguardi che promettono di rincontrarsi. Due anime che vagano alla ricerca di un posto stabile a cui appartenere, così simili da leggersi dentro e scoprire di poter offrire e ricevere quel calore a cui loro, due bambini diventati poi ragazzi, è sempre stato negato. Inevitabile per loro è stato innamorarsi, sentire il battito furioso del cuore mentre le loro labbra si univano e così dar vita a una storia emozionante che ha avuto bisogno di tempo, rabbia, solitudine e abbandono per permettere loro di riconoscere che l’amore può rendere liberi e più giusti nel mondo a cui si è scelto di appartenere.
“Mi sta offrendo la felicità fra un bacio e una carezza, nel bel mezzo di questa vecchia biblioteca abbandonata, dove per la prima volta, insieme a lui mi sono sentita libera e giusta.”
Fin dall’inizio quello che mi ha colpita è stata l’ambientazione un po’cupa e oscura dell’orfanotrofio che riporta a quelle atmosfere in pieno stile gotico che affascinano i lettori di libri fantasy ma che, in Wings, contribuiscono a raccontare di un luogo triste in cui bambini senza famiglia attendono di appartenere a un mondo che li ha abbandonati. Bambini che diventano ragazzi e che sviluppano tra di loro quell’amore fraterno in cui si riconosce il bisogno di protezione e famiglia. Personaggi a cui la sapiente penna di Valentina Ferraro ha dato una forma iniziale e le cui storie riempiranno sicuramente le pagine dei successivi libri della collection.
“Voglio baciarla e poi cacciarla via. Voglio sapere tutto di lei e poi dimenticarmi che sia mai esistita. Voglio andarmene, ma voglio restare ancora dieci minuti con lei.”
La storia di Jace e June emoziona e fa venire i brividi sulla pelle. Due anime, le loro, che nella cupa tristezza di un luogo freddo che grida la voglia di calore ritrovano la luce che riscalda il cuore attraverso i primi baci. June elargisce sorrisi per mitigare la tristezza, mentre Jace usa la rabbia contro un mondo dorato ma anche effimero che lo ha reso immune a quei sentimenti che potrebbero far cadere le barriere dietro cui si è trincerato. Nonostante l’amore per June, dopo che il destino l’ha diviso dalla ragazza amata, è con quella rabbia iniziale che Jace ritorna dopo anni al Red Oak Manor, una rabbia che l’ha reso duro e vendicativo, al punto che ho faticato a riconoscerlo e a trovare, per le sue azioni, le giuste motivazioni: mi sono apparse, infatti, un po’ deboli in confronto alle conseguenze che potevano avere le sue decisioni. Tuttavia, ritrovare tra le mura di tristezza che ricordava il volto di ragazzi sorridenti e uniti da un legame che riconosce come famiglia l’ha spinto verso un cambiamento che è stato sicuramente il momento più emozionate, e ha dotato la storia di quell’impronta romantica di speranza a cui questo genere ci ha abituato.
“…ho provato pena per me stesso più volte di quelle che riesco a contare. E June entra nella mia vita di prepotenza e mi ricorda che a questo mondo non sono io quello da compatire. Che non ho nessun diritto di piangermi addosso. Non ce l’ho mai avuto.”
Infine, un capitolo a parte meriterebbe la bellezza del personaggio di June, di cui ho apprezzato anche i momenti in cui ha perduto il colore della fiaba. June è la ragazza forte e sorridente che non smette di guardare alla vita come a un raggio di sole. Nella sua ricerca di famiglia e di calore trova nel dare la strada giusta per sentirsi amata. Lei ama Jace dal primo momento, nelle sue fantasie infantili e poi ancora quando, da ragazza, riconosce la diversità dei loro mondi. June riesce con la sua empatia a mitigare la tristezza e la sofferenza di un luogo che ha bisogno di essere riempito di sogni. È una eroina a cui si perdonano anche i momenti di abbandono che hanno reso il suo personaggio più vulnerabile e quindi più reale.
“Quando penso a lei, penso a un paio di ali. Ali magiche che non perdono mai l’equilibrio. Che riescono a battere così velocemente da impedire a chiunque di afferrarle. Lei, con le sue ali, mi porta via da qua, protegge entrambi.”
Valentina Ferraro ancora una volta conferma il suo talento con una scrittura che sta cambiando, rivelando una parte più intima e introspettiva che ho amato. Le atmosfere descritte mi hanno ricordato altre storie già vissute, ma comprendo l’esigenza del romanzo di porsi come apripista per le future vicende di personaggi protagonisti di sofferenze e dolore ma anche di passione e riscatto nella vita.
Wings mette in scena un susseguirsi di eventi che a volte ho trovato discordanti rispetto a una parte iniziale che ho prediletto per la tenerezza del primo innamoramento e per la struggente descrizione di un luogo triste e severo, ma apre altresì le porte in grande stile a una collection che annuncia grandi emozioni. Valentina Ferraro si conferma per me una delle migliori penne del genere romance italiano e posso senz’altro testimoniare che con Wings è riuscita a riaffermare il suo talento e la sua bravura.
“La sua risata limpida cura il mondo. Cura me. Lily-Rose June costruisce un muro intorno a noi e ci nasconde dal marciume che ci circonda. Solo lei ha questa forza dentro, capace di vedere il buono quando di buono non c’è proprio niente.”
Tiziana