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«Cosa puoi dirci del cedimento che hai avuto nel quarto periodo, Deck? Quegli ultimi minuti di partita sono stati alquanto brutali»
Il primo incontro fra Decker e Avery è a dir poco una doccia fredda. Lui è MacKenzie Decker, stella del basket di una delle squadre più forti nel campionato del NBA e Avery è al suo primo incarico come giornalista. Lo spogliatoio, dove Decker sta rilasciando un’intervista a caldo sulla partita appena terminata, pullula di testosterone e l’asciugamano avvolto sulle sue parti intime lo conferma insieme alle goccioline d’acqua che ricoprono i suoi muscoli solidi da atleta. La domanda di Avery attira l’attenzione di Deck che lo colpisce a segno, visto che gli ultimi minuti della partita e poi la sconfitta finale sono stati causati dai suoi tiri non andati a buon fine. Deck non si scompone, aspettando che gli occhi di Avery vaghino sulle parti nude del suo corpo. Uno arrogante come lui sa che alla fine ogni ragazza brama per passare in bellezza il fine serata. Ma Avery non ci tiene nemmeno un po’, lei è la giornalista che ha come obbiettivo quello di fare un buon lavoro e i tipi come Deck sono solo parte del suo incarico. Ma nel momento in cui Deck capisce di aver fallito l’approccio, il suo asciugamano scivola a terra e… Ops! il suo corpo da dio greco si manifesta in tutta la sua bellezza, parti intime comprese. Immaginate il dopo non poco maschilista fomentato da schiamazzi, urla e risatine dei presenti nello spogliatoio a cui un gesto del genere avrebbe causato il nulla, ma non se è una donna al centro dell’attenzione e non se quello spogliarello avrà una specie di memo sulla carriera di Avery.
“Decker è sempre stato una domanda irrisolta. Morale della favola, al di là di tutte le mie giustificazioni, forse non sono pronta per la risposta, ora che l’opportunità potrebbe ripresentarsi”
Sono passati dieci anni da quell’episodio, anni in cui Deck e Avery si sono incontrati sporadicamente senza mai parlarsi veramente. Dieci anni di vita vissuta ognuno col proprio percorso sentimentale e professionale e, per un caso del destino, ora si ritrovano a lavorare insieme nella conduzione di un programma sportivo dove Avery è diventata la conduttrice di punta. Un punto di domanda irrisolto sembra lampeggiare nei loro sguardi, in cui ritrovano quell’alchimia sfrigolante che avevano sentito nello spogliatoio dieci anni prima e Deck questa volta si trova in netto svantaggio, perché Avery non ha dimenticato quel ragazzo spocchioso e arrogante che l’aveva messa in una posizione derisoria davanti a un pubblico totalmente maschile. Il suo sguardo accattivante, quel piglio intelligente con cui lo aveva messo alle corde, Deck lo ritrova in una Avery ora più matura e consapevole e si sa che una delle cose più appassionanti è quando il protagonista maschile deve lottare per guadagnarsi la fiducia di una donna che lo attira come il miele, una donna che negli anni è diventata ancora più ostile quasi a far diventare una possibile vittoria una missione impossibile.
“Quando le luci si abbassano, alza la guardia e sfoggia quella falsa e attenta neutralità che pensa mi terrà lontano. Ma ogni giorno vedo una nuova crepa in quel muro dietro cui si nasconde, e questo non fa che alimentare la mia curiosità di vedere cosa c’è al di là. È ora di scalfire quel muro. È ora di essere il martello.”
Kennedy Ryan in prossimità del Natale ci regala un romanzo breve ma intenso che, abbinato alla bellissima serie Shot, completa una serie di libri che, posso garantire, sono stati dei capolavori di questo 2020. E ancora una volta dopo una prima parte molto ironica, la sensibilità dell’autrice e la cura che ha per i suoi personaggi escono dirompenti in una storia che ci racconta di sofferenza, di seconde occasioni e di vita, spingendoci a riflettere su ogni opportunità che ci offre.
«Non posso prometterti che non me ne pentirò domani». Lo guardo di nuovo, senza nascondere il dolore che provo, e che si mescola nel mio animo alla passione, alla confusione e al desiderio. «Posso solo prometterti che ti voglio da morire stasera».
Mi piace moltissimo il significato della frase “La vita è una collezione di momenti” e ogni attimo vissuto è quello più giusto in quel momento, siamo noi a costruire la felicità con qualcun’altro se prima siamo felici con noi stessi.
Come in ogni libro di questa serie anche questa volta La Ryan accentua la sua attenzione sul personaggio femminile. Avery è la ragazza forte e intelligente che Deck ritrova dopo tanti anni, ma che dietro a quella sicurezza che trasuda, nasconde un velo di sofferenza che intristisce l’animo di un uomo che non si ferma davanti a nulla, soprattutto alla voglia e alla curiosità di conoscere a fondo una donna che ha perso un giorno l’occasione di incontrare. Avery non può non cedere alla passione quasi curativa che le trasmette Deck capace di abbracci calorosi e sguardi di fuoco. Due personaggi che rincorrono una seconda occasione e non vi nego che l’amore che sentirete in queste pagine riuscirà ad accarezzare il vostro cuore di quella generosità di cui si ha bisogno per ritrovare fiducia nella vita e nei sentimenti. Vorrei solo te per Natale è un regalo incartato con tanto di fiocco rosso che l’autrice ci dona per condividere con noi la gioia di ritrovarsi in una festa così importante che sa di unione, di famiglia e di pace, ma questo lascio a voi la sorpresa di scoprirlo perché il Natale può essere il momento da cogliere anche per le decisioni che sanno di buono e di rinascita. Una lettura perfetta per questo periodo di festa, che saprà riscaldarvi il cuore di quella passione che questa autrice riesce a raccontare affrontando temi importanti curati di quella sensibilità che rende i suoi libri unici.
“La gioia di lotte comuni, di alti e bassi e di prove, i “ci sono per te e tu ci sei per me”. Rende la contentezza che si trova prima con sé stessi ancora più luminosa ancora più profonda.”
Tiziana