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“Ero davvero suo, ormai, in tutta la mia misera totalità, corpo e non più soltanto quello. Compresi, però, che l’appartenersi era un legame reciproco. I capi che ci tenevano uniti riconducevano allo stesso filo e se io ero di sua proprietà, allora significava che anche lei era mia, in ogni sua articolata sfaccettatura”
Nel tanto atteso terzo volume della serie Unfaithful, ritroviamo Layla, Andrew e Michael nel pieno del subbuglio emotivo in cui li avevamo lasciati. Ormai sgretolati dal peso degli eventi, ognuno separato dall’altro a causa di scoperte sconvolgenti sotto cui sono stati travolti, sono umanamente annientati e definitivamente allontanati.
Si ripercorre a ritroso la loro storia, dal momento del loro incontro al presente che li vede ognuno a fare i conti con sé stesso, in città diverse e con un futuro incerto e forse inesistente. Un riassunto delle “puntate precedenti” raccontato esclusivamente in prima persona da Andrew che, inizialmente convinto del gioco sordido da portare avanti per distruggere Layla, la nuora dell’uomo che per lui rappresenta l’unica figura più simile a quella paterna mai avuta, resta coinvolto nella spirale di eventi ed emozioni che lo porta ad innamorarsi della sua vittima, trasformandosi nel carnefice di se stesso. Rimanendo invischiato in un gioco che non saprà più gestire, prende consapevolezza che quando entrano in gioco i sentimenti, non esistono calcoli, trappole, ma una perdita di controllo della propria personalità, programmata come un robot che improvvisamente annulla i comandi del pannello di controllo andando in tilt.
Con la verità svelata, non resta ad Andrew che fermarsi a raccogliere le sue emozioni sgretolatesi in mille pezzi e il suo cuore infranto, affrontando il dolore come conseguenza del suo cinismo, delle sue errate convinzioni, per poi esaminarsi in un’analisi interiore accurata e profonda e con un sentimento d’amore inarrestabile seppur compromesso dalle sue azioni. Doveva distruggere Layla, c’era riuscito ma il prezzo da pagare lo stava facendo morire dentro lentamente. E ora è solo annientato, perso a fare i conti con il disprezzo che ormai provava verso sé stesso.
“Sapevo che quella donna sarebbe stata la mia fine, lo avevo intuito dal primo momento in cui avevo posato gli occhi su di lei. Le donne pericolose, quelle vere fatte di carne, sangue e coraggio, gli uomini le riconoscono subito, ma fingono di non accorgersene, perché il desiderio è troppo forte”
In un viaggio senza ritorno da Volterra a Las Vegas, con epilogo in una splendida New York che mette tutto a tacere, Andrew tenta l’impossibile per riportare nella sua vita ormai allo stremo, Layla, ed è disposto a tutto per riuscirci, anche al terribile confronto con Michael. E in un epilogo in cui la comprensione prende il posto della rabbia e la speranza quello dei rimpianti, Andrew torna ad essere finalmente solo Andrea, concludendo il giro intorno alla sua esistenza e ricostruendo la sua vita da zero, annullando le certezze, costruendone di nuove, per fare delle proprie debolezze nuovi punti di forza da cui ripartire, senza mai dimenticare la sua donna.
“La forma del tempo, cambiò in quei brevi istanti sospesi, mentre la donna dei miei sogni si stagliava di fronte a me, con tutte le sue promesse di dolore e infinita gioia”
Un amore contemporaneo, senza giri di parole. Quello più unico e vero, che rispecchia la realtà di tutti i giorni in cui siamo consapevoli che nella vita ordinaria esistono poche favole, e le storie reali, senza troppi fronzoli, si strutturano con le dinamiche spiegate da Andrew e Layla, con gli stessi dubbi e lo stesso pathos.
Unforgettable è un romanzo che riassume in parte i due precedenti, con il percorso narrativo a ritroso degli avvenimenti accaduti che ho trovato a tratti superfluo, seppur con particolari descritti dal punto di vista maschile, quello di Andrew e quindi più introspettivo e analitico. Tuttavia, l’evoluzione emotiva del protagonista maschile e i retroscena di alcuni accadimenti non danno nuovi spunti al romanzo, in quanto già conosciuti dal lettore. Un libro sicuramente ben scritto e editato, un viaggio nella conoscenza della mente di un uomo innamorato in cui mi sarei aspettata nuove dinamiche di sviluppo che, dopo tanta attesa in cui l’autrice si è soffermata più sulla trama legata ai volumi precedenti, sono arrivate solo negli ultimi capitoli. Qui, all’epilogo della storia finalmente la trama si stravolge, implode ed esplode, scombina le emozioni e ne annuncia di nuove, ancor più potenti e definitive, consacrando la speranza di un possibile futuro per questa coppia.
Con questo romanzo Maia aiuta a comprendere quanto sia importante risolvere sé stessi, accettarsi ed assolversi prima di potersi donare a qualcun altro, prima di totalizzare la propria essenza per essere certi di poter costruire la base solida di un sentimento. Imporsi una personalità diversa da quella che la natura ci dona, rende schiavi di una vita artificiosa. Andrew, Layla e Michael, con le loro storie scomposte e ricomposte hanno molto da insegnare per chi saprà leggere tra le righe di quest’ultimo romanzo, davvero intenso, di questa autrice introspettiva, moderna, che attraverso le parole sa colpire la mente, far emergere ragione e sentimento e donare potenza a ciò che scrive, nascondendo, però, a mio avviso, un potenziale narrativo che deve ancora toccare il livello più alto che possiede.
“Dolore e gioia. Inizio e fine. Vita. Equilibrare ogni elemento non era semplice, ma ne valeva la pena”
Wanessa