Directions


Se volete rilassarvi con una lettura piacevole e vi piace come genere il second chance Una volta sola di Ashley Munoz è la scelta giusta. Un libro che si svela capitolo dopo capitolo, dove i pezzi della vita dei due protagonisti si dispongono in modo lineare come le tessere di un puzzle, riuscendo a svelare il perché di alcuni atteggiamenti non sempre condivisibili.
Ryan e Bexley si rincontrano dopo dieci lunghissimi anni e con due vite decisamente agli antipodi: lui è un acclamato attore di Hollywood che vive perennemente nel lusso, con una presenza costante sulle riviste più patinate, dove cambia ragazza ad ogni stagione; lei si ritrova ad accettare un lavoro di manovalanza in un resort esclusivo per poter provvedere al sostentamento dei suoi due figli e alle prese con un ex ingombrante e poco affidabile.
“Il cuore mi batte all’impazzata nel petto. Così velocemente, infatti, che mi domando se possa sfondare lo sterno e finire sul bancone, proprio davanti a tutti… sento tre parole pronunciate con quel timbro profondo che una volta aveva la capacità di sfiorarmi la pelle e scombussolare le mie emozioni “Bexley? Bexley Back?”
Fin dagli inizi arriva al lettore la sensazione che sia Bexley che Ryan si ritrovino a vivere una vita che si sono costruiti perché in balia delle occasioni che si presentavano, quasi passivamente, e non da ciò che realmente volevano. Soprattutto Bexley viene descritta come una mamma forte e follemente innamorata dei propri figli ma ancorata e totalmente intrappolata nei sentimenti verso il suo primo e unico amore passato, perennemente in attesa di “qualcosa”, un sogno, che custodisce nel cuore e con cui combatte ogni giorno.
“Non so come andare avanti dopo di lui. Sono passati dieci anni… Dieci anni ed ancora adesso, quando chiudo gli occhi e penso al mio futuro, vedo il suo viso, non so perché. E’ imbarazzante perché quel treno è già partito..Eppure sono rimasta ferma su quel binario ad aspettare il suo ritorno.”
Questo libro ha una trama semplice con dei personaggi non particolarmente articolati, e proprio nella semplicità l’autrice crea una storia di piacevole lettura dove non viene difficile comprendere la loro psicologia. Sia Bexley che Ryan sono ancora ingabbiati dai rimorsi del passato, da quelle parole non dette e da quella pesante sensazione del “e se…”. Alcune delle loro scelte e alcuni silenzi hanno costituito il punto di rottura che riemerge nella lettura e colpisce il lettore con tanti piccoli spilli, portando all’irrazionale voglia di avere una macchina che possa trasportare i suoi protagonisti nel passato per evitare fraintendimenti e la condanna scaturita da certi silenzi.
“Non volevo questo per la mia vita. non volevo essere la seconda scelta di qualcuno. Non volevo essere il più grande rimpianto della sua vita.”
…
“Mi dispiace averti ferito. Stavo cercando di proteggere il mio cuore e, nel frattempo, ho distrutto il tuo.”
Nonostante un passato ingombrante per cui i due ragazzi sono ancora sofferenti, il loro presente è prezioso grazie alla presenza dei due bambini di Bexley. A parer mio, il modo in cui l’autrice inserisce e ritaglia uno spazio alle interazioni tra i grandi e i bambini è un valore aggiunto al romanzo. Difatti emerge tutta l’atmosfera famigliare ed è bellissimo assistere a certe dinamiche che si instaurano fin dalle prime battute tra Ryan e i due monelli. Devo anche ammettere che forse il mio personaggio preferito è Cole, il figlio maggiore di Bexley che si dimostra molto più adulto di certi adulti. Difatti, in certi momenti, i protagonisti sembrano ancora i due ragazzini del passato che non riescono a comunicare, oserei dire “campioni delle porte chiuse in faccia”. Ho quasi dimenticato il numero di volte che ho immaginato si sarebbero chiariti o avrebbero avuto un dialogo costruttivo, invece puntualmente, uno dei due, si allontanava e issava una barriera astratta ma decisamente troppo ingombrante tra i due.
Nonostante il continuo tergiversare dei due protagonisti, complici i bimbi di lei e i genitori di lui, l’amore vero – quello che ti travolge “una volta sola” – non si può nascondere o dimenticare e, in certe occasioni, abbiamo il dovere di non lasciarle più scappare. Come avrete intuito dalla citazione, ho apprezzato la scelta romantica del titolo, per il significato che l’autrice ci regala e che emerge nella seconda parte del libro, in una delle interviste rilasciate da Ryan.
In alcuni tratti, Bexley sembra una moderna Cenerentola che un giorno all’improvviso incontra il suo bel principe e il dolcissimo epilogo appare al lettore come la giusta conclusione di una favola. Nel leggere la fine sono sicura che anche voi vi farete avvolgere dal ricordo magico che solo certe favole possono lasciare nella nostra memoria e vi tornerà in mente il famoso motivetto…
I sogni son desideri
Di felicità
Nel sonno non hai pensieri
Ti esprimi con sincerità
Se hai fede chissà che un giorno
La sorte non ti arriderà
Tu sogna e spera fermamente
Dimentica il presente
E il sogno realtà diverrà
Ilaria