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Margot è nata nel lusso, nella sua infanzia non le è mai stato negato nulla, ma ha sempre dovuto seguire le regole dettate dalla famiglia, soprattutto dalla madre detta “Muffy”: studiare letteratura inglese, presenziare alle feste di beneficienza, mantenere un certo decoro e non andare mai fuori dagli schemi.
Ha avviato una agenzia di comunicazione insieme a Jamie, protagonista del primo libro della serie, per distaccarsi da quel mondo agiato e costruire qualcosa di totalmente suo.
Le piace il suo lavoro, ha le sue amiche del cuore che la sostengono, ma in realtà manca ancora qualcosa nella sua vita, un compagno, e l’idea di rimanere sola sta prendendo piede nella sua testa.
Per allontanarsi dalla città sempre a causa della sua famiglia, accetta un nuovo progetto di lavoro arrivato in agenzia, dovrà occuparsi della Fattoria dei fratelli Valentini, che ha bisogno di un restyling e di una buona campagna di marketing per rendersi più visibile e affermarsi sul mercato ortofrutticolo.
Margot è un vulcano di idee per questo nuovo progetto, ma non ha fatto i conti con Jack Valentini, che non è assolutamente d’accordo con lei e si scontra costantemente con il resto della sua famiglia.
Jack è restio a ogni nuova idea, ma la sua bellezza è disarmante e mette a dura prova Margot, che non vuole apparire come la “viziata ragazza di città”, per dimostrargli che non è una persona vuota e priva di valori ed è qualificata per svolgere questo lavoro.
Non potrebbero essere più diversi, non vogliono avere nulla da spartire, e cercano di prendere posizioni diverse in ogni occasione, ma l’attrazione che nasce tra loro dimostra totalmente il contrario. Si cercano con gli occhi, si sfiorano, si toccano e scaturiscono sensazioni ormai sepolte da tanto tempo o addirittura mai provate. Ma il passato di Jack si presenta dirompente, mettendo il bastone tra le ruote ai due protagonisti, quasi incatenandoli.
Ma come può la ragazza di città trovare un punto d’incontro con un contadino sexy? Si possono superare le paure per tornare ad amare?
“Quello che facevamo non aveva niente a che vedere con i sentimenti… era solo sesso, nulla più! Non dovevamo complicare le cose parlando del nostro dolre o di quello che mancava nelle nostre vite. Il momento il cui avremo iniziato a farlo era il momento in cui il nostro rapporto avrebbe preso una piega diversa, e non volevo, né ne sentivo il bisogno.”
Melanie Harlow con il secondo volume della “Man Candy series” ci porta a fare la conoscenza di Margot, soprannominata Gogo, che avevamo incontrato nel primo volume con la storia di Jaime e Quinn.
Grazie alla capacità introspettiva della scrittrice, e al doppio pov, conosciamo i caratteri dei due personaggi, scopriamo i loro sogni, le loro paure nascoste, quei segreti che spesso frenano il loro vero modo di essere. Verremo travolti come un fiume in piena da questi protagonisti, forti e passionali, che credono fermamente nel loro lavoro e amano la vita che conducono.
È una storia dolce ma intensa con qualche sfumatura ironica, che vi porterà ad amare Margot e Jake: lei è una donna genuina, dal sorriso contagioso, mentre Jake è ombroso ”rude e impetuoso, pieno di panico e di disperazione”, e spezzato dentro, che crede di non avere più il diritto di essere felice, ma non ha fatto i conti con “l’uragano” Margot. Battibecchi divertenti nei quali si tengono testa, si alternano a momenti di pura tensione sessuale, perché vi posso assicurare che prenderanno davvero fuoco.
“Lei ci sapeva fare con le persone, io con la natura. Io sapevo come coltivare, lei come vendere. Era dolce quando io ero duro, eloquente quando io ero impacciato, estroversa quando io ero riservato.”
Melanie Harlow ci propone una storia ricca di dolcezza ma con un’intensa dose di erotismo con la quale ci ricorda che l’abito non fa il monaco e le apparenze spesso sono fuorvianti. Dietro alla ragazza viziata di città quale appare Margot, si nasconde una donna che ricerca il vero amore, e che ha dei valori profondi. Mentre Jack maschera la voglia di tornare a vivere, di sognare ancora un futuro perché crede di non averne più diritto, e i suoi sensi di colpa oscurano la sua mente.
Spesso ci costruiamo una serie di colpe e scuse, che ci annebbiano la mente, e queste idee giorno dopo giorno prendono consapevolezza. In realtà abbiamo il diritto di tornare a sorridere, e non c’è nulla di sbagliato nel lasciarsi cadere tra le braccia di una persona che ci sa capire, che ci ascolta o che resta in silenzio quando non abbiamo alcuna voglia di parlare.
L’ambientazione nella fattoria è stata la scelta perfetta: si sono scontrati due mondi completamente diversi, ed è stato semplice e immediato innamorarsi di loro e sentire le emozioni scorrere sottopelle.
Ricordatevi che… raccogliere le uova alla fine non è poi così male…
“Non sto cercando il primo amore. Sto cercando l’ultimo.”
Buona lettura,
Silvia