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La vita di Faith Howard Moore è imprigionata in una grande gabbia dorata dotata di ogni lusso, ma da cui non può scappare perché il suo destino è quello di seguire le orme di famiglia e intraprendere ben presto la carriera diplomatica. Nella sua famiglia si parlano diverse lingue e come è uso comune, ogni occasione è buona per sfoggiare la propria ricchezza agli occhi di chi guarda. Ma Faith non ha mai seguito le orme paterne, parla a malapena due lingue e non sa nulla di politica internazionale, l’unica passione che le dà gioia di vivere, è la pittura. La pittura la salva e la fa sentire libera, diventa un’ancora di salvezza fondamentale per la sua esistenza, un potente mezzo per acquisire armonia interiore e per sfuggire alla realtà quando questa diventa troppo dura da sopportare ed affrontare.
Nel muovere agilmente le dita, si sentiva viva. Si sentiva felice. Quelli erano gli unici momenti in cui percepiva la libertà in un’esistenza che qualcuno aveva già programmato per lei.
Per sua madre i suoi dipinti non sono altro che scarabocchi senza valore e per non alimentare questa sua ridicola passione, la sua famiglia la spedisce presso l’Ambasciata di Parigi per partecipare ad uno stage estivo prima di iniziare il collage, una vacanza che cambierà per sempre la sua esistenza di giovane e ingenua adolescente.
Parigi è la citta della gioia di vivere, resa celebre dagli artisti più famosi, dall’amore e dalla pittura sotto ogni forma e proprio qui, negli uffici dell’Ambasciata, lavora un ricco affarista dall’aspetto carismatico dovuto alle sue origini persiane da parte di madre e abile calcolatore negli affari, come era il suo americano padre.
Terence Fareed Wilkinson III è un uomo dalla personalità inquieta e travagliata, che grazie ad un passato fatto di soprusi e violenze, sta covando un rancore che lo porterà ben presto a compiere delle azioni impensabili.
Faith e Fareed si incontrano in una piccola bottega di arte dove entrambi sono impegnati nella realizzazione di un dipinto, e il loro incontro-scontro finisce subito per scioccare la giovane americana. Lei ha paura di questi occhi magnetici che con un solo sguardo sono riusciti a farle fare scena muta, annientano la sua personalità già molto fragile.
Nella vita dipingere l’aveva sempre aiutata a tollerare le scelte degli altri e mai come in quella occasione una tela l’avrebbe salvata dagli sguardi cattivi e glaciali di Terence Fareed Wilkinson.
L’incontro con questa creatura quasi angelica, fa vacillare ogni convinzione dell’algido affarista e sente da subito una connessione che neanche lui riesce a spiegare. Faith è così bella e candida, ma dietro al suo sguardo c’è un alone di tristezza e lui vuole assolutamente scoprirne il motivo.
Fareed voleva quella ragazza. Aveva raggiunto questa conclusione nel momento stesso in cui l’aveva vista entrare nella bottega di Pierre
Non posso svelare oltre perché rovinerei la lettura di questo romanzo ma sono entrata di prepotenza nell’atmosfera di questa storia, che mi ha trasportato subito in una realtà molto diversa da quella che mi aspettavo.
Faith è una ragazza che vede la sua vita scandita da regole ferree che deve rispettare in primis per proteggere la reputazione e poi perché non è contemplato trasgredire la tradizione di famiglia. Non ha molta stima di se stessa, è una ragazza fragile, incline a fare sempre ciò che le viene chiesto, ma l’incontro con questo uomo dal passato misterioso farà uscire il suo carattere selvaggio. Da piccola e ingenua rosa delicata si trasformerà in una persona che non ha paura di provocare per vedere una reazione, ma un destino amaro l’aspetta dietro l’angolo.
Fareed è un uomo dalle mille sfumature del blu, colore che Faith ama dipingere sulle sue tele, è freddo e glaciale come il mare d’inverno, sia negli affari che nella vita privata, ma dietro la sua corazza si nasconde un animo dalle tonalità calde dell’acquamarina, pronto a tutto pur di proteggere chi ama. Il loro primo incontro incute terrore nella dolce ragazza, che con il tempo impara a leggere molte verità dietro i suoi silenzi e a conoscere quell’uomo che porta cicatrici impresse a fuoco nel suo cuore, riuscendo persino ad abbattere quella scorza dura e vedere nei suoi occhi un sentimento profondo.
L’arte e la pittura sono parte integrante del romanzo e sono rimasta piacevolmente sorpresa, avendo io stessa frequentato la scuola d’arte, dallo studio che l’autrice ha fatto per descrivere in maniera così tecnica gli aspetti artistici, perché in fondo l’arte è soggettiva ed è una passione che migliora la qualità del nostro tempo.
Un altro argomento predominante è la vendetta, che si genera nell’animo di Fareed perché vuole ad ogni costo rimediare ad un torto subito nel passato. Essere traditi dalle persone che ci vogliono bene produce rabbia e rancore che in molte persone si trasforma nell’istinto di punire colui che ci ha fatto del male. Il desiderio di vendetta è un’emozione che fa parte dei nostri impulsi più elementari quando siamo vittime di un’aggressione o di un’ingiustizia. Non è però utile ad alleviare le sofferenze, anzi rischia di peggiorare le cose alimentando rabbia per il torto subito.
Ad aiutare il tenebroso Fareed a liberare la sua mente da questo desiderio oscuro, sarà Faith che nel massimo momento di sconforto, delusione e sofferenza, si trasforma in una vera e propria tigre dagli artigli affilati, pronta a riscattarsi e a difendere le persone a lei care.
Tutto il blu che parla di noi è una storia agli antipodi, che tocca argomenti molto delicati e ci fa capire che bisogna sempre accettare gli altri senza mai giudicare. Riconoscere la realtà per quello che è, senza dover necessariamente cambiare quanto stiamo vivendo. Il segreto è imparare la capacità di accettazione, uno stato mentale che permette di fare i conti con le cose difficili che ci capitano e di gestire le emozioni, rispondendo consapevolmente, invece di reagire a una situazione.
Morena The Queen