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“Il tempo non esiste”
In questo capitolo conclusivo della trilogia Le leggi della fisica è finalmente arrivato il momento per Mona e Abram di conoscersi e provare a vivere il sentimento che li unisce rendendolo sempre più forte. Il tempo è il fattore che scandisce i battiti del cuore di questi due geniali protagonisti, dipanando le righe di una trama che come le altre resta insolita, originale, piena di curiosità e imprevisti che i due affronteranno con la certezza di essersi finalmente ritrovati nell’amore ma con l’incognita di dover riuscire ad organizzare uno spazio temporale per potersi incontrare e vivere l’opportunità di scoprirsi come coppia.
“Ero io il problema. Ero io e la mia ricerca di stabilità mentre mi innamoravo di un musicista”
Per crescere all’interno di una coppia occorre però affinare la conoscenza di se stessi ed ecco che , in questo terzo romanzo, finalmente conosceremo a fondo tutti i lati della personalità contorta e piena di complessità di Mona, le sue paure sconosciute perfino a se stessa e le varie sfumature delle emozioni, che lentamente verranno alla luce, insieme anche al suo lato ironico e leggero che rende la lettura piacevole e ricca di frivolezza, in una storia in cui dei personaggi così giovani vivono già in un mondo pieno di responsabilità e affermazione che potrebbe altrimenti appesantire il lettore.
Due personalità che emergono in tutta la loro forza narrativa in un viaggio letterario che ancora non le aveva ben delineate ma solo accennate.
“Coloro che hanno certezze sono stupidi, mentre quelli con immaginazione e comprensione sono pieni di dubbi e indecisioni”
Paure, dubbi e incertezze minano la mente di Mona, impreparata alla valanga emotiva che si smuove dentro di lei grazie all’amore che nutre per Abram. Un sentimento che la confonde ma la spinge anche a lavorare per imparare a gestire la sua sfiducia nelle persone e riuscire ad aprirsi nella condivisione delle proprie giornate attraverso la creazione di legami umani e non puramente scientifici. In questo caso la mente, intesa come pura razionalità, si scontra con le emozioni di una giovane ragazza che vive una vita da adulta senza tutte le basi umane ed emozionali per riuscire a farcela. Sarà la potenza dell’amore che questi due ragazzi provano l’uno per l’altra a dare la spinta necessaria per affrontare tutti gli ostacoli che li spingono in direzioni opposte.
“Avevo le stelle al posto degli occhi, il cuore che mi batteva fuori dal petto come nei cartoni, convinto che questo – stare con lei in questo modo, così vicina a me, solo noi due, esposti e vulnerabili – fosse il mio paradiso in Terra”
Se Mona è l’emblema dell’incertezza, Abram è l’essenza della consacrazione di un sentimento che sa essere quello per la vita. In lui nulla vacilla, la certezza dei suoi sentimenti andrà contro il poco tempo a loro disposizione e contro gli ostacoli e i tentennamenti iniziali di Mona e dei suoi fratelli iperprotettivi. Il suo sentimento è saldo, fiero, sicuro e fiducioso.
Ed è proprio grazie ad Abram che Mona inizierà un processo di elaborazione psicologica che le permetterà, nonostante un tempo minimo seppur programmato, di iniziare un percorso con se stessa e la risoluzione della sua anima.
“Per quanto continuassi a ripetermi che avevamo tempo, non riuscii a togliermi dalla testa l’idea che non ne avevamo”
Pianificare un intero anno, organizzando il tempo a loro disposizione nei minimi dettagli tra voli e hotel, congressi e concerti, sarà l’impresa della vita per questi due geni che non vorrebbero altro che liberarsi dalle responsabilità e vivere la loro età con naturalezza e spontaneità lontani dalle luci della ribalta.
Un amore appena nato, vissuto a distanza, che solo il tempo potrà consacrare o annullare.
Il tempo per incontrarsi e stare insieme. Il tempo per imparare a conoscersi. Il tempo per analizzare sé stessi e in qualche modo risolversi. Il tempo per riconciliarsi con la vita.
Settimane, giorni, ore, minuti, secondi. Ogni istante è essenziale per costruire un futuro tanto desiderato ma pieno di incognite. Mona e Abram sapranno andare contro ogni contraddizione pur di viversi nella totalità del loro sentimento, unico elemento certo delle loro vite.
In quest’ultimo capitolo della serie, Penny Reid ha saputo costruire una storia piena di sentimento e romanticismo con scene e dialoghi corposi e ricchi di sensibilità dove gli schemi sono stati sostituiti dalla dolcezza delle emozioni e il sentimento prevale sulla ragione. Un’autrice da apprezzare per il coraggio di aver creato una storia così moderna e originale usando la fisica come filo conduttore.
Time. Il tempo tra me e te, regala finalmente uno scorcio di umanità a due personaggi costruiti come fossero robot. Il romanzo è scorrevole e più comprensibile dei precedenti, ma resta un po’ di delusione per l’epilogo, a mio avviso, troppo poco convincente, riduttivo e molto sbrigativo. Dopo tre libri dedicati a questi due protagonisti avrei preferito un finale mozzafiato piuttosto che uno prevedibile e senza particolari sconvolgimenti meno degno delle due menti così geniali che ci hanno tenuto compagnia con le loro vicende sempre un po’ contro tendenza e coi loro pensieri stravaganti e bizzarri e a volte poco decifrabili.
“L’unica cosa che finalmente, finalmente avevamo era il tempo.
Abbiamo tutto il tempo che vogliamo. Abbiamo il resto delle nostre vite“
Dopo aver scoperto i moti sussultori che fanno battere i loro cuori e aver dato spazio alle emozioni che li governano, è ora arrivato finalmente il tempo per Mona e Abram di viversi.
Wanessa
Le Leggi della Fisica Series
