Directions
“Negli ultimi anni, la mia vita sentimentale era stata un disastro, per usare un eufemismo, e lui aveva l’aria di uno spiraglio di luce, un’opportunità.”
Abbie quando incontra Cameron in un coffee shop a Wicker Park riesce a intravedere nei suoi occhi una luce abbagliante. La sua bellezza non ha nulla da invidiare a quei fotomodelli che affollano le riviste maschili. Elegante e affascinante, ogni suo millimetro di pelle nascosta lascia immaginare un uomo bello da togliere il fiato. Abbie non ha la minima idea di chi sia, ma il suo Mac quando iniza a trillare come un ossesso, le rimanda un messaggio in AirDrop direttamente dal Mac dietro cui quel bellissimo uomo la sta guardando. Inizia così la loro storia, come una favola, un incontro dietro i reciproci computer che fanno da barriera a uno scontro di sguardi infuocati e a un’immediata connessione. Mentre i messaggi si susseguono ogni giorno come il rituale di un caffè, decidono così di lasciare il loro passato fuori da quel coffee shop e iniziare a scrivere di loro come su una lavagna pulita da riempire con nuove storie. In questo gioco di scambi, le regole sono ben precise: niente aspettative, niente passato ma solo conoscersi come sono ora nel presente. Il tempo che trascorrono insieme è pieno di risate, battute e sentimenti crescenti con i quali, come due adolescenti alle prime armi, provano a confrontarsi in un momento della vita in cui il passato li ha plasmati in quello che sono adesso.
“La mia paura nascosta. Che non ci si potesse fidare di nessun uomo. Che ogni uomo potesse ferirmi.”
Cameron accetta quelle regole consapevole di dover aspettare che sia Abbie a fare il primo passo. Un passo che Abbie ha paura di affrontare, e quel modo così spontaneo di vivere il momento per lei è come buttarsi a occhi chiusi da un burrone e scoprire poi di atterrare con sorpresa su una morbida gommapiuma che la fa sentire viva e felice, ma non meno intimorita di scoprire un giorno, che tutto quello che sta vivendo è solo un sogno. Molto più semplice per lei filtrare i suoi incontri con Cameron in un coffee shop e dietro i monitor dei pc, un suo rifugio sicuro dove può fingere di essere normale e dare sfogo alla libera curiosità di conoscere una persona sconosciuta. Dietro i suoi sorrisi si nascondono infatti ombre del suo passato con cui è stata manipolata come creta da uomo che ha annientato ogni futura fiducia verso gli uomini. Un uomo che aveva trovato terreno fertile in una donna con la sindrome di aggiustare tutto ciò che è “rotto”, in cui anche i sentimenti più amorevoli e compassionevoli si disintegravano davanti una mente folle. Difficile ora per lei ricomporre i pezzi del grande puzzle della fiducia, di fronte a un uomo che sembra essere interessato solo in quello che lei è diventata attraverso delusioni e angosce. Ma Cameron è l’uomo che con i suoi gesti romantici fa sentire Abbie speciale, adorata … corteggiata. La inonda del suo affetto, di frasi buffe e di calore, plasmando con le sue mani premurose la sua nuova rinascita.
“Un bacio può essere un’introduzione, una dichiarazione e una promessa. Il mio piano è che sia tutte e tre le cose, quando me lo lascerai fare.”
Cameron è un personaggio indimenticabile, onesto e dolce riguardo ai suoi sentimenti e alla sua adorazione per Abbie. Un uomo paziente ma anche desideroso di ricomporre quel terreno dissestato in cui far fluire i sentimenti che prova per lei. In fin dei conti amare sembra una cosa così istintiva, così semplice eppure, quando finalmente la passione tra loro prende il posto dei messaggi, è proprio il loro passato sconosciuto che come un tassello mancante compone il vero quadro dei protagonisti.
“Ogni menzogna, in una relazione non fa che ritardare l’inevitabile. Perché per quanto si provi a essere qualcun altro con la persona che si ama, la verità prima o poi viene fuori, nei momenti di rabbia, frustrazione o dolore. Nel bene o nel male lei avrebbe dato tutto.”
Quello che Kate Stewart con la sua innata sensibilità ha voluto raccontare è una storia che nasce in modo semplice, a combustione lenta. L’autrice è riuscita a inondare le sue pagine di velata ironia e complicità che mi hanno trasportata verso una storia d’amore bellissima e passionale. Ma poi con un colpo di scena ha cambiato completamente le carte, facendo arrestare il mio respiro tanto da dover mettere da parte le emozioni per capire che il passato dei protagonisti era stato talmente simile da aver potuto tagliare fuori ogni semplicità e spontaneità con cui hanno vissuto il loro momento.
Cameron e Abbie sono stati completamente offuscati dalla passione da credere di doversi meritare quei sentimenti che, come fiori che sbocciano, hanno inondato di colore il loro cuore. Hanno mentito sulle paure e le angosce personali senza sapere che sarebbero state invece comprese e assorbite. Hanno vissuto il loro momento desiderosi di sentire la bellezza del corteggiamento e di quei sonori battiti del cuore che riempiono il petto degli innamorati.
Ma la vita ci costruisce e ci plasma un vestito addosso e spesso viviamo come naufraghi in balia degli eventi in attesa di un ancora che ci offra la salvezza, la possibilità di approdare nella terra ferma, quella che ci farà sentire sicuri di poter credere di essere arrivati, di credere di vivere momenti più belli come se fossero i primi, come se fossero unici.
“Ma giusto perché tu sappia, tu e io siamo assoluto.”
Loro hanno tagliato fuori il passato che invece avrebbe dovuto raccontare loro cosa volevano e cosa non avrebbero voluto più sentire. Perché amare non è semplice, è un atto di coraggio per chi è stato profondamente deluso da quel sentimento che sembra sempre essere l’unico quando entra nel cuore. The Real non è nient’altro che la testimonianza di come le angosce e le paure di rapporti sbagliati portano le persone a mentire o affondare i problemi senza pensare che c’è sempre una seconda occasione per riacciuffare la propria vita in mano.
“L’amore, in tutto il suo splendore, è un maledettissimo incubo, se si cerca di ingabbiarlo in un determinato momento. Non è che ci inciampi, nell’amore della tua vita, né aspetti che le cose si mettano a tuo favore. L’amore, come viene definito di solito, è una bugia, la vera natura dell’amore è il lavoro, e cazzo se ce ne vuole parecchio.”
Kate Stewart vi farà annegare in un uragano di emozioni dove la gioia e il piacere si mescolano a dolore e tristezza strazianti, accompagnandovi con tenerezza e battute spensierate e divertimento, passione e rabbia verso una storia che affronta temi importanti e che io stessa ho dovuto sviscerare, capire e apprenderne la vera sostanza. Emozionale, stimolante e commovente questo è ancora un altro libro di un’autrice che ho imparato ad amare e apprezzare per la sua sensibilità e il coraggio di affrontare temi importanti della vita. Peccato solo, una piccola nota dolente per l’editing che non ha reso giustizia alla bellezza di questo libro. Ma il mio consiglio è di leggere di loro, di Cameron e Abbie e se non lo avete ancora fatto di leggere ogni libro pubblicato in Italia di questa meravigliosa autrice, perché sono convinta che in ogni storia riuscirete a trovare una similitudine a un momento della vostra vita, perché lei scrive di storie d’amore e di vita che riesce a intrecciare tra dolore e sofferenza, passione e rinascita, in modo perfetto ed emozionale.
Tiziana