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Parto da una nota dell’autrice: “Spero che non mi avrete odiato troppo per il dolore che ho fatto patire ai miei ragazzi, ma si sa, per arrivare al lieto fine un po’ bisogna patire. Io l’ho preso in parola”
Ero molto contenta di leggere il secondo libro di questa serie con protagonista Hero Martens, già conosciuto e amato nel primo libro. Ero preparata ad un’altra favola moderna, come quella di Alfredo e Inger, invece ho capito subito dalle prime pagine che non sarebbe stato un romanzo “leggero” e di evasione.
“Obbedisci.
Abbassa la testa.
Rispetta la famiglia.
Questi sono i pilastri della mia vita”
Hero è un uomo bellissimo ed esuberante, capace di grandi gesti con una grande passione per la cucina, tanto da diventare uno chef pâtissier molto famoso per le sue creazioni particolarissime. È soprannominato Spicy Prince per i suoi pasticcini dolcissimi con una nota piccante.
Non conoscevo invece Corinne Perrett, la duchessa protagonista, cugina di Alfredo, il re del primo libro eroe romantico per eccellenza che sposa Inger. Ho amato subito Corinne perché è una donna testarda e coraggiosa, nonostante sappia che non può opporsi al destino che i suoi genitori hanno scelto per lei e al quale sa di non potersi rifiutare: un matrimonio combinato per proteggere la sua famiglia da segreti inconfessabili che nemmeno lei conosce, con un uomo bellissimo ma falso e più malvagio di un diavolo dell’inferno.
“Sono circondata da squallore e me ne rendo conto solo adesso. Sto cadendo a pezzi e a nessuno sembra importare purché io sorrida, partecipi ad eventi mondani e non faccia domande scomode”
I due protagonisti hanno vissuto una relazione clandestina e intensa che hanno interrotto perché Corinne è nobile e Hero soltanto un cuoco. Corinne ha deluso Hero perché non è stata capace di staccarsi dal suo mondo dorato per creare una storia con lui. Nel frattempo Hero è diventato padre di Sylvie, una bambina che la madre naturale ha abbandonato e che lui ama più della sua stessa vita.
Corinne e Hero si incontrano nuovamente “un anno tre mesi e otto giorni dopo”, dopo aver interrotto i loro incontri, perché lui è stato incaricato per preparare la torta nuziale di Corinne. La passione che ha sempre caratterizzato la loro relazione non si è mai sopita, chiunque li osserva percepisce la chimica esplosiva che li unisce e nel momento in cui si rivedono, si rendono conto con grande sgomento che il loro è un amore folle, totalizzante, appassionato ma destinato a non avere un futuro
“Sono innamorato di Corinne Perrett dalla prima volta che ci siamo parlati. Lei è diversa da tutte le donne con cui sono stato perché è scevra di complimenti e sentimentalismi. Mi ha stregato anima e corpo”
“Il tempo sta giocando con noi, Hero. Ho la testa confusa, piena di ricordi passati, presenti e sogni futuri. E tu sei l’epicentro di tutte le mie angosce, dei miei desideri e dei miei sogni infranti”
Il sentimento profondo che provano l’uno per l’altra sarà il pensiero e la speranza che li farà superare delle prove terribili e devastanti nel corpo e nell’anima, dovranno soffrire dolorosamente per arrivare al lieto fine.
E qui torno a ribadire quanto scritto da Irene Catocci nella nota citata all’inizio. Non ero preparata a quel dolore che devono patire Hero e Corinne. Purtroppo, o per fortuna, mi immedesimo totalmente nei personaggi dei libri che leggo e mi viene l’ansia quando so che deve succedergli qualcosa di brutto o piango lacrime di gioia quando l’amore trionfa tra parole bellissime di amore.
“Devi sapere, Corinne, che al mondo esiste un uomo che ti ama come un folle, da anni e senza sosta, e che la cosa che vorrebbe più al mondo è quella di svegliarsi con te ogni giorno della sua vita”
Questo romanzo non è “leggero”: il dolore che devono subire Hero e Corinne per arrivare al lieto fine è devastante; ma perché per arrivare al lieto fine è necessario affrontare grandi sofferenze e ostilità? La vera sfida per le coppie è rimanere insieme senza separarsi alla prima difficoltà, è restare uniti anche quando accadono imprevisti che non capiamo ma che uniscono ancora di più, perché tale è la voglia affrontarli insieme; è scegliersi ogni giorno al risveglio con qualche ruga in più sul viso e piacersi ancora; è non dare mai per scontato l’amore che proviamo e cercare momenti da dedicarci per parlare, condividere, bere un bicchiere di vino a lume di candela; è guardarsi nella profondità di quello sguardo che ci ha fatto innamorare e rivedere la fiamma del sentimento che ci ha portato fino a vivere quel “per sempre”. Grazie a Hero e Corinne del vostro Amore, perché del vostro lieto fine io vivo il mio ogni giorno.
Cristina
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