Directions
“Prendo un respiro profondo, sono forte, e mi precipito fuori dalla stanza.
Sono forte. Sono forte. Sono forte!”
Mary Lin torna con una storia che rispetta quello che promette nella sinossi, ovvero tanta sofferenza. Non si tratta solo di dolore dovuto a un amore sciagurato, ma di quello che ti porta a una vita fatta di decisioni subite, di scelte sbagliate e di famiglie che non sono più un porto sicuro.
Melody è una ragazza di diciassette anni, frequenta l’ultimo anno di liceo ed è la bulla della scuola, almeno questo è quello che appare a un primo esame superficiale. Ma a una seconda occhiata scoprirete che non vive più con la sua famiglia, che è una facile a cui piace il sesso e che hanno tutti paura di lei.
E poi a una terza occhiata scorgerete il suo sguardo impaurito che sa nascondere molto bene, il suo bisogno di essere accettata e il peso che porta sulle spalle fatto anche degli sbagli altrui. Vi mentirei se vi dicessi che l’ho amata e l’ho capita, perché non è così; nonostante i suoi traumi è difficile comprendere le sue scelte e quel suo bisogno di prendersi le colpe per tutto.
Non ha nessun tipo di dipendenza per le droghe, ma ce l’ha per le persone; per una in particolare, Arden, il ragazzo che l’ha salvata e protetta negli ultimi anni. Tutti vedono chi sia lui veramente, tranne lei, che quando si tratta di lui sembra avere la mente offuscata.
A fare da contraltare c’è Mansel, più grande di lei, che si trova costretto dalle circostanze a essere il collante della sua famiglia e lo fa sacrificando la sua passione. Quando, per caso, conosce Melody, non ha certo bisogno di aggiungere problemi alla molteplicità di quelli che ha già.
“Quel che è accaduto non è un niente, e io non ho sentito alcun dovere ma più uno scoppio talmente forte e violento da volerla mettere in salvo.”
Ma c’è qualcosa in lei che lo attrae, forse la sua vulnerabilità celata da strafottenza, forse il suo bisogno di affetto, forse la voglia di aiutarla per avere una vita migliore. Sta di fatto che i due insieme fanno scintille, i loro dialoghi sono pieni di attacchi, di amore e di sarcasmo. Mansel è la figura del cavaliere con l’armatura scintillante, che tenta tutto pur di salvare la principessa. Il problema è che questa principessa non vuole proprio essere salvata da nessuno.
“Scopare è facile, Mansel. È l’amore a essere complicato. E io non sono fatta per essere amata”
Come primo volume di una dilogia, il finale lascia con il fiato sospeso e si porta dietro anche qualche lacrima. Scaglie di colore è una storia sporca, dura, a tratti difficile da accettare. Ho urlato dietro alla protagonista per la maggior parte della lettura, e ho amato Mansel con altrettanta passione.
Mary Lin ha fatto centro un’altra volta, dimostrando che uscire dalla sua zona di confort le ha fatto bene. È riuscita a confezionare una storia che commuove, fa battere il cuore e fa soffrire. Non è un libro facile, ma la sua bellezza è proprio in questo, nella sua ruvidezza. Una storia passionale che ti costringe a non distogliere mai lo sguardo, ad accettare una realtà cruda che ti spiazza. I personaggi riflettono tutto questo, sono ruvidi, figli di una realtà sporca che li ha costretti a subire il brutto della vita.
Questa è una storia che dovete assolutamente leggere, anche se non amate soffrire, perché vi terrà incollati al kindle con il fiato sospeso.
Non voglio fare altro che questo.
Baciarla. Sentirla. Assaggiarla. E mettere da parte il mondo per un po’
“quello che stiamo facendo, che proviamo, che siamo…”
Le bacio la punta del naso e il gesto tenero, spontaneo, innocente coglie di sorpresa perfino me.
“Lo comprendiamo solo noi”
Alla prossima lettura
Valentina