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Data di Pubblicazione 7 Luglio 2022
Estratto
«Apri sempre la porta mezza nuda?» domandai scansandola dalla soglia per entrare nel suo microscopico appartamento. «E se fossi stato il tuo vicino maniaco?» Indicai le sue gambe scoperte sotto una t-shirt extralarge con la faccia di Paperino.
«Per fortuna è solo il mio capo maniaco!» Si stropicciò gli occhi, cercando di svegliarsi. «Si può sapere che succede? Non dirmi che è per il contratto con Armani perché l’ho mandato firmato ieri mattina a quella segretaria con la faccia da topo. Elsa o Eliza…qualcosa… Non può essere per quello, guarda sono sicura! O è per l’intervista con Jerry Peppard? Sei preoccupato? Io ho confermato la tua presenza l’altro giorno, mi hanno già mandato i biglietti per Los Angeles e l’albergo. Mi sembra di aver fatto tutto, io non…capisco… cosa…»
Fui costretto a tapparle la bocca con una mano, appiccicandola al muro, tenendola dalla nuca con l’altra mano. «Ho bisogno che tu riavvii il sistema Big Eyes, ti sei impallata come Windows 10.»
Sfarfallò le palpebre, poi cominciò a mugugnare qualcosa.
«Come dici? Starai zitta e mi farai spiegare il motivo della mia visita la domenica mattina?»
Lei tentennò, poi si arrese e annuì, la bocca sempre tappata dalla mia mano.
«Brava bambina. Ora…» La lasciai andare. «Ti va di guadagnare duecento dollari per la giornata di lavoro extra?»
«Cosa dobbiamo fare, scusa?»
«Avevo un appuntamento con il mio amico Oliver. Ti ricordi il proprietario del negozio di dischi a Manhattan?» Quello che ci aveva provato con te quando ancora non mi ero reso conto di esserne vagamente geloso. «Avevamo un impegno per oggi, ma lui mi ha appena chiamato con l’influenza. Così ho deciso che verrai con me. Forza, vai a vestirti.»
Non volevo lasciarle spazio di manovra, dovevo inchiodarla al muro, come se l’idea di farmi compagnia di domenica fosse un atto scontato, quasi dovuto. Se ci avessi pensato prima lo avrei fatto scrivere sul contratto. “La controparte si impegna a rendersi disponibile per impegni imprevisti, anche di carattere personale, nei giorni feriali e nelle ore notturne”. Soprattutto nelle ore notturne e per attività extracurricolari che includono svariati incontri ravvicinati tra un mammifero di genere maschile di nome Darren e un mammifero di genere femminile di nome Ophelia.
Sì, la mia gelosia nei confronti di Simoneilsocialmediacoso, dopo averlo sorpreso a toccare di nuovo il collo della mia assistente subito dopo la diretta di RushMore quell’ultimo venerdì di luglio, aveva generato nel mio cervello una sorta di blackout.
Tuttavia, la mia Ophelia non sembrava del tutto propensa a farsi comandare anche nel suo giorno libero.
«E se io avessi un impegno?»
«Tu non hai nessun impegno. Tu vivi per il lavoro.»
«Ti assicuro, signor Rush, che non vivo per prepararti la colazione e per comprare completini un po’ porno…» Mimò le virgolette con le dita. «da Victoria’s Secret per quelle povere menomate che tu chiami amanti. Ho degli obiettivi, io!»
«Quali? Diventare una delle mie povere amanti menomate?»
Forzò una risata. «Continua a sfottere, ma a me l’unica cosa che fa ridere qui è che tu debba pagare una persona trecento dollari per farti compagnia di domenica.»
«Veramente ho detto duecento.»
«Come dici? Sì sì, ho capito bene…» alzò la voce portando la mano all’orecchio, come se dovesse superare una barriera uditiva per sentire le mie parole. «Trecento.»
«Duecentocinquanta, Big Eyes, e non tirare la corda.»