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“Venite con me
nel mio mondo fatato per sognar…”
Avevamo chiuso la recensione di “Arrogant prince” con la prima parte della canzoncina che sentivamo dal giradischi da bambine quando inserivamo un 45 giri – le più giovani lettrici dovranno farselo raccontare dalle loro mamme….- e noi continuiamo a scoprire la bellissima storia d’amore di Ingrid e Alfredo, già incoronato re del Regno di Ardezia.
Ingrid ha lasciato il suo mondo semplice e il suo amato lavoro di fioraia per andare a vivere a palazzo, non senza difficoltà nel seguire tutte le rigide regole dell’etichetta che devono rispettare fin da piccoli tutti coloro che vivono nei palazzi reali. Ma Ingrid è felice perché la cosa più importante per lei è vivere accanto ad Alfredo.
“Durante le lezioni di bon ton mi sentivo diversa, incapace, inferiore, ma non lo sono. Ringrazio la mia buona sorte che mi ha fatto rimanere la stessa ragazza che ama creare ghirlande di narcisi, perché è fin troppo facile perdere se stessi lungo i corridoi di questa lussuosa reggia.
Ho Alfredo al mio fianco, ho il suo appoggio incondizionato.
Il resto può restare nell’ombra e scomparire”
Si dipana così questa novella con il matrimonio reale e il viaggio di nozze dei due innamorati nelle belle isole della Sicilia.
Ingrid è una combattente nata, in poco tempo è riuscita a conquistare l’affetto di tutte le persone che gravitano a palazzo: Evita, la bellissima gemella di Alfredo e i due fratelli Dion e Lamoral, la cameriera Ester e Constance, la sua guardia del corpo. L’unica che non approva questa unione è la regina madre Penelope che non perde occasione per sgridare Ingrid e umiliarla con cattiveria (c’è sempre una strega nelle fiabe).
“Sarò la tua luce, il tuo rifugio, il silenzio dentro ogni tuo rumore e il grido che schiarirà le nubi di ogni tuo silenzio, sarò la tua àncora in un mare in burrasca”
Le parole della promessa nuziale ci fanno sognare e ci incuriosiscono su chi sarà il/la protagonista del prossimo libro della serie. Irene Catocci lo “spoilera” alla fine della novella quindi….correte a leggerla!
E come ci ricorda l’autrice “Le fiabe non sono solo nei libri per bambini con un verbo al passato perché posso assicurarvi che questa non è la fine. Non è una storia già scritta, ma tutta da scoprire”
Cristina