Directions
Kade Taylor è stato confinato in Alaska, in un paesino di appena trecento anime. Sembra quasi uno scherzo del destino, ma il ghiaccio che ricopre il paesaggio incontaminato di questa terra, e le innumerevoli ore di buio rappresentano la sua anima.
Capelli castani, barba, tatuaggi che si intravedono ma che cerca di nascondere sotto un cappotto pesante, e uno sguardo di fuoco alquanto sfuggente.
Mira è attratta dal nuovo arrivato in paese. Rappresenta il proibito, il mistero, e il silenzio di Kade la attira sempre di più, come un’ape dinanzi al miele.
Kade cerca di essere “invisibile”: vive in una barca arenata vicino al fiume ghiacciato, lavora presso la segheria del paese, e non intrattiene rapporti con nessuno. Si reca all’emporio di Mira, fa la spesa e se ne va. Lui è di passaggio. La sua vita è fatta di ben altro. E fino al momento della sua partenza deve resistere, e controllare il suo istinto, quello di un drago. E certi istinti non svaniscono mai.
“Chi è stato drago una volta, lo è per sempre. Anche se cambia vita e le sue mani non sono più sporche di sangue, il drago rimane, in letargo, ma vivo.”
Giochi di sguardi, parole non dette, cattiverie non taciute, e alla fine i poli si attraggono.
Ma tra loro nulla è cortese. C’è solo l’istinto animale, quello carnale. L’atto di due corpi che si fondono. Ma nel momento in cui si staccano, non esiste più nulla. Tutto è effimero.
Kade la denigra, e Mira di contropartita ha sempre la battuta pronta. Ogni volta muore dentro.
Ma chi è davvero Kade? La voglia di conoscere, di scoprire il suo passato, la storia delle sue cicatrici, e di quei disegni indelebili sulla sua pelle, la rende combattiva. Cerca qualsiasi modo di entrare in contatto con lui.
Mira colleziona fiocchi di neve. Fuori al freddo, appena può, si mette col naso all’insù e tenta di “ingabbiare” quelle minuscole gocce ghiacciate. Sembra una passione così strampalata, ma per Mira ogni singolo fiocco di neve è unico. Non ne esistono di uguali. E forse sono un po’ come le persone. Ogni essere è a sé, con pregi e difetti, con le proprie zone di luce e di ombra. E forse Kade, è proprio come un fiocco di neve: difficile da prendere, ma unico.
La storia di Mira e Kade può rappresentare la storia moderna di Cappuccetto Rosso: lei, col suo cappotto rosso, si aggira per il bosco, e lui è il lupo cattivo, coi suoi occhi profondi, le mani grandi. E prima o poi la mangerà.
“Forse era per questo che la incuriosiva tanto: non perché fosse bello, ma perché sembrava cattivo.”
Kade appare come un uomo senza scrupoli, dal cuore di ghiaccio, con la lingua biforcuta, ma Mira percepisce che sotto la sua armatura c’è un uomo che ha sofferto, e che ha dovuto crescere in fretta.
E Mira sa che cosa significa dover diventare adulta per farsi carico della propria famiglia, ma a differenza di Kade non ha mai smesso di sognare. Di nascosto legge i suoi romanzi preferiti, e viaggia con la mente nella speranza di poter trovare il grande amore.
Ma Kade non può restare per sempre in quel piccolo paesino sperduto. Non può pensare di lasciarsi andare, e tornare a vivere. Lui è come il cielo dell’Alaska, sempre nero, sempre buio. Ma basta poco per tornare a respirare. Basta un piccolo attimo. Basta un leggero raggio di pallido sole. Basta… Mira. Lei è l’alba boreale.
“Peccato che non facesse che pensare a lui e, purtroppo, quei pensieri erano pieni di farfalle. Non erano i pensieri di chi desidera solo la replica di una gradita esperienza di sesso, ma di chi ha ferite nascoste che gocciolano un sangue invisibile sul pavimento. Le ferite di chi vorrebbe qualcosa di più, di chi vorrebbe conoscere, scoprire, far parte di qualcosa, di qualcuno. Di chi già sa che non avrà mai ciò che vuole.”
Il loro rapporto è destinato a fallire fin da subito, poiché non ci sono basi solide per poter costruire un grande amore. Ma si sa che il vero amore è imprevedibile, e soprattutto inarrestabile.
Leggendo Perchè la notte appartiene a noi a ogni pagina potrete percepire la carica erotica che i personaggi trasmettono: non hanno bisogno di guardarsi negli occhi per trovarsi, appena i loro mondi si incontrano l’aria inizia a crepitare, e la loro pelle a formicolare.
Ci sono storie che nascono senza un perché, senza avere un senso, ma sono proprio quelle che fanno provare emozioni, quelle più intense e carnali.
Amabile Giusti ha fatto centro anche questa volta. Ogni volta riesce a sconvolgermi e posso proprio dirvi che non delude mai. Sa essere originale in ogni suo romanzo.
Passatemi l’espressione, ma è davvero una “penna magica”.
Ogni singola storia è narrata con superba maestria. Non date mai nulla per scontato mentre leggete, in quanto Amabile saprà sempre stupirvi. E vi catapulterà in una nuova realtà. Come sempre riesce a mantenere alta l’attenzione del lettore, e a far palpitare il cuore.
Vi innamorerete dei personaggi, e soprattutto di Kade, dei suoi capelli lunghi, della sua barba incolta, dei suoi tatuaggi e delle sue cicatrici, del suo modo burbero, dell’oscuro che lo avvolge.
E vorrete essere Mira, per poterlo conoscere, per scalfire la sua armatura. Per poter sentire sotto le vostre mani le sue cicatrici, e passare i bordi dei suoi tatuaggi. Vorrete essere Cappuccetto Rosso per farvi mangiare dal lupo.
Perchè la notte appartiene a noi racconta di luce e buio, di dolore, di un passato che non è destinato a scomparire. Trasuda passione e sesso, quello più primordiale.
Non voglio farvi scoprire troppo di loro, perché è giusto che li conosciate attraverso le parole di Amabile Giusti, che sono incastrate a perfezione. Sono come i fiocchi di neve: ad uno ad uno formano uno splendido manto nevoso. Ed ogni parola di Amabile Giusti diventa un romanzo indimenticabile.
Silvia
“Lo splendore si annida ovunque, basta saperlo cercare.”