Directions
“Ragione e buonsenso. È questa la via giusta da seguire. Non l’amore, né il sesso senza limiti”.
È quasi un mantra quello che Wyatt Walker continua a ripetere a se stesso, cercando di convincersi di potercela fare. La ragione può vincere facilmente sui sentimenti e rappresenta per Wyatt la base principale su cui gettare le fondamenta per avere la vita che ha sempre sognato, nel rispetto della sua famiglia, ma soprattutto per conquistare quella brillante carriera di avvocato per cui ha sacrificato tutto.
Ragione contro cuore. Povero illuso Wyatt. Perché in questa equazione perfetta che era la sua vita non aveva messo in conto quell’unica variabile: Kaelee Connery.
E allora tutto il castello costruito si sgretola a partire dalle fondamenta. Tutto va in crisi. La ragione vacilla. E quel virus chiamato sentimento si insinua tra le pareti del cuore, lentamente si fa strada, e vani saranno tutti i tentativi per cercare di fermarlo.
Per una notte o per sempre, l’ultimo romanzo nato dalla penna di Robin C., ha una trama all’apparenza semplice, ma la storia che si dipana pian piano è ben strutturata e riesce a sviluppare una profonda riflessione sui temi centrali delle nostre esistenze. E non poteva essere altrimenti poiché Robin C. si dimostra ancora una volta una profonda conoscitrice dell’animo umano e con la sua scrittura cruda, diretta e senza tanti fronzoli, riesce a scavare fino in fondo, mettendone in evidenza anche i lati più oscuri.
Quello raccontato da Robin C. è il meraviglioso viaggio esistenziale di un uomo tormentato attraverso tre stati americani, partendo dai grattacieli luminosi di New York, tra avvocati rampanti e jet set, passando per la calda e assolata Arizona, fino al freddo glaciale e al silenzio incontaminato del selvaggio Alaska.
“La voleva troppo, la voleva sempre, la voleva a dispetto dell’odio che diceva di provare per lei. E la voleva solo per sé”
Odi et amo. La dicotomia amore-odio trasuda in ogni capitolo di questa storia così intensa. Così come quella tra ragione e sentimento, tormento costantemente presente nell’animo umano.
Sotto il sole caldo dell’Arizona viene messa in scena una vera e propria tragedia quasi shakespeariana, in cui menzogna e tradimento sono i protagonisti principali e la passione divampa raggiungendo temperature quasi insostenibili. Tormento ed estasi: è quello che provano Wyatt e Kaelee ogni volta che cedono al richiamo dei sensi.
“La loro era una connessione così potente da cancellare tutto ciò che li circondava, erano due anime, due corpi uniti nell’unico modo che conoscevano… Il loro era un legame violento, totale, deliziosamente distruttivo”
Attraverso la narrazione in terza persona, le immagini scorrono veloci come in un film e Robin C., da perfetta regista dietro la macchina da presa, riesce a insinuare nell’animo del lettore gli stessi dubbi, le stesse paure e angosce dei protagonisti.
Wyatt Walker è un uomo passionale e spietato, schiavo della sua inettitudine e in grado di provocare nel lettore sentimenti intensi e contrastanti. Un vero bastardo egoista. Ma il senso di coinvolgimento creato dall’autrice è così totale da non permettere al lettore di condannarlo. Lo si può solo amare al punto da farsi trasportare nel suo viaggio di espiazione tra le acque gelide e scure del mare di Bering, tra violente tempeste di neve e banchi di ghiaccio polare. E lo stesso si può dire di Kaelee, vittima e carnefice di questa relazione disfunzionale. Una donna innamorata, all’apparenza insicura e alla ricerca di risposte e certezze, ma pronta a combattere per difendere ciò che ama.
Robin C. è per me una vera garanzia e si conferma tra le migliori autrici romance italiane. Ha fatto centro anche questa volta con la storia cruda e intensa di Wyatt e Kaelee che vivono oscillando tra le pieghe di un’insana equazione deliziosamente distruttiva. Con un’unica costante che ci tiene incollati fino all’ultima pagina: l’ineluttabile potenza dell’amore.
Vanessa
“Avresti dovuto essere un bacio inatteso e presto svanito, ma ti sei trasformata in una ferita che non smette di sanguinare, del cibo bollente che brucia la lingua e che non puoi dimenticare…avresti dovuto essere una frase fugace, un ricordo sbiadito, lontano, e poi una memoria dimenticata. Non l’intero incredibile libro della mia vita”