Directions
Il sentiero degli alberi di limone si può definire una sorta di viaggio nel tempo. Due generazioni che si incrociano tra le pagine del romanzo.
È il racconto di persone che negli anni hanno dovuto scegliere, che hanno trovato la forza di andare avanti e cercare di vivere in maniera totalizzante la loro esistenza.
Anna, la protagonista principale, ha superato i cinquant’anni e vive a Londra con la sua famiglia. Improvvisamente si ritrova catapultata in una situazione che fa vacillare tutto ciò in cui credeva. Decide così di partire per la Grecia, terra natale del padre Alexis e insieme a lui si reca nei posti in cui sono custoditi i ricordi e i molti segreti legati alla famiglia, segreti di cui lei non era a conoscenza.
Ed è proprio qui che Anna ritrova i suoi parenti che non vedeva da tempo e tra i profumi del mare, degli ulivi, e degli alberi di limoni, inizia questo viaggio alla scoperta del passato del padre e alla scoperta di se stessa.
Anna è completamente destabilizzata dagli eventi e dai racconti. Sente la necessità di conoscere fino in fondo la storia della sua famiglia per poter affrontare il futuro. Il passato potrebbe avere le risposte a tutti i suoi dubbi.
“Solo l’Amore, l’agape, è eterno; la sua forza è infinita, non conosce limiti né confini. Rispettalo, e lui ti rispetterà, trattalo con onore e discrezione, e non ti verrà fatto alcun male.”
In questo dolce e sofferto percorso di intrecci di persone e di cuori, ci si rende conto che non si può scegliere chi amare.
Ogni emozione che proviamo, in realtà, rappresenta le tante facce dell’amore: quello verso i genitori, verso una sorella, verso il compagno di vita, verso i figli. E ognuna ha una sua propria ragione di esistere.
“Agape è il grande amore; storgé, il tenero amore materno; philia, l’amicizia; ed eros l’amore erotico.”
Però ci sono certi amori che sembrano destinati a soffrire in eterno. Non hanno la possibilità di farsi vedere alla luce del sole, ma restano nascosti. E seppur taciuti, crescono giorno dopo giorno. Si alimentano attraverso le parole e gli sguardi. Si nutrono di qualche carezza sfiorata, fino a esplodere. Ma una volta esplosi, non possono comunque essere vissuti. Troppe difficoltà da affrontare, troppe voci da mettere a tacere: è un amore destinato a portare dolore.
E allora si cerca di arrecare il minor male possibile, anche se alla fine, qualche cuore può restarne spezzato. Lo si aggiusta in qualche modo. Si torna a respirare cambiando il ritmo dei propri battiti. E si cammina un passo alla volta, uno davanti all’altro senza avere rimpianti.
“Se hai nel cuore la vera agape, non ti abbandona mai. Nella vita non esiste il bianco e il nero. La vita non è lineare.”
Anna scopre che esistono tanti modi di amare. Esiste la passione profonda che non svanirà mai, ma resterà sempre lì come una piccola fiammella che non si può spegnere.
Comprende che nessuno è perfetto, che si possono commettere degli errori. E nel momento in cui ci si rende conto di aver sbagliato, ciò che fa veramente la differenza è la scelta che si fa per tentare di porre rimedio a un eventuale errore.
L’amore fa bene, ma a volte può essere devastante. Ma non possiamo vivere senza amore. Alexis vuole insegnare ad Anna che si può sempre avere una seconda occasione.
Ho trovato la scrittura di Nadia Marks molto dolce, introspettiva e al tempo stesso ipnotica. Descrive in maniera certosina i luoghi in cui si susseguono le vicende dei protagonisti. Vi sembrerà di passeggiare tra le viuzze di questo paesino della Grecia, ammaliati dai suoi colori inconfondibili. A volte avrete la percezione di sentire la salsedine sulla pelle, il profumo dei fiori, il calore del sole che vi acceca durante le ore più calde della giornata.
Ha la capacità narrativa di entrare in punta di piedi nel cuore di chi legge, per poi coinvolgerlo fino alla fine del libro.
Raccontare l’amore a volte può apparire banale e scontato. Magari potrete dire “sempre il solito libro”. Io vi invito veramente a leggerlo perché vi trasmetterà davvero tante emozioni e guarderete le persone che amate con ancora più amore.
Intanto io resto ancora un po’ in Grecia, sotto l’ombra creata dalle fronde degli alberi, col il suono delle onde che si infrangono sugli scogli.
Silvia