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Ancora una volta penso che Jay Crownover sia una delle più brillanti e talentuose autrici nel panorama del genere Romance. Ogni volta che leggo un suo libro mi sembra sempre più bello del precedente. Sicuramente la sua scrittura è in piena evoluzione perché il suo modo di scrivere diventa sempre più ricercato, quasi catartico nello sviscerare i personaggi che arrivano immediatamente al centro di ogni attenzione. Molto brava se non unica a ricercare il personaggio emblema del vero “cattivo”. Solitamente affonda le radici nel loro passato, ne costruisce il profilo in modo quasi ossessivo, ricercandone la loro natura e raccontando il loro percorso di vita. Il Bad Boy della Jay Crownover non nasce cattivo, è un uomo che si plasma nell’ambiente in cui vive, si caratterizza con le esperienze, costruisce delle difese inespugnabili per sopravvivere, creandosi quell’alone di malvagità e spietatezza che lo rende quasi letale. Ma nello stesso tempo, grazie alla profondità della penna dell’autrice, il lettore riesce a capirne le motivazioni, si adegua al suo cambiamento, riesce a entrare nel vivo della sua realtà e restarne irrimediabilmente catturato.
“Il nostro diavolo è pieno di sorprese, e non vedo l’ora che tutti scoprano cosa fa scoppiare l’uomo di The Point che non si sconvolge mai”
Nassir è il personaggio che mi aveva sempre incuriosita mentre leggevo i precedenti libri della Welcome Series. La sua storia non era mai stata raccontata eppure era sempre al centro di ogni evento criminoso. Con Honor, il primo volume della The Breaking Point Series, finalmente l’autrice ne traccia sapientemente il suo vissuto, e come quasi tutti i suoi personaggi, anche Nassir è il Bad Boy che aveva bisogno di effettuare un suo percorso per trovare la strada verso la redenzione. L’autrice nelle note iniziali lo definisce il Diavolo ma le sue sembianze non gli somigliano affatto. Colore della pelle ambrato, fisico scolpito, occhi penetranti dal colore del rum speziato, Nassir appare come un uomo elegante, sempre ben vestito, molto affascinate, eppure dentro di se bruciano le fiamme dell’inferno. Un fuoco mai sopito divampato nella sua terra d’origine e che lo ha completamente devastato. Nassir ha vissuto la guerra di una terra devastata dall’odio e dalle ostilità. Dove un bambino impara presto a usare un’arma come fosse un normale giocattolo. Dove non si gioca a “guardie e ladri” ma si combatte la guerra degli altri. Un bambino diventato soldato plasmandosi al volere altrui. Inneggiando una causa sconosciuta per placare quella sete di vendetta di un popolo ostile che si alimenta di denaro, petrolio, potere e di un proprio fanatismo religioso a cui Nassir non aveva mai creduto. Trasformandosi alla fine in una vera e propria macchina da guerra a cui veniva privata ogni sorta di libertà, e ogni barlume di sentimento per vivere in una landa devastata dal sangue e dagli orrori.
“Ero un combattente, un uomo che agiva non per passione, ma perché non aveva scelta. Il mio era lo schieramento della disperazione, nel quale non c’erano regole; ero un esercito formato da una persona sola, che lottava per sopravvivere e salvarsi la pelle”
Jay Crownover entra prepotentemente nella vita di Nassir raccontando una storia di violenza e di odio in cui non è difficile trovare le giuste motivazioni per capire fino in fondo la malvagità di questo personaggio. Il mio sentimento è stato di pura apprensione verso un uomo che ha lottato per sopravvivere vestendo i panni di omicida pur di rimanere vivo. Ma nella devastazione più totale, c’è sempre un miraggio, una luce di speranza a cui tendere la mano per sopravvivere. In questo caso la speranza viene da un sentimento di protezione verso una ragazza in cui Nassir riconosce il suo stesso sguardo di paura e di rassegnazione al proprio destino.
“Era Honor. Era bellissima, giovane, innocente ed evidentemente rassegnata al suo destino. Mi colpì dritto al cuore, che mi stupii di avere ancora seppellito da qualche parte, sotto le viscere.”
Keelyn Foster in arte Honor, è una ragazza che vive spogliandosi in un club pur di mantenere la propria indipendenza. Forte e coraggiosa insegue il sogno di normalità in un luogo come The Point dove la devastazione e il crimine sono di casa. Mantiene il distacco verso quell’uomo che le offre protezione, riconoscendo nel suo temperamento il potere di colui che possiede le armi per controllarla come una sua proprietà. Ma Nassir è anche la sua più grande dipendenza. Keelyn finge infatti ogni giorno per non cedere a nessuna delle sue provocazioni. Come un diavolo tentatore che alimenta le sue spire di fuoco, Keelyn ogni giorno combatte una guerra contro colui che può essere il solo a frantumare i suoi sogni di indipendenza. Combatte, fugge e poi ritorna ancora più forte e coraggiosa desiderando ardentemente ciò che Nassir pensa di aver perso per sempre: il proprio cuore. Keelyn è l’eroina che devasta l’imperturbabilità del diavolo tentatore. Nassir è la salvezza di Keelyn, ma alla fine sarà lei che riuscirà a salvare lui. Il coraggio e il predominio combattono insieme una guerra di tentazioni e di dure prove per riuscire a non rimanere incatenati. Fino alla scelta finale in cui il diavolo dovrà cedere un po’ del suo potere per far posto a una donna che merita di combattere insieme a lui. Due forze predominanti che insieme diventano indistruttibili.
“Avrei preferito combattere con lui e farci pace all’infinito anziché continuare a lottare contro l’inevitabile impatto che avrebbe avuto sulla mia vita e sul mio cuore”
Honor è un libro meraviglioso. A volte penso di essere ripetitiva quando devo esprimere un parere su un libro di Jay Crownover. Ma in ogni sua storia c’è un pezzetto di verità che si riflette nelle sue parole. Le situazioni che crea possono essere anche finzioni, ma ciò che scrive diventa magicamente reale. Anche con Honor è riuscita a creare due personaggi forti e combattivi che hanno superato ostacoli, si sono persi e poi si sono ritrovati per combattere insieme contro le paure e le scelte del destino. Nassir e Keelyn scelgono di stare insieme e di incatenare i loro cuori con quella forza e quel coraggio che li aiuterà a sbagliare e a ritrovarsi ancora, coscienti che le strade intraprese saranno frutto delle loro scelte. Una storia che di fondo aiuta a trasmettere un messaggio positivo anche per coloro che vivono in un clima di violenza e di orrori. Perché si può risorgere dalle ceneri ancorandosi, oltre alla forza e al coraggio, a quei sentimenti che riescono a sopire anche le fiamme di un diavolo tentatore.
“Avrei trascorso volentieri il resto dei miei giorni a impedire al mio diavolo di commettere i peccati peggiori, ma di tanto in tanto l’avrei lasciato girare a piede libero e avrei goduto del suo sfrenato edonismo”
Tiziana
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È il 4 libro.
Cara Marzia Honor è il primo volume della The breaking point series.
La serie a cui tu ti riferisci è la precedente, la Welcome to the point series, quella di Bad Love, Big Love e Love Forever per intenderci 🙂
Tizi penso di essere ripetitiva anche io quando parlo di zia Jay.. Non sentirti sola. Un bacione Morena
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