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“Spesso sbaglia non solo chi fa, ma anche chi non fa qualche cosa” cit. Marco Aurelio
Ci si conosce fin da piccoli, si gioca assieme, si ride e si scherza, e nel frattempo anno dopo anno si cresce. E poi un giorno ci si guarda in maniera diversa, sotto una nuova luce. Si sente la mancanza dell’altro in maniera viscerale, scatta la gelosia, e ci si rende conto che forse non è più amicizia.
È quello che accade a Elena e Matteo, i protagonisti di La notte del cuore il nuovo romanzo di Estelle Hunt. Ma quello che provano è complicato per la differenza di età. E nel momento in cui capiscono veramente quali sono i loro reali sentimenti, accade l’irreparabile. Qualcosa che nessuno poteva prevedere. Si ritrovano incastrati in questo inaspettato vortice che porta solo dolore. E l’amore che Matteo prova per Elena si trasforma in odio.
Elena si ritrova così con l’anima devastata, perché ciò che è accaduto li ha separati per sempre… e forse è solo colpa sua.
Matteo dopo la laurea è andato a Parigi, e si è costruito una posizione come medico. Ha tentato di andare avanti mettendo tutto il suo impegno nel lavoro, ma quando non è in ospedale le sue notti sono insonni e cerca di aggrapparsi alla vita.
Elena ha viaggiato molto e grazie alla sua famiglia ha una vita agiata. Si potrebbe definire la classica figlia di papà. Ma questo è quello che lei vuole far credere alle persone. In realtà, cerca ogni giorno di espiare la sua colpa lavorando come volontaria presso l’ospedale, donando un sorriso per dar sollievo a quelle persone che hanno ancora un alito di vita. Si fa carico del loro dolore. Ascolta i loro racconti, le loro gioie, la sofferenza e i rimpianti.
“La maschera, alla fine, era stata la scelta più facile, nonché quella più necessaria, se voleva nascondere il dolore che ristagnava in lei come acqua putrida. Ricevere biasimo e commiserazione le provocava rabbia, ma il più delle volte da quella sofferenza traeva piacere, soprattutto dal disprezzo che leggeva negli occhi degli uomini dai quali si faceva usare, o dall’invidia delle donne.”
Un incontro imprevisto in Austria riaprirà quella ferita, mai rimarginata, tra Elena e Matteo. E sarà come aprire il vaso di pandora delle loro emozioni.
Sono passati tredici anni. E il destino beffardo li pone nuovamente l’uno di fronte all’altro, riaccendendo i loro cuori ed i loro corpi.
In questi lunghi anni hanno tentato di ricostruire la loro vita, ma la loro anima è sempre rimasta impigliata a quella tragedia, e soprattutto al loro amore.
Ma mentre Matteo ha trasformato quel sentimento nel suo esatto contrario, Elena ha rovinato tutto ciò che esisteva. E così Matteo ha utilizzato l’odio per affrontare la vita. Ha tentato di anestetizzare le emozioni nella speranza di segregare nella parte più profonda di se stesso quei ricordi che, al solo pensiero, lo riportano a sentirsi nuovamente vivo.
Per lui è arrivato il momento della vendetta. Forse vedere Elena in mille pezzi, lo riporterà a vivere.
“Colpiscila, mortificala, schiacciala… Una parte di lui, quella arrabbiata, delusa e ferita, desidera annientarla.”
Elena è attratta da Matteo. Non riesce a farne a meno. Accetta tutte le umiliazioni, le offese. Perché alla fine è sempre stato il suo unico amore. Perché ciò che le provoca Matteo è balsamo per le sue cicatrici. Sembra tutto un errore, sembra tutto sbagliato, ma quando gli sta vicino ritrova quella donna ormai smarrita da tanto tempo.
Il percorso di Elena in questi anni è stato lungo e doloroso, e nasconde vicissitudini di cui Matteo non è a conoscenza. E non vuole che Matteo scopra la sua debolezza, i suoi errori. Ormai è troppo tardi per tornare indietro, e cancellare tutto.
Lei cerca ancora il suo amore, e soprattutto il suo perdono. Ma tra loro sembra sempre alleggiare il fantasma del passato. Quel maledetto giorno che li ha allontanati per sempre, e che ha creato una voragine incolmabile.
“Ho commesso tanti errori nella mia brevissima vita, ma l’unico di cui non mi pentirò mai è di aver amato lui, anche se questo vuol dire morire.”
Ci si può scordare delle mani che hanno accarezzato la loro pelle? Ci si può scordare del sapore dei loro baci?
Ma se il rivivere quel che di più bello c’è stato fra loro, sembra riavvicinarli, per il cuore ferito di Matteo non può esserci felicità.
Lei deve soffrire. Deve trasmetterle tutto quel dolore che risale come bile, ogni volta che entra nel suo campo visivo, ogni volta che sente il suo inconfondibile profumo. È come acido che corrode. Appena riesce a toccarla il sangue nelle sue vene prende fuoco, e scorre più veloce.
Si cercano, si toccano, si allontanano, si odiano. Ma il primo e unico amore di una vita può svanire? Si può ricostruire qualcosa che si è “rotto” tanto tempo fa?
“Noi siamo questo: un passato andato in frantumi. Ci faremmo solo del male stando insieme e invece abbiamo il diritto di essere felici.”
Conosco la penna di Estelle Hunt, e vi posso garantire che il suo romanzo La notte del cuore merita le mie ore di sonno perse a leggere.
Perché nel momento in cui inizierete, non potrete più abbandonare la lettura. È una storia che vi fagocita, vi distrugge per poi farvi riprendere a respirare.
Vi ritroverete senza fiato a porvi mille domande e mille perché.
E poi vi renderete conto che l’amore, per poter ripartire, ha bisogno di ridurvi in mille piccoli pezzi per non lasciare nulla di irrisolto.
È il percorso di due cuori distrutti, che cercano perdono reciproco per quel passato che ha sconvolto tutti, comprese le loro famiglie. Non si può cancellare quel giorno. Non si può abbassare il volume di quelle urla strazianti. Non si possono coprire le cicatrici che portano incise.
Se vi raccontassi che cosa rappresenta e a chi appartiene questo passato, vi racconterei tutto il libro. Ma dovrete prenderne coscienza durante la vostra personale lettura.
Una storia che si snoda tra presente e passato, dall’infanzia all’adolescenza fino ad arrivare all’età adulta.
Estelle Hunt attraverso il suo romanzo ci pone di fronte a temi attuali, legati ai giovani, all’adolescenza, alle difficoltà che si incontrano crescendo. Il mondo è pieno di insidie e, a volte, quando ci si ritrova davanti all’irreparabile ci si rende conto che non esistono colpe. Possiamo ricercare le motivazioni intorno a noi, ma possono non esistere.
I protagonisti di La notte del cuore attraverso la scrittura introspettiva di Estelle Hunt hanno percorso il sentiero dell’espiazione. Si sono lasciati colpire senza difendersi dal dolore e dalla tristezza. E nel momento in cui hanno toccato il fondo, hanno faticato a risalire.
Come le stagioni, Elena e Matteo sono cambiati. Hanno incontrato l’aria tiepida della primavera, i colori brillanti dell’estate, per poi ritrovarsi persi come le foglie in autunno che fluttuano nell’aria, fino a essere invasi dal gelo come in una giornata di pieno inverno.
La felicità dipenderà solo da loro stessi e dalla capacità di riuscire a buttarsi alle spalle tutte le sofferenze, senza dimenticare ciò che sono stati.
Silvia
“Sembra che l’odio sia il compagno inevitabile dell’amore, la cui sopravvivenza forse non dipende tanto dalla capacità di evitare l’aggressività, quanto dalla capacità di viverla e di oltrepassarla in nome dell’amore.” cit. Umberto Galimberti