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Quando non sono con te, il secondo libro della trilogia di Nicole Fiorina, si presenta perfettamente allineato con lo stile e il clima del primo volume dove le emozioni emergono con asprezza e durezza frase dopo frase, dove il bianco e il nero si alternano ammaliando e sconvolgendo il lettore nel profondo. Un turbinio di parole, episodi e sentimenti ci traghettano su un’inafferrabile altalena, dove ad essere altalenanti non sono solo le emozioni che ne derivano ma anche il tempo con cui scorre inesorabilmente la storia. Un libro che a tratti definirei “infuocato” per l’urgenza che ne scaturisce di capire cosa avverrà pagina dopo pagina fino ad un finale che destabilizza, proprio come l’autrice abilmente sa fare.
“La sua mano mi afferrò il braccio costringendomi a voltarmi. Sapevo che era lei prima che i nostri occhi si incontrassero. Avrei sempre riconosciuto il suo tocco. Ogni suo centimetro era impresso nella mia anima come un tatuaggio permanente, perché una volta ci appartenevamo”
Ritroviamo i nostri protagonisti, Mia e Ollie, allontanati non solo fisicamente ma soprattutto emotivamente, nella famigerata struttura per adolescenti problematici della Dolor University, teatro e prigione che fa da sfondo alle vicissitudini dei nostri beniamini fin dal primo volume: Ollie rinchiuso perché troppo sensibile e Mia esattamente per il contrario.
Se nel primo libro troviamo la forza e la testardaggine di Ollie nel combattere per costruire e proteggere il loro amore, nel secondo le carte si mischiano ed è Mia che deve resistere ed amare per due. Nella prima parte del libro assisterete inermi alla battaglia interiore dei protagonisti, soprattutto di Ollie che appare completamente succube del suo stato d’animo altalenante in eterna lotta tra amare o lasciare che il suo cuore si spenga.
“… ero riuscito a cavarmela senza di lei perché ero già morto dentro. Eppure, l’avevo aiutata a distruggere le sue mura per me, solo per lasciarla sola e indifesa.”
“La verità era che Ollie era il mio inferno, ma solo adesso capivo davvero il significato di quelle parole. Era sia l’eroe che il cattivo della nostra storia d’amore, mi salvava solo per poi rovinarmi.”
Tuttavia, non sempre un cuore può sopportare il peso di due persone e la storia d’amore viene messa a dura prova non solo dagli stessi protagonisti ma da una serie di personaggi secondari che in modo dirompente cercano di creare scompiglio e di ferire i nostri beniamini. Accanto ai personaggi, anche la trama è stata creata per proporre una serie di episodi, equivoci, parole non dette, emozioni nascoste creando ancora più scompiglio e gettando nel campo dell’incertezza un amore apparentemente fragile che rimane a stento in equilibrio.
L’autrice non si nasconde e carica il libro di asprezza, un carico spietato che colpisce direttamente, gettandolo in pasto all’angoscia o a punte di dolcezza infinita. Perché vicino all’asprezza di certi episodi e di certi atteggiamenti tossici che non possono non sconvolgere, ci sono frasi scritte con una dolcezza infinita quando ci si addentra nella descrizione più pura dell’amore tra Mia ed Ollie. Quel lato puro e dolce che appare così speciale ed unico e che solo un animo poetico come Ollie può far trasparire.
“Mia e io eravamo qualcosa per cui valeva la pena lottare. Era scritto nelle stelle. Quello era il bello dell’amore. Una volta ricevuto il suo tocco, non se ne sarebbe mai andato. Restava intrecciato in ogni respiro. Incastonato nella tua pelle. Si infiltrava in profondità nella tua anima e viveva per sempre, e tu passavi tutta la tua vita a nutrire quel singolo sentimento celestiale, temendo che a un certo punto se ne sarebbe andato.”
Vicino alla storia dei nostri protagonisti, si avvicendano colpi di scena anche con un pizzico di suspence presente per buona parte del libro dando la sensazione di un’ombra scura che aleggia pesantemente nella trama finché, all’improvviso, l’autrice come un giocoliere porta il lettore a sentirsi come se gli fosse crollata la terra da sotto i piedi: chi appare il carnefice è la vittima e chi appare come vittima è il carnefice. Proprio per questo vi ritroverete a leggere certe pagine con i brividi per l’intensità.
Inoltre, nel libro non si risparmiano pensieri in merito a tematiche delicate come l’omicidio, la non accettazione, l’essenza della giustizia, la sofferenza e la spiritualità.
Il finale ovviamente lascia il fiato sospeso quindi anche in questo caso mi devo ripetere con un “non ci resta che aspettare con trepidazione” il terzo romanzo in uscita il 15 Ottobre…
Ilaria
