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“Quale fosse il mio ruolo nella storia era ancora un mistero, ma dei ruoli in fondo non me n’era mai fregato un granché; potevo interpretare il buono o il cattivo, il cacciatore o la preda, l’unica cosa importante era che ne uscissi vincitore.”
Petali e spine di Naike Ror è un libro che rispecchia l’originalità e il talento di un’autrice capace di confezionare storie che ti incatenano alle pagine come un prigioniero in attesa della libertà. Infatti, nel leggere i suoi romanzi, mi succede quasi sempre di essere catturata da un disegno più grande che l’autrice non svela mai, ma di cui accenna sapientemente i contorni in una prosa che riesce a incastrare la mia mente tra le maglie di eventi e colpi di scena avvincenti, spingendomi a correre tra le pagine per scoprire il suo obbiettivo.
Il romanzo narra una storia che prende spunto dalla feroce guerra civile delle Due Rose combattuta in Inghilterra nella metà del 1400 tra la casa di Lancaster e quella di York. In Petali e spine, la Ror rielabora in chiave moderna il conflitto, restituendo lo stesso odio e la stessa fame di potere che hanno mietuto sangue e vittime.
Tale background le ha permesso di costruire due personaggi chiaramente diversi ma legati dalla stessa sete. Per Jaxon York si tratta della sete di un potere che ha il sapore della rivalsa, del riscatto dal declino di una famiglia potente, mentre per Archie Lancaster si concretizza nella necessità di conservare il suo titolo di appartenenza a una delle famiglie inglesi più ricche e potenti. In un duello giocato a suon di intermediazioni finanziare e di affari di alta finanza, in cui la competizione diventa un’arma a doppio taglio per arricchire le Lancaster Industries, odio e potere giocano una partita difficile per due uomini intelligenti e caparbi mossi come pedine dal capostipite della famiglia Lancaster, che gode i frutti di questa contesa ma assorbe anche la sofferenza nel vedere i suoi due pupilli impegnati in una guerra di puro odio.
A mitigare una faida che si protrae ormai da anni ci pensa il personaggio di Scarlett Lancaster, che arriva come un barlume di speranza a illuminare un terreno pieno di insidie. Peccato che Scarlett non sia la classica figlia ricca e viziata che sperpera denaro, ma un personaggio di forbita intelligenza e di indole mansueta a cui poco importano le ricchezze di famiglia, a cui rinuncerebbe pur di conquistarsi la libertà di scegliere il proprio destino.
La giovane Lancaster è una luce che si interpone tra i due avversari per aprire un margine su cui costruire un terreno di pace. Una pace difficile da raggiungere, quando menzogne e verità taciute ruotano intorno al terreno di gioco come mine impazzite pronte a deflagrare su ogni avversario.
“Altro che Cappuccetto Rosso lei era il lupo.”
La parte più romance riesce ad attenuare quel senso di oppressione e sgomento che il lettore prova nell’assistere a una guerra senza pari. La penna di Naike Ror ci guida nei sentimenti d’amore lentamente, così da renderli più credibili e reali. Scarlett e Jaxon si sfidano attraverso analisi finanziarie, prima di scoprirsi nei propri sentimenti. Il loro amore nasce in un terreno disseminato di ostacoli, di fiducia da conquistare e soprattutto di visioni che devono cambiare di priorità. Ma l’amore spesso diventa ingestibile anche per chi, come Jaxon York, ha la vita scandita da un planning fatto di azioni, rivalse e obbiettivi da raggiungere. Si tratta di un tipo d’amore che non ostacola il potere ma anzi lo rafforza e lo rende più accessibile. Un amore a cui si devono priorità diverse, che non incombe ma mitiga quella parte del cuore che abbisogna di qualcosa di meno effimero e più consistente.
“Mi ero svegliato accanto a qualcuno che profumava di sincerità e purezza, tra le braccia di una ragazza in cui rivedevo la versione migliore di me stesso.”
La storia di Petali e spine riporta un po’ a quei libri di fitte trame che prima del cuore coinvolgono la mente. È una storia tessuta tra giochi di inganni e verità taciute in cui i personaggi prendono una propria forma tra battute taglienti e conquiste di potere ottenute con le armi della competitività aggressiva e della scaltrezza. Una storia d’amore tra un uomo ambizioso, tenace e a volte troppo sfuggente a causa di una vita che lo ha temprato e costretto a battersi per conquistarsi un posto nella società, e una donna che sente il peso della sua famiglia come un macigno troppo pensante da sostenere, ma che usa intelligenza e caparbietà per mitigare una guerra di potere che non riesce a capire. E nonostante i petali delle rose si siano frantumati lasciando allo stelo solo le spine, a Scarlett non importa di pungersi, se il premio è scoprire in sé la forza di guardare al proprio destino insieme a un uomo che riesce ad amare per la sua destrezza e per quel lato più romantico che solo lei riesce a intravedere.
“Era fatto così Jaxon York, senza mezze misure. Amava declinando ogni accezione del verbo, odiava nello stesso modo.”
Un libro bellissimo, conturbante e accattivante in cui la trama si riempie di consistenza al pari, se non più, della parte Romance in un perfetto connubio in cui Naike Ror si è saputa destreggiare senza mai essere troppo prolissa bensì aumentando di pagina in pagina, attraverso battute taglienti e colpi di scena, la mia curiosità. Un romanzo di cui ho apprezzato la coerenza dei personaggi che hanno mantenuto intatta, durante tutta la narrazione, la bellezza dei loro temperamenti.
Un libro confezionato in modo perfetto che conferma il successo di una casa editrice come la Always Publishing Editore che pubblica per la prima volta un’autrice italiana.
Un’emozione dopo l’altra vissute nella loro completezza e scandite dalla bellezza di una storia per cui ho sentito la mente galoppare e il cuore riempirsi di quei sentimenti che come sempre riescono a salvarci anche in un percorso lastricato di spine.
Bellissimo!!
“Tra tutti quei quadri, tra tutti quei petali e quelle spine, lei era la rosa più bella. Non importava che fosse bianca o rossa, candida o macchiata da schizzi di vernice dorata, che le sue spine fossero agguerrite o inermi. Scarlett era Scarlett a prescindere da quel fottuto Lancaster.”
Tiziana