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Dopo PAURA DI CADERE attendevo con trepidazione il secondo volume di questa dilogia così intensa. Ed ecco finalmente il racconto della vita di Dominic in tutta la sua cruda verità.
“Bloccato in quello stato permanente di odio in cui il dolore regna sovrano, e io ero solo un umile capro espiatorio, che nutriva i mostri del mio passato con la mia colpa e la mia vergogna…. Dove il rimpianto era il mio unico amico, ed era un bastardo figlio di puttana”
Dominic, fascino latino, per lui dono e maledizione, non ha bisogno di mentire alle donne: lui le usa e basta. O forse… si fa usare. Una al giorno. Solo sesso. Senza coinvolgimenti.
Tanto rassicurante e protettivo di giorno nel suo lavoro in un centro per ragazzi problematici, quanto dissoluto e irrequieto di notte, quando le ombre avvolgono le luci della città e abbracciano la sua anima inquieta, Dominic è un uomo che lavora instancabilmente per provare ad avere un unico obiettivo, ovvero rafforzare l’idea, nella sua mente incasinata dai demoni del passato, che il sesso non è una dimostrazione di intimità legata alle emozioni o all’amore, ma un semplice atto liberatorio di virilità. Intrappolato in quella che ho percepito essere una sorta di Sindrome di Stoccolma e trincerato dietro la sicurezza dei soli veri affetti d’amicizia che possiede, vive in modo meccanico non lasciando spazio a sentimenti profondi per paura che lo deluderanno e potrebbero annientare la sua già labile sfera emotiva. Legato da un bisogno costante di dimostrare il suo essere maschio, usa e si fa usare da ogni tipo di donna, cercando in ogni modo di donare col suo corpo solo ed esclusivamente piacere, liberandosi da ogni inibizione per poi ripiombare nei suoi incubi notturni che lo dilaniano e gli fanno rivivere gli anni più dolorosi della sua infanzia.
“Mi prendevo il tempo necessario per assicurarmi che tutte le donne che avevano il privilegio di adornare il mio letto e occupare il mio tempo fossero completamente soddisfatte. Era la giusta ricompensa per la distrazione che mi avevano fornito”
Dietro tutto ciò, la necessità assoluta di non permettere al passato di farlo a pezzi e di creare nel presente un qualcosa che possa permettergli di andare avanti, di sentirsi bene, di essere forte e sentirsi al sicuro da sé stesso e dal profondo senso di vergogna, suo compagno di vita. Terminate le sue prestazioni però c’è l’alba da guadagnare, attraversando il buio della notte che porta con sé il dialogo col subconscio di cui nessuno è padrone e in cui non vige potere di controllo. Buio in cui riaffiorano attraverso lacrime incontrollabili i ricordi più struggenti che tornano a galla facendo riemergere dubbi, offuscando le certezze, alimentando il disgusto verso sé stesso. E affermando un bisogno d’amore così grande e incolmabile e talmente irraggiungibile da spaventarlo e lasciarlo sfinito e senza speranza.
“E piansi per quell’uomo il cui cuore e corpo erano stati spezzati irreparabilmente, che desiderava ardentemente che qualcuno vedesse tutte quelle orribili cicatrici e fratture e non scappasse per il disgusto, ma che invece lo aiutasse a riparare il danno”
Tutto questo fin quando, nel falso mondo di equilibrio sfacciato di Dominic, entra come un tornado la bellissima Raven. E sarà come ricevere una sberla nel sonno. Scioccante. Lei è così bella quanto antipatica, coi suoi modi di fare che non nascondono un odio profondo verso un ragazzo, ormai divenuto adulto, che ha dato inizio alla serie di eventi tragici che hanno stravolto la sua vita. Bella, intelligente, scettica e antipatica. Ecco Raven agli occhi di Dominic che non riesce a giustificare questo atteggiamento così aggressivo da parte di quella strega travestita da fatina, con cui purtroppo dovrà scontrarsi ogni giorno.
“Avevo progettato il mio isolamento appositamente per impedire alle persone ficcanaso come Dominic Trevino di indagare sulla mia vita. Eppure, era riuscito a trovarmi. Quattro miliardi di persone in questo dannato mondo, e lui aveva trovato me”
Raven ha un segreto che se venisse a galla riporterebbe alla luce l’umiliazione con cui convive da anni ed è ben concentrata a far si che le emozioni e gli affetti non diventino suoi compagni di vita. Il suo atteggiamento distaccato, sfrontato e glaciale con tutti, è diventato uno stile di vita che finora l’ha preservata dalle spiegazioni che dovrebbe dare se tutto fosse scoperto. Con Dominic poi, ha un conto in sospeso, che però non vuole regolare. Decisa a tenere le distanze dall’uomo che disprezza più di ogni altra cosa, è altresì costretta a scendere a compromessi quando la vita li mette l’uno di fronte all’altro. E, per il bene di una persona cara ad entrambi, dovranno frequentarsi affrontando verità che non potranno più essere taciute e facendo i conti con la nascita di un sentimento che tendono a soffocare con tutte le loro forze ma che il cuore non potrà respingere.
“Odiavo interpretare il ruolo della stronza; ero stanca di chiudere fuori il mondo. E tanto tempo fa, ero una ragazza con le stelle negli occhi, ingenua e ottimista con tutta la vita davanti a lei”
PAURA DI VOLARE è una storia che esamina la paura della vita, il terrore nell’affrontare demoni che tormentano due anime sfinite dalla finzione e che non riescono a lasciarsi andare al sentimento più bello del mondo.
La sfiducia che i due protagonisti hanno nei confronti del significato dell’amore e nel suo potere, è radicata e inattaccabile. Anche quando le emozioni iniziano a farsi spazio nelle crepe di quei muri di ostinazione che animano il loro mondo di insicurezze emotive, per Raven e Dominic non sarà semplice riuscire a credere in un futuro diverso da quello immaginato. I desideri non possono diventare realtà perché gli ostacoli sono così insormontabili da sembrare impossibili. Ma al cuor non si comanda, e le giornate tutte uguali di Dominic iniziano ad assumere toni colorati che le rendono più speciali, grazie proprio alla presenza di Raven. Giornate in cui il buio viene sostituito dalla luce della speranza e in cui, ai volti di tutte le donne che fino a quel momento erano apparse uguali ai suoi occhi, inizia a sovrapporsi la figura di Raven, frantumando la sicurezza e il suo senso di vergogna per annullare il falso equilibrio che tutte le altre donne gli assicuravano. Non può permettersi il coinvolgimento che vorrebbe, mai cercato, né mai accaduto, ma che ora avviene con una naturalezza sconosciuta che lo terrorizza e porta alla luce l’uomo danneggiato che è e che non potrà mai essere riparato. Fino al momento in cui le forze per lottare cedono e non può più sottrarsi all’avanzare lento di nuove emozioni che lo riporteranno in una dimensione di vita totalmente nuova e sconosciuta e sarà come svegliarsi da un incubo durato anni.
S.L. Jennings con la sua maestria nel descrivere storie di persone danneggiate nell’anima da eventi terribili ma di una forza introspettiva potente, ha saputo anche in questo secondo volume ridefinire i confini tra la forza delle convinzioni e la potenza dei sentimenti. Sempre diretta e a tratti cruda, usa le parole che descrivono l’amore in una forma così potente da renderle uniche al lettore. Aspettavo la storia di Dominic e, anche se so che Fireless è una duologia, mi rifiuto di pensare che questo sia l’ultimo capitolo della storia di questi tre amici speciali e spero un giorno di poter leggere un romanzo che riguardi anche Angel, che è stata così fondamentale per tutti i protagonisti dei due racconti letti finora, perché anche lei merita un suo capitolo personale.
Intenso, sconvolgente, di una semplicità lacerante, un libro bellissimo che non mi ha delusa e che mi ha lasciato il cuore ricco di emozioni indescrivibili.
“Avevo fatto tutto. Per lei. Perché l’amavo più di quanto odiassi me stesso. E poiché l’amavo, davvero, scoprii che odiarmi non era facile come una volta. Perché se quel bellissimo essere poteva amare qualcuno come me, nonostante tutti i modi in cui l’avevo ferita, in passato e nel presente, e nonostante tutti i modi in cui io ero stato ferito, allora non potevo essere poi così male”
Wanessa