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Aspettavo con trepidazione questo nuovo romanzo di Alice Winchester, un po’ per la curiosità di leggere un suo primo lavoro in self publishing, un po’ perché conosco l’animo gentile e profondo di questa autrice e, nei suoi precedenti libri scritti a quattro mani, ho sempre letto storie intense e piene di emozioni colorate da grigi scuri ma anche da arcobaleni sfavillanti.
“C’era una volta una bambina di sette anni che danzava sulle punte. Aveva un tutù bianco e la prima cosa che pensai fu che era bellissima. Si muoveva leggera, armoniosa. Proprio come una nuvola nel cielo azzurro, in una giornata di primavera con un vento lieve. Oblak. Capii subito che mi ero innamorato. Dal primo istante.”
Ed è stata proprio questa alternanza di colori che ha caratterizzato OBLAK. Colori luminosi che accompagnano l’infanzia e poi l’adolescenza di due bambini che vivono intensamente periodi della loro vita insieme, fra la leggerezza dei propri anni e la scoperta di loro stessi. E colori grigi, tinti di toni più scuri, che raccontano di dolore, mancanza e sogni infranti dal destino e dal potere che inconsapevolmente li circonda e che decide per le loro vite. OBLAK, nuvola in bosniaco, è la leggerezza armoniosa della piccola Gaia che indossa strati di tulle, volteggiando sulle punte, leggiadra come fosse una nuvola. Una fusione fra armonia e bellezza di cui il piccolo Matej rimane incantato all’istante. Momenti di gioco e complicità che diventano estati e periodi felici a Sarajevo trascorsi a scoprirsi e a sognare di stare insieme per sempre. Un amore che nasce nella purezza dei sentimenti. Due mondi lontani come Firenze, dove abita Gaia, e Sarajevo dove vive Matej, che si uniscono come se da sempre si appartenessero. Innamorarsi per loro diventa inevitabile. Frammenti di vita che scorrono intensi fatti di baci e sorrisi. Un amore che va aldilà delle distanze. Che li scopre adolescenti con la voglia di sentire il calore dei propri corpi, che vibrano di voglia di assaporarsi. Ma poi il cielo si tinge di grigio, come il cielo di Sarajevo annebbiato dai fumi delle bombe che rasentano al suolo case, vite, e sogni. Una guerra di nessuno, che allontana e divide per sempre. Speranze di incontrarsi di nuovo, infrante da bugie e inganni. Un mondo oscuro che li circonda e che ha il potere di dividere le loro strade.
“Mi sentivo come un coccio rotto. Un pezzo di puzzle spaiato, incompatibile con tutti gli altri sparsi nella grande mappa del mondo. Non trovavo più il mio piccolo posto. Quando si conosce il gusto del vero amore, poi è impossibile godere d’altro.”
Alice Winchester, non si è esentata dal raccontare il dolore e la sofferenza di due ragazzi che hanno visto i loro sogni infrangersi per volere dei loro stessi padri. In un progetto più grande di loro, in cui i giochi di potere si intromettevano nel loro futuro. Una storia che si snocciola fra i colori caldi di un passato che ha visto nascere un amore puro, e i colori glaciali di un presente che li racconta come due anime che vagano nell’ombra dei sentimenti vissuti. Un amore per Matej che si trasforma in odio, unica panacea per assopire un dolore troppo grande per poterci convivere. Un odio che trasforma i sorrisi di un ragazzo, in sguardi assassini di un uomo. Ma è l’amore che riesce a ricucire ferite, dolori e mancanze. Un amore che sovrasta il potere, che riesce a rinascere dalle macerie. Gaia e Matej sono due superstiti che si ritrovano adulti trasformati dagli eventi vissuti. Ombra e luce. Ombra, dei sentimenti anneriti dall’odio e luce delle emozioni riaffiorate, da tempo sepolte. Ancora colori illuminanti dipingono le loro vite, quando finalmente cederanno a quell’antica brama di appartenersi. Una storia profonda, raccontata fra presente e passato. Un passato che l’autrice ha raccontato nei momenti più cupi del loro presente. E piano piano sono riuscita a capire l’intensità del loro amore perduto e l’odio che ha colmato gli spazi vuoti. Due vite che hanno vissuto le conseguenze di una guerra che li ha resi più forti e consapevoli di accettare tutto ciò che di buono offre la vita. Primo fra tutti la libertà di vivere senza costrizioni, come quei sentimenti che riescono a contrastare anche i destini più avversi. Un finale a sorpresa è stato forse il momento meno intenso, che avrei voluto fosse più appagante. L’autrice ha voluto lasciare il finale all’immaginario del lettore. Ma quando leggi una storia così intensa e travagliata, hai bisogno di incanalare le emozioni vissute. Ho amato talmente tanto i suoi personaggi e il racconto della loro rinascita, che l’epilogo forse non è bastato a lasciarli andare.
“Perché se esisteva un senso a tutto ciò che ci era successo, era racchiuso proprio dentro di me e dentro di lui. La vita me lo aveva strappato nel peggiore dei modi ma lo avevo ritrovato. Era giusto combattere per questo, per noi. Per la nuova versione di un noi che era sopravvissuta nonostante tutto.”
Tiziana
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Tiziana, che dire in più alle tue meravigliose parole!! Hai colto ogni cosa, Grazie di cuore davvero. Sono felicissima che la storia di Gaia e Matej ti abbia emozionata. Grazie!
Sono io che ringrazio te… per tutte le emozioni provate. Un libro bellissimo, una storia emozionante
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