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Tom è il fratello scapestrato, l’impulsivo, quello da una ragazza al giorno, con lui non c’è modo di contare fino a 5 perché già al 2 si è messo in moto per agire. Lui è bello oltremisura, è il gemello di Scott e come tutti i Wilson è un giocatore di rugby dal talento innato.
Lo abbiamo lasciato alla fine del secondo capitolo della “After match” in una situazione che faceva presagire fuochi e fiamme e infatti, lo ritroviamo dopo una furiosa lite con suo padre ad affrontare la decisione più difficile di tutta la sua vita: mollare ogni cosa e lasciare definitivamente la nazionale di rugby.
Perché oggi lui mi ha spezzato. Oggi sono stato colpito dove fa più male. Da oggi… ho chiuso con il rugby.
Tom si ritrova allo sbando, tutta la sua vita fino a quel momento era stata improntata per lo sport e adesso che non ha più nulla, deve rimboccarsi le maniche e trovare un lavoro. La delusione provocata dalle parole dure di suo padre lo ha squarciato nel profondo, spiazzandolo e mettendo a rischio il suo precario equilibrio.
Tu sei così, Tom, hai solo seguito il tuo copione di sempre. Eri a un passo dal sogno e hai scelto, ancora una volta, di mandare tutto a puttane.
Ad ognuno di noi è capitato di rimanere delusi e, quando succede, si frantumano le nostre aspettative e noi con loro. Persone, circostanze, situazioni, tutto può contribuire a disorientarci e far crollare la nostra autostima. Il fatto che la delusione sia inevitabile nella vita non deve spaventare. Anzi, questa consapevolezza aiuta a non considerare la delusione un nostro insuccesso personale, come se ne fossimo responsabili per nostra incapacità. Trasformare la delusione in slancio vitale significa non chiudersi al desiderio, bensì mantenere la voglia di andare avanti. Entra anche in gioco l’idea di rivalsa, il fatto di non volersi arrendere agli ostacoli che la vita ci pone davanti. Tom vuole a tutti i costi la sua rivalsa, vuole dimostrare a sé stesso e soprattutto a suo padre che esiste un mondo al di fuori del rugby e che lui è molto più di un semplice ex numero 10. Si rimette in gioco, trova lavoro e conosce Carol, una donna dalle mille sfaccettature, spinosa all’esterno, nel suo essere sempre arrogante e bacchettona, quanto tenera e fragile nell’animo. Nella sua vita ci sono state una delusione dietro l’altra e fatica ad entrare in empatia con la gente. L’unico che tenta di abbattere i suoi muri è Tom che, affascinato dalla sua bellezza, prova in ogni modo a conoscerla nel profondo.
Carol è odiosa, egocentrica, aggressiva, ma, strano a dirsi, io la trovo tenera.
Per Carol è perfettamente normale voler circondare il proprio cuore con una corazza e non fidarsi di niente e nessuno per evitare di soffrire ancora. Nonostante ciò, arriva un momento in cui è necessario abbassare le difese e sarà proprio con Tom che proverà a ritrovare la fiducia nel prossimo. Non si può vivere diffidando sempre di tutto e di tutti e questo romanzo, che a differenza degli altri non è incentrato sulla storia d’amore, bensì sull’affrontare i nostri demoni interiori, ne è la massima prova. Alessia con una partenza, diciamo un po’ lenta per il mio gusto personale, è riuscita a delineare attraverso la storia di Tom e dei personaggi secondari una trama avvincente e toccante, dove c’è un chiaro messaggio:
Se la delusione ti ha spento un sogno, non lasciare che ti spenga la vita. Vivila fino in fondo, troverai un nuovo tesoro: la tua serenità!
Arriverà un giorno in cui dovrete armarvi di coraggio, abbattere tutte le barriere e ricominciare a vivere con normalità, senza la paura di ciò che vi circonda e lasciandovi guidare dalla speranza, dai sogni e dalle persone buone. All’inizio non sarà facile, ma è importante cercare il lato migliore delle cose, perché è lì ad aspettare che voi lo troviate per farvi sorridere.
Morena The Queen