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“Allora forse è vero, quello che dicono. Forse hanno ragione. Il cuore è come la neve. Con un po’ di buio diventa ghiaccio.”
Queste sono le parole di Erin Doom che annunciano già dal prologo una storia di dolore, sofferenza e accettazione. Ma chi conosce la penna di questa meravigliosa autrice sa come è facile per lei, con la profonda conoscenza dell’animo umano che la distingue, lenire un percorso di dolore attraverso la bellezza della sua prosa poetica, riuscendo a cullare il lettore tra messaggi profondi di speranza e di amore fino alla parola fine.
Nel modo i cui cade la neve è la storia di Ivy, una ragazza dallo sguardo spaurito e dal cuore malato di dolore. Un cucciolo che arriva direttamente dalle montagne innevate del freddo Canada, tra i boschi incontaminati e il bagliore luccicante della candida neve. Un amore di ragazza che ha vissuto a contatto con la natura insieme a un padre che le ha insegnato tutto; tutto quello che oggi, nella calda e soleggiata California, sente di mancargli come l’ossigeno. L’affetto, i giochi sulla neve, le lunghe passeggiate hanno forgiato in lei un temperamento forte ma sprovvisto di quella empatia verso un mondo esterno che non conosce e che intravede così diverso dalla bolla in cui ha vissuto. Quella bolla così amorevolmente costruita da una vita felice, passata in solitudine insieme al padre.
Ma il suo cuore candido e puro come la neve è diventato ora un pezzo di ghiaccio quando per Ivy la perdita del suo unico genitore, che ha amato in modo unico e inscindibile, ha oscurato la voglia di vivere e di scoprire quel luogo diverso che così tanto la intimorisce. Nei suoi panni troppo larghi e pesanti per il caldo cuocente della California, Ivy si ritrova in un paese sconosciuto, bagnato dalle onde dell’Oceano di cui non ha mai udito il suo assordante rumore, tentando di sopravvivere nel calore delle braccia del suo padrino e amico fedele di suo padre. John le offre infatti una nuova casa e l’affetto sincero di un genitore per accompagnarla verso una nuova vita.
«Che ti sia chiaro» sentii distintamente, «io qui non ti voglio».
Ma insieme all’ospitalità di una persona così cara e che tiene a lei, Ivy non si aspettava di trovare il gelo in due occhi penetranti che la intimoriscono e tentano in ogni modo di renderla invisibile. Madison è il figlio di John, quel bambino sdentato che lei aveva conosciuto solo in foto e che un tempo l’aveva fatta sorridere. Ora quel sorriso è diventato diffidenza verso un ragazzo di una bellezza mordente che le fa sentire strane sensazioni, come se lui fosse al centro di un mondo a cui lei è proibito entrare. Un atteggiamento così ostico e inospitale nei suoi confronti induce Ivy a sopportare quel dolore lacerante che sente nel cuore come una nuova forza per sopravvivere, come se quel modo di allontanarla fosse un monito a rimanere e vivere nella speranza di cambiare quegli sguardi di indifferenza in sorrisi, che vorrebbe tanto guardare su quel bellissimo viso e in cui scorge sentimenti inabissati.
“E forse era stata proprio quella la salvezza di cui avevo bisogno. Urlare, sfogarmi, lasciarmi andare…dare voce al caos che avevo dentro, senza sentirmi diversa per questo.”
Tutto cambia nella vita quando i silenzi diventano urla, quando il cuore reagisce d’impulso verso qualcosa che non si può più controllare. E allora la rabbia diventa il nuovo motore, la tenacia la nuova forza che ti fa urlare rendendoti vivo piuttosto che sofferente. Il personaggio di Ivy prende vita, si anima, diventa un puntino luminoso da sembrare quasi abbagliante. La vita, le sue passioni, le nuove amicizie che non la guardano più come un essere diverso ma scorgono la sua più intima bellezza così evidente e reale, esplodono e si allineano in una nuova dimensione, in un nuovo modo di vivere e di coesistere.
“Essere noi stessi non era un ostacolo. Era ciò che ci rendeva vivi.”
Col tempo Ivy capisce che non deve nascondersi ma essere fiera di esistere seppur diversa, intatta e pura come quel luogo ora così lontano, di cui aveva goduto la sua incontaminata bellezza. Ora negli occhi di Mason che la guardano scorge curiosità e fierezza, la scruta osservando quel cambiamento in cui ci trova qualcosa che lo incuriosisce e che lei è così fiera di fargli conoscere. Due ragazzi così diversi che trovano nei loro silenzi tante similitudini. Due vite vissute in modi e luoghi diversi ma che hanno lo stesso sapore di mancanze con cui hanno convissuto aggrappandosi agli affetti rimasti. Il loro sembra un gioco di sfide al lancio dei petardi per aprire delle crepe in due mondi diversi in cui è nascosto qualcosa di caro e non condivisibile.
“Trovarsi simili è raro. Ma trovare se stessi nella persona più diversa del mondo è qualcosa che non si può spiegare.”
Ivy e Mason sono lo specchio di come la vita a volte ti porta a chiuderti in un mondo in cui costruisci qualcosa che diventa un effimero per sempre. Loro hanno vissuto senza mai conoscersi, eppure il destino ha fatto in modo che le loro vite si incrociassero e si legassero nella loro diversità. Il sentimento di amore che irrompe nei loro cuori malconci è come un terzo incomodo che non sanno come gestire. Perché amare significa dare un nome a quel nuovo impulso del cuore che destabilizza la vita, rendersi conto che l’amore ha il potere di fiorire nel cuore dell’altro. Come un varco che si apre verso colui che ora ti guarda riconoscendoti, finalmente.
Nel modo in cui cade la neve è una storia che ti prende l’anima e se ne appropria, lasciando nel cuore del lettore messaggi infiniti di speranza, accettazione e amore che Erin Doom riesce a rendere così reali e consistenti. Con il suo modo poetico e piacevole di esprimersi, le sue storie sono come un traghetto veloce che arriva dritto al cuore. E la bellezza dei suoi personaggi, che sembrano sempre così reali e disincantati da prenderti l’anima e possederla per sempre, hanno il potere di lasciarti un sorriso di beatitudine e una forza gigantesca che perdura nel cuore e nella mente. Tutto questo è ancora una volta la conferma di come la buona scrittura e la grandezza d’animo che ne traspare, ti porta ad amare e godere della buona lettura. E dopo il Fabbricante di Lacrime che è riuscito a entrare nel cuore di tanti lettori, amerete la profondità, la bellezza e l’intensità anche di questa storia meravigliosa così come l’ho amata io, ne sono sicura…
«L’amore è… qualcosa di spontaneo».
«Spontaneo?»
«Sì…» Sembrò cercare le parole.
«Nessuno te lo può insegnare. È come sorridere: è un gesto naturale fin da quando sei piccolo. Prima ancora di saperlo, hai le labbra che risplendono di bellezza. E così è l’amore. Prima ancora di saperlo, hai il cuore pieno di quella persona».
Tiziana