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“Io ero una soluzione, lui un soluto, e in mente avevo solo una saturazione totale”
La lettura di questo romanzo a dir poco avvincente, attraverso una trama davvero intelligente che cattura l’attenzione immediata del lettore, è stata un’esperienza di pura curiosità. Motion. I moti del cuore unisce due mondi caratteriali distanti e paralleli che sarà complesso rendere compatibili. Mona e Abram, i due personaggi principali, non hanno nulla in comune apparentemente. Lei è pura sostanza, un’isola di concretezza, una giovane ragazza pragmatica e schematica che organizza le sue giornate e la sua vita in modo efficiente e risoluto, con una famiglia alle spalle che l’ha resa nel tempo anaffettiva. Quando è in difficoltà dice frasi a caso che nel corso degli anni si è annotata, per dirottare la curiosità degli altri e spostare l’attenzione da sé stessa. Non ama truccarsi né vestire alla moda, non cerca il futile divertimento, non beve, non eccede in nulla inconsciamente per sottrarsi dall’associazione d’immagine con la sua gemella e con i suoi famosi genitori così sempre avvezzi alla trasgressione. Mona con la sua aria da noiosa nerd, nella sua più alta forma di ribellione ha la capacità di comunicare solo in termini che enunciano equazioni fisiche. È un piccolo genio della fisica che a quindici anni già frequentava l’università ed ora è in attesa di un dottorato prestigioso. Tutto il contrario di sua sorella Lisa che non ha neppure terminato le superiori. Due sorelle identiche solo esternamente unite da una bellezza mozzafiato, ma diverse e immiscibili come l’acqua e l’olio.
Non mi piacevano tutte queste incognite.
La mia vita fino a ora era stata estremamente ordinata, e di proposito. E Abram era la personificazione del casino…”
Abram non è molto contento del favore che il suo migliore amico gli ha estorto chiedendogli di sorvegliare Lisa, la gemella pasticciona della loro famiglia. Ma in nome di una lunga amicizia si presta volentieri. Il suo è un personaggio abbastanza particolare, se ci si sofferma ad analizzarlo. Abram all’apparenza sembra scaltro e ironico, ribelle e scanzonato, però nel corso della lettura scoprirete una sua inaspettata intelligenza e un’estrema sensibilità che tende a non far mai emergere. Infastidito dal ruolo di carceriere che deve ricoprire con Lisa, finisce per restare soggiogato dalla sua personalità così diversa da come aveva sempre immaginato. Diversa, perché Lisa in realtà è Mona che sta coprendo per pochi giorni un’altra bravata della gemella ribelle.
L’attrazione per Lisa/Mona è così intensa e palpabile che quella strana ragazza diventa presto per Abram una musa da cui attingere stimoli per le sue composizioni e una splendida donna di cui potrebbe innamorarsi.
“ Buffo come le stesse debolezze che ci paralizzano in alcune situazioni siano spesso alla base delle nostre più grandi conquiste”
Per Mona la scoperta dell’esistenza delle emozioni è destabilizzante, sconvolgente, imbarazzante e provocherà per la prima volta nella sua vita una sorta di confusione così schematica da creare un tumulto emotivo rivoluzionario che tenderà a rimescolare i moti della sua adorata fisica, che lei è abituata ad attribuire alla vita di tutti i giorni. Il moto del cuore è una forza sconosciuta a Mona, un mostro invisibile da contrastare. Ma è difficile combattere la scoperta della bellezza delle piccole emozioni dovute ad un gesto affettuoso, ad uno sguardo intenso che provoca uno strano bruciore nello stomaco simile ad una fastidiosa ulcera. Sensazioni che ammaliano Mona al punto da far emergere un panico irrazionale difficile da gestire.
Questo è un romanzo che si struttura interamente sulla conoscenza tra Abram e Mona e la rivelazione di un desiderio che entrambi respingono. La storia è narrata interamente in prima persona da Mona, che deve per pochi giorni impersonare sua sorella Lisa calandosi nei panni non poco succinti della sorella in difficoltà e cercando di fare suo un atteggiamento trasgressivo che non sempre le riesce alla perfezione.
Penny Reid con una narrazione eclettica ed originale ha reso questa storia ricca di esuberanza, raccontando il mondo di due geni indistinti che sicuramente riserveranno incantevoli sorprese a livello emozionale. Ha saputo inoltre dare comicità ai pensieri dei due protagonisti, cosa davvero complicata da fare in un racconto dove spesso sono più le scene a rappresentarla.
“E poi il dolore si dissipò, si tramutò in un calore in espansione, un ronzio di energia cinetica – anche se ero seduta perfettamente immobile – che si irradiava verso l’esterno fino alla punta della dita di mani e piedi, mi offuscava il cervello e mi avvolgeva tutta quanta in una splendida e confortevole nuvola.
Santo cielo
Che diavolo era? Un Big Bang in miniatura, ma nel mio corpo!”
In un epilogo che lascia senza respiro e in attesa della prossima uscita, la razionalità cede il posto alla consapevolezza e subito dopo alla frustrazione. Per Mona, la rivelazione di avere sempre avuto una visione distorta dei sentimenti e delle emozioni, sarà accecante come un’esplosione. La scoperta che le emozioni non sono possibili da programmare o organizzare ma sono semplicemente un uragano che travolge senza preavviso, la sconvolgono e nel suo caso, la addolorano. La percezione dell’impotenza provata davanti a una simile scoperta preannuncia, a mio avviso, il successo del secondo volume di questa serie che sarà rivelatrice di un legame appena nato, ricco di sorprese e in cui ci sarà più di un problema da risolvere, ma il più preoccupante di tutti è la consapevolezza che Abram odia le bugie…
Wanessa