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Attendevo il sesto romanzo della serie NY Sinners di Charlotte Lays da un tempo che sembrava non scorrere mai, tanto era il desiderio di tuffarmi nuovamente nella storia di una delle sette eroiche amiche di New York che, attraverso varie vicissitudini, hanno avuto la capacità di legarmi indissolubilmente a loro quasi fossero mie amiche nella realtà. Perdermi nuovamente in un sogno è stato catartico laddove pensavo: “riuscirà Charlotte Lays a stupirmi ancora?”. La risposta è arrivata con Miss Furly, già dalla prima pagina: “SI!!”
“Sapevo che la morte sostituiva la gioia con il dolore, il sorriso con le lacrime.
La morte portava via le rosee speranze di cui erano fatti i sogni.
La morte era l’unica cosa definitiva e senza appello, l’unica cosa in grado di renderci fragili come foglie secche”
Credo che Miss Fury sia il romanzo più bello di questa serie, il più emotivamente rifinito, il più empatico: la storia di Lou e Sophie crea dipendenza e lascia quel conosciuto senso di abbandono che arriva quando si termina la lettura di un libro che racconta qualcosa di prezioso, per lasciare anche un messaggio importantissimo: quando un dolore approda nel cuore, ognuno lo gestisce nel modo più inspiegabile a seconda della forza caratteriale che ci contraddistingue. Non sempre, infatti, si riesce a gestire il dolore nel modo più giusto, quello che importa è continuare ad affrontarlo senza arrendersi mai, senza necessariamente perdersi, navigando a vista nella sofferenza per metabolizzarla e renderla parte della nostra storia. Dal baratro si esce sempre, perché la vita con le sue mille e meravigliose sfumature sa regalare sempre un’opportunità per spronarci a respirare senza che i singhiozzi spezzino l’ossigeno. E da quell’opportunità si può ricominciare, si deve ripartire con maggiori convinzioni e rinnovata energia, consci che anche se il dolore resterà sempre racchiuso in noi, sarà in grado di regalarci quella consapevolezza maggiore di ciò che la vita è capace di togliere, ma anche di donare nuovamente.
“Non mi sono mai fermata perché temevo di fallire.
Non mi sono mai fermata perché dovevo sempre dimostrare qualcosa.
Ho scalato montagne in cerca di emozioni quando l’amore è la vertigine più potente che abbia mai provato”
Amare Sophie, la protagonista, è stato inevitabile: col suo enorme bagaglio di dolore era consapevole di essere in attesa di un crollo che quando arriva sarà così potente da far tracimare le alte pareti di un cuore che negli anni si è trasformato in una fortezza inespugnabile dalle emozioni.
Sophie è una donna meravigliosa la cui immagine altera e cinica è lo specchio di una grande fragilità nascosta da anni di training mentale, organizzazione quotidiana della propria vita, controllo su ogni sua piccola azione e pensiero. Il tormento che la invade fin dall’infanzia è ormai un compagno di vita che, con una normalità imbarazzante, Sophie tiene per mano come fosse il suo migliore amico senza cui le giornate non sarebbero le stesse. Vinta da sentimenti bui non è stata educata a vederne lucidamente altri di sfumature diverse e, quando nella sua quotidianità arriva l’amore, non è pronta ad affrontarlo.
Abituata a gestire per necessità lavorative un mondo totalmente maschile dove le emozioni sono ridotte al nulla, ha creato intorno a sé un ambiente sterile che sa confortarla e renderla forte ma estremamente vuota e sola.
“Molte persone credono che la solitudine sia fatta solo di silenzio, in realtà ha il rumore dei luoghi inospitali e freddi.
Per me è anche uno stato d’animo: sono circondata da persone a cui voglio bene e che me ne vogliono a loro volta, eppure mi sento sola. Ho come un buco nero in mezzo al petto”
Non è stato facile nel corso della lettura, comprendere le scelte di questa donna, che rivelano un carattere emancipato ma allo stesso tempo vulnerabile e, la cosa che colpisce maggiormente, è la sua completa assenza di sentimenti di speranza e fiducia sia negli esseri umani che nelle occasioni che il destino è capace di regalare sempre. Spesso, infatti, mi sono chiesta come può una donna che ama così tanto le sue amiche, non riuscire a vedere la bellezza di quell’amore e riporre in esso una speranza diversa per l’avvenire che non sia riconducibile alla voglia di morire. Perché Sophie è un controsenso vivente: ama senza farsi coinvolgere, sfida la sua vita senza paura ma, quando in questa bolla ideale entra l’uomo che potrebbe scombinare i suoi piani di autodistruzione, fugge impaurita dalle inaspettate emozioni che la divorano e la spaventano facendola diventare una vera e propria “furia”.
“C’è sempre qualcosa di magico nelle persone che hanno il coraggio di lasciar vedere ciò che fa loro più male. Io non lo faccio mai, ho sempre paura che mostrando il punto debole si dia un suggerimento di dove colpire a morte”
Quando il troppo sexy, esageratamente sexy, paurosamente sexy Lou, entra in scena con la sua enorme voglia di riscatto e la sua ironia pungente, la vita di Sophie subisce uno scossone tale da rimettere in discussione ogni certezza. Lou è un pugile che ha bisogno di una figura ferma e caparbia come solo lei può essere, per ottenere la sua vendetta e una rinnovata affermazione professionale. Ma dietro la maschera di uomo testardo e di poche parole, si cela l’essenza di un principe temerario che non ha paura di quella donna tanto eccitante quanto fastidiosa e, complice la forzata frequentazione, riesce a scorgerne le paure, raccogliendo la sfida più grande della sua vita: portare alla luce la bellezza del cuore di Sophie e tentare di sfiorarlo con carezze piene d’amore per riuscire ad annientare i suoi limiti.
“E io sono perduto.
Eppure, mai posto è stato più giusto”
Il ring è la metafora di tutta la trama: per Sophie rappresenta il senso metaforico di una vita divisa tra rabbia e fragilità che si scontrano ogni giorno in un match estenuante che la sta annullando come donna. Per Lou è il modo per dare un senso alla sua indole sempre alla ricerca dell’accettazione in passato come bambino e oggi come uomo.
A suon di scontri verbali e battute sagaci che sforano in un’ironia quasi feroce, usata per colpire e affondare, questi due personaggi danno vita a quello che sarà il round decisivo che metabolizzerà il passato difficile di entrambi, regalando loro, si spera, l’ambizione di poter godere di un futuro splendente l’uno accanto all’altro. Innamorarsi sarà inevitabile, ma quanto la forza di un sentimento così puro può essere in grado di scalfire il dolore di tutti i pugni che la vita ha loro inferto? E Il tempo sarà in grado di sanare le ferite ancora aperte? Non resta che scoprirlo leggendo tutto d’un fiato, questo romanzo difficile da dimenticare.
Charlotte Lays è un’autrice fuoriclasse nel mondo romance, con il suo stile riesce a scavare nel cuore del lettore portando alla luce le numerose emozioni che spesso lasciano noi donne sospese e disorientate: ci guida attraverso le sue parole in un percorso di riscoperta interiore, consapevolezza e accettazione con trame che raccontano amori di un’intensità struggente e dai quali non è possibile non restare incantati. In un panorama letterario in cui si è sempre alla ricerca di nuovi spunti e nuove parole, questa bravissima autrice sa creare storie affascinanti e intelligenti, utilizzando un pov alternato e dialoghi centrati depurati da orpelli che deconcentrano.
Consiglio, inoltre, la lettura di tutti i romanzi della NY Sinners serie perché anche se autoconclusivi, lo ritengo fondamentale per la comprensione e l’evoluzione sia di tutte le eroiche protagoniste, che della stessa autrice che nel tempo è cresciuta insieme alle sue “creature” raffinando la sua scrittura, evolvendo le sue protagoniste ed evolvendo lei stessa attraverso percorsi di narrazione studiati e descritti in modo significativo, tale da lasciare in ogni romanzo un insegnamento umanamente importante.
È stato bellissimo iniziare questo 2022 leggendo di Lou e Sophie e scoprire quel profumo di indimenticabile che avvolge una storia che ti resta impressa nel cuore, in attesa dell’ultimo romanzo della serie che sono sicura saprà ancora una volta incuriosire, stupire e catturare il cuore di tutti i suoi lettori.
Grazie Charlotte!
“Adesso so che sei tu quel gong che dà inizio a tutto e io non saprei come smettere di amarti”
Indimenticabile
Wanessa