Directions
Quello che tormentava le mie notti, quello che avevo tatuato sulla pelle e ancora più in fondo, quello che si era posato su un’altra croce, una più antica, ma ancora viva.
Due fantasmi.
Due donne.
Due croci.
E, in me, soltanto cenere.
Lui, un uomo senza nome. Un uomo che il dolore ha marchiato con due croci sul petto. Due croci che simboleggiano qualcosa di perduto per sempre. Un marchio che ogni giorno gli ricorda un cuore sepolto sotto strati di dolore e sensi di colpa. Un uomo che non ha più nulla da offrire se non la rabbia, la sua amica più cara che ogni giorno torna a ricordargli quello che non può più ritrovare. Il coraggio, la lealtà chimere dimenticate sotto i vestiti che ha indossato per servire il Regno Unito. Mani sporche di sangue, testimoni di una strada diversa che ha scelto per restare nell’ombra, per nascondersi e vagare senza meta come un cuore randagio.
Una missione. Dieci uomini, una squadra. La scelta di passare dalla parte dei buoni per servire ancora la Corona. La possibilità di ritornare dall’oscurità. Uomini che deve addestrare come soldati, tranne uno che ha il volto di qualcosa che ancora fa male, che lo riporta ai suoi tormenti, a qualcosa che ha perduto per sempre.
Una donna. Fiera e coraggiosa. Una Bambolina soldato, come la chiama lui. Un soldato che ha le labbra del peccato e un corpo che lo distrae. Una lotta, quella fra loro per non arrendersi a un destino che ha voluto mettere alla prova due anime bisognose di cercare la loro essenza. Non quella che il dolore ha deciso per loro. Non quella che l’orgoglio ha primeggiato sulle loro scelte.
Una passione ardente che brucia i loro corpi. Una voglia malsana di toccarsi e possedersi contro ogni ragione. Una sfida alla pari in cui la brama sembra l’unico balsamo ai loro tormenti. Parole sporche, taglienti che Lui le riversa addosso per allontanarla, per provocare quella rabbia che lui stesso non riesce a controllare.
Due nomi che ora appartengono a un uomo e una donna che si sono sfidati dominando la ragione. Una guerra dove la passione ha vinto su ogni partita. Dove i tormenti e vecchi ricordi hanno ritrovato la loro pace. Dove le scelte intraprese per il volere di altri sono state schiacciate dalla voglia di essere sé stessi. Una donna che ha ritrovato la propria femminilità e il bisogno di compiacersi e compiacere un uomo che necessitava del calore di un abbraccio. Un uomo che ritorna alla luce per conquistare il cuore di una donna che potrebbe essere la sua vita e non la sua rovina. Due volti che hanno ritrovato la loro vera essenza attraverso un cammino difficile dove hanno dovuto dominare e dominarsi per scendere a patti contro il destino, contro sentimenti che non li hanno resi ancora più vulnerabili, ma fieri di vincere una sfida.
“Non abbassai lo sguardo. Tra noi era sempre così. Una sfida continua. Una lotta all’ultimo sangue. Irrigidì la mascella; con la mano, raccolse il mio volto, col pollice accarezzò le labbra con cui avevo osato profanarlo. Sfregò il polpastrello in un gesto lussurioso e punitivo, quasi sdegnoso. Come a pulirmi di qualcosa che non meritavo, che non mi apparteneva: il suo passato. Ero un’impostora.”
La vita a volte ti lascia dei segni per ricordare che bisogna vivere intensamente e lasciare che i sentimenti prendano possesso del cuore senza la paura che possano trasformarsi in dolore, perché il solo fatto di averli vissuti ci rende più grandi. L’unica via di uscita che abbiamo per sopravvivere è quella di accettare il dolore come parte di noi stessi e conviverci ogni giorno per scoprire che quello successivo potrebbe regalarci la via verso la salvezza. La storia di Lui, cuore randagio è una storia tormentata e piena di insidie. Lui era un personaggio che avevo conosciuto già nei precedenti romanzi di Veronica Deanike, ma a cui non ero mai riuscita a dare una giusta connotazione. Vagava nei miei ricordi come un uomo senza anima, un soldato per cui ne Lo Scozzese avevo pianto per la sua perdita, come in Englishman mi ero addolorata per il suo dolore. Meditavo il bisogno di sapere se il destino e la vita stessa poteva regalargli una possibilità di ritornare dall’ombra in cui si nascondeva, perché il suo temperamento da uomo animale e silenzioso mi ha sempre affascinata. La penna superba di questa autrice è riuscita a riscattare un personaggio e riportarlo nella giusta dimensione. Una dimensione in cui lui è veramente l’uomo senza nome e affascinate che avevo immaginato. Lachlan mi ha fatto sorridere e delirare come succede quando vedi l’orgoglio di un uomo ferito dal dolore e la forza nel suo cuore che esce dirompente come per sfidarlo. Perché la vera lotta Lachlan non l’ha vissuta contro una donna di cui pensava di volerne solo il piacere, ma è stata contro le perdite che lo hanno segnato per sempre e, vederlo accettare i propri sentimenti è stato scoprire la sua grandezza. Delirante è stata la passione che lo ha avvolto in un calore incessante che è arrivato dritto al mio cuore. Bello, fiero e rozzo come un animale Lui, cuore randagio lo si odia o lo si ama e io l’ho compreso e amato tanto. Susan è stata la donna che lo ha sfidato, che gli ha tenuto testa e poi salvato. Una femminilità dirompente che aveva bisogno di essere scoperta e assaporata e mentre cercava di contrastare le parole taglienti di Lachlan, Susan scopriva la sua dimensione e non quella che l’orgoglio le aveva suggerito.
“Me l’ero chiesta tante volte: come potevo amare un uomo rude, sarcastico, rozzo, danneggiato? La risposta l’avevo trovata. L’amore era un sentimento brutale, vero e violento. Proprio come lui.”
Due personaggi forti, che si sono sfidati come due arieti ma che hanno trovato insieme la loro vera appartenenza. Un romanzo che chiude una serie di personaggi coraggiosi, rudi e leali. Ryan, Alexander e Lachlan sono un triangolo aureo come lo definisce l’autrice che brillano per la fedeltà nell’amicizia che li unisce e per i loro cuori impavidi che sanno amare in maniera impetuosa come lo sono nella loro essenza. Tre uomini diversi ma perfettamente allineati, fieri di combattere ogni giorno la battaglia della vita. Un romanzo bellissimo, conturbante per l’eros così magnificamente raccontato ed emozionante come sono le parole di questa autrice che sa evocare e non solo raccontare.
Tiziana