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“Sono pronto a bruciare, Stella, non arrenderti con me”
Sto facendo una cosa che di solito evito: scrivere la recensione dopo aver finito il libro. Questo perché rifletto sulle sensazioni, su quello che la lettura mi ha regalato e prendere un po’ di spazio dalle emozioni. Ma la Zavarelli è diventata una delle mie autrici preferite e vale la pena fare un’eccezione. Quindi quella che andrete a leggere sarà una recensione scritta di getto e con il cuore.
Stella è una ragazza all’ultimo anno di liceo, che per compiacere i genitori accetta di passarlo alla Loyola Accademy, scuola d’elite che accoglie solo i migliori. Ma lei non si sente certo migliore, combatte ogni giorno con il bisogno di approvazione da parte dei genitori, con quel sentirsi inadeguata in ogni scelta che compie. Il suo obiettivo nella vita non è diventare una fotografa, ma non deludere chi l’ha messa al mondo. È ancora una ragazzina che non ha conosciuto nulla del mondo, se non le cose più frivole. Sa quali sono i suoi valori, le cose a cui tiene ma è difficile, per lei, esternarle.
Il suo cuore batterà forte, quando il suo primo giorno di scuola incontra Sebastian, il professore più odiato e più cattivo di tutto il campus.
“Scommetto che mi sentirei così dannatamente bene che non avrei più voglia di lasciarla andare. E per questo, la odio.”
Sebastian sarà l’unico che andrà oltre la sua cortina di nebbia, e la vedrà per quella che è… e per questo la vorrà spezzare. Mi aspettavo di trovare un romanzo incentrato sul proibito, sulla storia tra allieva e professore. Ero certa di trovare una storia d’amore al limite tra il consentito e il taboo.
E in parte c’è stato, ma non avevo considerato in questa equazione la bravura dell’autrice nel tratteggiare il protagonista maschile. Questo ha portato la trama su un altro livello, dove quello che conta non è la voglia di rompere un taboo ma solo ammettere di essere innamorati.
Sebastian è pieno di contraddizioni, perché è saturo di quel senso di colpa che non gli fa vivere la sua vita, ma quella di qualcun altro. È un uomo che non ha la vocazione del professore, e lui non fa che rimarcarlo ogni volta perché ne è consapevole. È un uomo con un passato con cui si scontra ogni giorno e che in tutto il libro compie un bellissimo percorso di rinascita.
Il suo viaggio è complementare a quello di crescita di Stella, che capirà che la vita è sua e solo lei ha il diritto di decidere come viverla. La storia di questi due protagonisti fragili mi ha conquistato. Lei perché per una volta non ho odiato la protagonista, perché l’ho capita. Nonostante l’età a un certo punto ha dovuto crescere senza nessuno che fosse lì a tenerle la mano. Lui perché amo quando un protagonista è odioso ma con una motivazione.
“Quest’uomo ha dieci anni più di me, e tutto ciò che riguarda questa relazione è la definizione della temerarietà. Ma voglio trasformarlo. Voglio che anneghi nella chimica che non può più negare. Lo voglio più di qualunque altra cosa abbia mai desiderato in vita mia, e stasera non mi importa se lo scoprirà.”
Non mi stancherò mai di ripetere quanto sia brava la Zavarelli nel creare i protagonisti maschili. All’apparenza sono così rigidi, duri contro il mondo ma dentro nascondono le loro fragilità, che non hanno paura di affrontare.
La storia mi è piaciuta così tanto che non ho badato molto ai lati negativi, e ve ne cito solo un paio: ho ritrovato lo stesso cliché che l’autrice ha già usato più volte e che forse ha appesantito un po’ il finale. In alcuni punti è stato troppo prolisso. Menziono anche questa volta la traduzione perché la trovo troppo pesante rispetto al contenuto, e appesantisce lo stile.
Se avete voglia di leggere una storia con un pizzico di proibito, un po’ di sofferenza e tanto amore, avete trovato il libro che fa per voi.
“Voglio mangiarla viva, e in questo momento, può percepirlo. Ma non lo ammetterò mai. Non ammetterò mai che ha un certo effetto su di me. Ho solo bisogno che sappia che è mia, che posso giocarci fino a quando voglio.”
Alla prossima lettura,
Valentina