L’anti-fidanzato è, a mio avviso, uno dei romanzi meglio scritti da Penelope Ward.  Racconta di sentimenti forti, condivisione, smarrimento, dolore per scelte sbagliate a cui la vita ci sottopone e rinascita per quelle che invece cambiano la vita. Non è una storia imperiosa di quelle che lasciano senza fiato, piuttosto una di quelle che rasserena e regala quel senso di conforto che a volte serve per rimediare a una giornata sbagliata. Una storia che narra d’indulgenza e del sacrificio interiore che i protagonisti sono chiamati a fare per guadagnarsi il loro piccolo spazio di cielo felice, con una prosa semplice, con dialoghi scorrevoli e piacevoli conditi da quella dose di ironia che migliora la lettura rendendola veloce e accattivante.

In perfetto stile Ward, il personaggio maschile viene raccontato in modo esemplare, divenendo in breve tempo l’eroe della storia, colui a cui affidare la speranza per l’happy ending , guadagnandosi coi suoi gesti ordinari ma eccezionali un posto tutto speciale nel vostro cuore.

“Ma santo cielo che resistenza! Cosa aveva lì sotto? Il coniglietto della Duracell?”

Deacon è un playboy fuori dagli schemi. Indiscutibilmente bello, con una timidezza accennata che lo fa arrossire quando è a disagio spillando battute senza senso che rischiano di metterlo in guai seri. Deacon conquista immediatamente l’attenzione su di sé regalando momenti spassosi e indimenticabili. Da lui ci si aspetterebbe una sfacciataggine che invece non ha, è sempre estremamente gentile, dolcemente premuroso e quando sbaglia chiede scusa a suon di caffelatte alla vaniglia e pannolini omaggio. Senza contare la sua ironia che lo rende un uomo affascinante a cui nessuna donna sa resistere. In breve da anti-fidanzato perfetto, diventa il principe azzurro per eccellenza. Ispira forza e protezione, il suo sguardo mette a nudo l’anima, le sue attenzioni invadono il cuore e…..SA ANCHE LAVORARE ALL’UNCINETTO!!!

Deacon non si dimostra però essere un vicino attento alla privacy, e quando Carys la sua affascinante vicina, lo rimprovera di non essere discreto durante i suoi appuntamenti galanti, l’imbarazzo per lui diventa enorme. I due iniziano così, un rapporto che sarà incentrato dapprima in una serie di gesti di scuse e in seguito in una solida amicizia. 

“Di solito alle mamme si consigliava di riposare quando il bambino riposava. Bè, non era facile quando dormivi accanto all’appartamento del piacere dello scapolo d’oro”

Carys è una donna con una vita sociale pari a zero, essere mamma single di una bimba speciale occupa tutto il suo tempo. Sunny, sua figlia, ha la sindrome di down e nella storia con Deacon questa piccola protagonista avrà un ruolo fondamentale.

Ex ballerina di danza classica dall’animo elegante, Carys ha un portamento aggraziato che la rende irresistibile anche in tuta. Sola ormai da troppo tempo, quando impara a conoscere meglio Deacon, capisce di essersi sbagliata sul suo conto e inizia così ad esserne affascinata fino a innamorarsi di lui in breve tempo, pur sapendo di non avere alcuna possibilità di un futuro insieme vista l’incompatibilità delle loro routine.

“Forse avevo intuito che avevamo qualcosa in comune. E forse era per questo che mi ero sentito attratto da lei fin dal primissimo istante in cui l’avevo guardata negli occhi”

L’amicizia che lega Deacon e Carys è fatta di condivisione, di sogni infranti, attimi di confidenze e sguardi ammirati. In pochi mesi il loro rapporto diventa solido e sicuro, pieno di quel rispetto che li porta a sentirsi parte di una vera famiglia. Fino a quando il seme della gelosia fa venire alla luce il vero significato delle emozioni che cercano di soffocare per paura di rovinare un legame ormai divenuto profondo. Inizia in questo preciso istante la parte più bella di questo romanzo, in cui i due protagonisti si troveranno ad affrontare ostacoli a cui non erano pronti, pur di dare la giusta etichetta ad un rapporto fino a quel momento protetto da un sentimento d’amicizia.

Penelope Ward ha saputo incatenarmi nella lettura di questo bellissimo romanzo attraverso la costruzione di una storia che racconta il percorso individuale che sono chiamati a intraprendere i suoi protagonisti per ricostruire la fiducia perduta in se stessi e nei riguardi dell’amore. Attraverso dialoghi che alternano ironia al dramma, l’autrice ci conduce in un viaggio in cui l’obiettivo finale è il percorso interiore di perdono che Deacon e Carys sono chiamati a fare. Molto interessante è anche la fermezza con cui l’autrice affronta un argomento così delicato come la disabilità e il pregiudizio che spesso accompagna questa condizione, usando le giuste parole che esprimono invece tutta la normalità che ancora non trova spazio negli sguardi e nei giudizi troppo sommari delle persone.

Deacon e Carys possono apparire come due personaggi lineari che hanno poco da raccontare, ma la loro complessità diventa ferrea con lo scorrere della lettura, arrivando a sviscerare due personalità fragili e indifese davanti alla loro sofferenza, retaggio di un passato che ha lasciato ferite ancora aperte che richiedono il giusto coraggio e una grande dose d’amore per essere curate.

Deacon dovrà infatti affrontare i fantasmi del suo passato per poter avere la forza di scegliere il suo futuro. La sua storia, una volta scoperta, rimescola le certezze di Carys, portandola allo sconforto e nuovamente alla solitudine ma donandole la certezza di essere una donna forte, capace di andare avanti anche da sola.

L’epilogo lascerà i lettori sognanti, consacrando la bellezza di tutte quelle emozioni che attraverso l’amicizia sanno trasformarsi in un sentimento prezioso come l’amore, riportando la felicità in chi credeva di non averne più diritto.

“Non riesco a ricordare l’ultima volta in cui mi sia sentito così felice. Volevo resisterti, ma tu l’hai reso un compito impossibile”

Wanessa