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Le ombre si allungano laddove esiste la luce
L’una non può vivere senza l’altra
Siete pronti per una discesa verso l’oscurità più profonda e una risalita lenta e liberante verso la luce? Eccoci al terzo capitolo degli “Amori vittoriani” di Estelle Hunt, scrittrice talentuosa e capace di far rivivere nei suoi personaggi l’epoca vittoriana, così tremenda e straziante, e in particolar modo nelle figure femminili appartenenti ai diversi ceti sociali.
Carter e Juliana sono un uomo e una donna che hanno vissuto sulla loro pelle gli orrori più biechi da parte di persone senza scrupoli che hanno saccheggiato la loro innocenza e la fiducia nell’essere umano con un cuore e un’anima. E un cuore anche se spezzato può tornare ad amare, l’anima riesce a guarire?
Questo romanzo è proprio l’incontro tra due anime tormentate, immerse nella più profonda oscurità. Ma le anime perdute sanno riconoscersi e in qualche modo si attraggono come per Carter e Juliana che, passo dopo passo, ritrovano la strada che li porterà verso la rinascita.
La temeva, temeva sua moglie, perché in lei aveva scorto qualcosa che la rendeva troppo simile a lui:
una profonda oscurità
I primi incontri tra Juliana e Carter sono caratterizzati da superbia e diffidenza. Entrambi non hanno nessuna intenzione di cadere o ricadere nel caso di Juliana, nella “trappola orribile del matrimonio”. Consigliati da parenti e amici a pianificare delle nozze che possano consentire a entrambi delle agevolazioni dal punto di vista sociale e relazionale, nel momento in cui si ritrovano fanno molta fatica ad accettare questa possibilità nonostante abbiano intuito che in qualche modo si assomigliano e che avvicinarsi troppo l’uno all’altra potrebbe essere pericoloso per entrambi.
Ciò che non disse a sua madre era che a impensierirla non era tanto la prospettiva di sposare Carter, piuttosto che l’idea si stava rivelando più allettante di quanto avesse desiderato
Gli balenò l’immotivata certezza che lei avrebbe potuto mondarlo, che sarebbe stata in grado di lavargli l’anima
Iniziano così una vita matrimoniale nella quale entrambi pongono dei “limiti” e delle condizioni per proteggersi, in quanto convinti fino in fondo di non poter più dare né ricevere nulla. Credono che la loro anima sia irrimediabilmente rovinata e mentre Carter perpetua uno stile di vita dissoluto e sempre alla ricerca di nuovi modi per continuare la sua vita corrotta per sfuggire alla noia, Juliana si nasconde e si trincera in un isolamento per essere immune ad altre probabili brutture o delusioni.
Juliana è la prima ad accorgersi che l’oscurità nella quale sono avvolti può essere dissipata. Intravede, infatti, un barlume fievolissimo di luce e rimanendo senza cedimenti a fianco del marito, inizia ad inseguire quel minuscolo puntino di speranza.
Si accorse del proprio braccio muoversi verso di lui e non riuscì a opporre resistenza, mentre si osservava toccargli la mano abbandonata sul ginocchio. Poi Carter sollevò lo sguardo di scatto, incredulo, fissando prima lei poi le loro dita che si muovevano in una danza aggraziata fino a intrecciarsi
Carter fa molta fatica a lasciarsi condurre da Juliana verso la redenzione della propria anima; è sfiduciato e pessimista e non crede che per lui ci sia la minima possibilità che il suo cuore possa guarire anche solo in parte. Per non rischiare di rimanere di nuovo ferito nel profondo, Carter allontana da sé la moglie pur sentendosi attratto come non gli era mai capitato prima.
Juliana è una donna forte che a un certo punto capisce che non può combattere i demoni al posto di Carter. L’oscurità e l’inferno non si combattono senza consapevolezza e senza aver guardato negli occhi le paure più profonde. Ma non vuole arrendersi senza aver lottato, il suo amore riuscirà a salvarlo?
Nulla di ciò che hai compiuto in passato potrà allontanarmi da te e, se non mi ami,
farò in modo che il mio amore basti per entrambi
Tutti noi abbiamo dei momenti nella vita in cui crediamo di aver toccato il fondo. In quegli istanti dobbiamo convincerci che ci sono sicuramente delle anime affini alla nostra, che hanno subìto le stesse sofferenze e che meritano, come noi, di ritrovare la pace, la quiete e la serenità. Juliana cura sé stessa prima di tutto e poi si prende cura di Carter. Avere cura l’uno dell’altro è fonte d’amore che non conosce fallimenti perché chiunque si sente amato, non può che donare amore a sua volta.
Erano molto di più di questo: due pezzi dissimili, le cui imperfezioni avevano loro permesso di incastrarsi
Cristina