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“Io sono il veleno che le prosciugherà l’anima, il lupo che la divorerà lacerandola pezzo dopo pezzo.”
Tra tutti i dark romance che sto leggendo in queste settimane, l’ancella rientra tra le ottime letture di febbraio. Il grande pregio di questo libro è che non racconta del solito cliché trito e ritrito, ma riesce a esplorare nuove trame. Ma andiamo con ordine.
Delilah è una ragazza, all’apparenza molto devota. Entra a far parte di una setta religiosa, riuscendo addirittura a entrare nella cerchia più ambita: le ancelle, figure di ragazze pure e innocenti il cui posto in paradiso accanto al Profeta, e quindi a Dio, è di sicuro garantito.
Ma nessuna si aspetta che presto quello che sembrava un viaggio in paradiso sarebbe diventato presto l’inferno, in cui non c’è nessuna via di uscita e nessuno salvatore. Nemmeno il protettore a cui vengono affidate all’inizio del percorso. Anzi lui sarà il loro peggior incubo.
“Le faccio del male perché lo voglio, perché lo bramo, perché sono diventato il mostro che voleva mio padre.”
Ed è così che si presenta Adam, il protettore di Delilah. Lui che rimane colpito dalla bellezza straordinaria di lei, dalla pelle bianchissima e dai capelli color ghiaccio. Lui pensa di poterla piegare come ha fatto con le altre, ma non sa che è diversa, lei è lì per uno scopo preciso. E non ha nulla da perdere, perché ha già perso tutto. Delilah tenta di sfidarlo, guarda il suo demone negli occhi e lo affronta senza paura, ma allo stesso tempo lo accoglie quando ne ha più bisogno.
Ma anche Adam non è quello che sembra, lui è sempre più insofferente al padre, alle sue regole, al suo egocentrismo e alla sua violenza. Ma non può negare quell’oscurità che ormai comanda ogni sua azione, nonostante il sollievo che il suo “agnellino” gli provochi. È difficile combattere contro sé stesso.
“Lui si immobilizza. La tensione si fa sempre più stretta, tanto che ho paura che esploda e mandi entrami in frantumi. Poi si volta e mi afferra, strattonandomi a sé e catturandomi la bocca. Il suo bacio non è dolce, non è una richiesta e nemmeno un ordine. È l’annientamento totale e completo di me e la creazione di un noi.”
L’ancella, il primo volume della trilogia, getta le basi della storia e vi accompagnerà all’interno del Monastero. E fatemi dire che è un viaggio duro e doloroso. Celia Aaron vi mostra il lato peggiore dell’essere umano, affamato di potere e di dominio sulle donne. In questo libro accadono cose deplorevoli che non mi sarei mai immaginata e più di una volta ho dovuto distogliere lo sguardo dal e-reader. Ma poi ho continuato, la forza di Delilah e di Adam mi ha spinto ad andare avanti nello sfogliare le pagine.
Sono due personaggi in completa antitesi. Due cuori in conflitto che tentano di legarsi tra le diversità dei loro caratteri. Delilah, da facile preda del lupo cattivo, diventa il suo porto sicuro e Adam, il suo difensore.
Non è un libro semplice, ma un dark romance per conquistare non deve esserlo. Amo questo genere proprio perché spinge i miei limiti da lettrice, portandomi ad affrontare situazioni che mai nella vita accetterei. E l’ancella riesce nel suo intento. Ogni personaggio, dai protagonisti ai personaggi secondari, è riuscito a conquistarmi, ognuno con le sue diverse sfaccettature. In ogni ancella si cela una storia, con un motivo ben preciso che le ha condotte in quel momento e in quel luogo. Ma non importa perché a un certo punto tutte si scontreranno con la realtà: non esiste nessuno Dio in quel Monastero. Ho avuto l’impressione, in questo primo volume, di aver letto solo un assaggio della storia. Tante cose sono rimaste in sospeso, ma soprattutto ci sono tante verità che devono ancora venire a galla.
L’ancella è una storia che ti entra dentro e ti colpisce in modo totalizzante da non farti smettere mai di leggere; brami un raggio di sole che illumini tutta quell’oscurità. Quindi forza Hope Edizioni, sbrigati a portarci il secondo libro perché ne abbiamo davvero bisogno.
“La mia mente prova a ricordarmi i peccati di questo posto e di Adam, ma il mio corpo è cambiato per sempre e temo anche il mio cuore.”
Alla prossima lettura,
Valentina