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Sarà vero che in amor vince chi fugge?
Dopo aver terminato questo nuovo straordinario romanzo di Adriana Rubens, ogni dubbio è scomparso. Ritrovare Hugo e Lucìa, che già mi avevano ammaliata e incuriosita nel Il destino della porta accanto, con un desiderio celato tra i loro sguardi infuocati e un’attrazione soffocata dall’orgoglio, è stato avventuroso e appagante.
“Se continuerai a vivere per compiacere gli altri invece di inseguire i tuoi sogni, non sarai mai felice. Vivi la tua vita, Lucìa”
Bastano queste semplici parole di Hugo, per far capire a Lucìa, travolta ormai in un vortice di frustrazione, che l’unico modo per scrollarsi di dosso il senso del dovere che la sta soffocando è lasciarsi tutto alle spalle, stravolgere la sua esistenza, fare una valigia e partire per realizzare il suo sogno più grande: girare il mondo e mettere più distanza possibile tra lei e quel ragazzo così affascinante ma dal cuore irraggiungibile. Lucìa parte così con la speranza di lasciare a Valencia non solo il peso dei suoi doveri ma anche i sentimenti per Hugo, incapace di comprendere la sua attrazione per un ragazzo così irresponsabile e volitivo che non potrà mai darle la stabilità emotiva di cui ha bisogno.
“A volte credo che si senta provocata solo a sentirmi respirare”
Hugo non ha mai dimenticato gli occhi profondi di Lucìa, e l’inspiegabile reticenza nei suoi confronti, neppure in Giappone dove ora vive. In una pausa dal lavoro, un viaggio in India appare la cosa più giusta da fare per distrarsi, ma rivederla a Nuova Delhi non era contemplato e il suo cuore subisce una prima brusca battuta d’arresto.
Devo dire che mi è piaciuto molto quando inizialmente, seppure con una narrazione in terza persona, sono stati i sentimenti di Hugo a essere protagonisti, descritti in modo pieno e dettagliato. Lui che, convinto di aver passato la notte più bella della sua vita con Lucìa e non riuscendo più a dimenticarla, andrà contro sé stesso pur di ritrovarla e cercare di capire il legame che li unisce, ma sarà costretto anche a cimentarsi in prove al di fuori del limite umano, sforando a volte nel ridicolo pur conquistarla, con disavventure rocambolesche pregne di comicità assurda.
“Per avere una terza possibilità, dovrai fare tre cose per me: portarmi un tesoro dal fondo del mare, scalare una montagna e camminare all’interno di un vulcano. E dopo di ciò dovrai comunque fare qualcosa che mi stupisca così tanto da convincermi a venire a letto con te”
Il loro sarà un amore che, oltre a farli divertire, li porterà a fare il giro del mondo. Partendo dall’India, per attraversare il Giappone, e poi toccare le spiagge incontaminate dell’Indonesia, Lucìa e Hugo attraverseranno il cuore selvaggio dell’Australia, ampliando la cultura del lettore tappa dopo tappa con la descrizione di scenari suggestivi. Verrete travolti dal desiderio di conoscere angoli meravigliosi del mondo e scoprire la magia speciale con cui si colora il disegno di un sentimento vivo e duraturo. Una storia che si arricchisce di un percorso avventuroso e travolgente, costruito con una forma narrativa straordinaria che contraddistingue questo romanzo in bellezza con uno stile senza paragoni nel panorama romance.
Hugo e Lucìa dovranno combattere un sentimento che fa paura per l’intensità, facendo scontrare due cuori e due anime diverse e forse inconciliabili, con un destino che cerca in ogni modo di fondere insieme. E contro il destino non ci sono possibilità di vittoria. Subentrerà, allora il coraggio e l’entusiasmo per la vita che questi due personaggi così vulnerabili hanno in comune, per spingerli l’uno verso l’altro in una battaglia d’amore e passione contro cui è impossibile perdere. Non importa come, né dove o quando. Due cuori, che si riconoscono anche in mezzo a mille dubbi, sapranno sempre ritrovarsi e amarsi.
“Chiamalo come vuoi, ma credo che tu sia la mia metà della mela, la mia anima gemella, la persona che sta all’altro capo del mio filo rosso, la mia aragosta….
La tua cosa?
La mia aragosta. È una teoria di Phoebe, una dei personaggi di Friends. Sostiene che quando le aragoste si innamorano è per tutta la vita “
L’amore che lega le vite di Hugo e Lucìa è incontrollabile, potente e talmente folle da farli girare il mondo per cercarsi e poi tornare sempre in un porto sicuro: quello nascosto tra i loro cuori.
La teoria dell’aragosta è un romanzo in cui la cultura e le tradizioni dei paesi del mondo asiatico, vengono raccontate quasi con la stessa intensità dei sentimenti, decantando un fascino orientale che contraddistingue il racconto di una peculiarità da far emergere un grande desiderio di partire per visitarli. Se uno degli obiettivi era di spingere il lettore a voler scoprire questa parte del mondo, l’autrice ci è riuscita. Luoghi e tradizioni popolari (leggere della Festa del pene di ferro mi ha quasi tramortita ma rivolgo tutta la mia profonda ammirazione a chi l’ha istituita!) sono raccontati con una forma straordinaria che suscita entusiasmo e voglia di salire sul primo aereo disponibile per partire.
Amo e bramo i libri scritti da Adriana Rubens perché ha uno stile fresco, originale, un po’ folle e mai scontato. I dialoghi e le scene che crea sono appassionanti e profondi ma anche intrisi di una comicità sconvolgente che difficilmente ho trovato in altri libri, quantomeno non con la stessa forza ironica. Ogni personaggio è strutturato in modo completo da risultare perfetto in ogni sfumatura. Il suo stile è innovativo, travolgente, non lesina di romanticismo e tenerezza, per riempire la lettura di emozioni fortissime.
Hugo e Lucìa entrano nel cuore del lettore con immediatezza, insegnando che tutto dipende da come l’istinto ci fa percepire le persone e ciò che le circonda, suggerendo di non permettere mai a nessuno di indicarci la direzione da seguire per stare bene, ma di cercarla in fondo al cuore e infondendo il coraggio di osare l’impossibile per conquistare la felicità che meritiamo di avere. Lanciarsi nell’ignoto può fare paura, ma una volta spiccato il volo, può renderci invincibili.
“Never try, never know.
Tunjukan nyali anda…
Test your adrenalin!
Light on your spirit.
(Se non lo provi, non lo saprai mai. Vediamo se hai fegato…metti alla prova la tua adrenalina e illumina il tuo spirito”
Wanessa
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wawwwww la teoria di Phoebe è miticaaaa ho riso troppo perchè me la ricordo.. Brava Collega!!
Grazieeee Queen!!!