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Eccoci arrivati al termine della lettura dell’ultimo attesissimo romanzo sulla serie dei Rampolli della Burberry Prep in cui tutto è il contrario di tutto e si scoprirà finalmente chi Marnye sceglierà tra i cinque ragazzi che la fanno fremere di desiderio.
“Credete di sapere come va a finire questa storia, vero? E invece no.
Non sapete nulla, almeno per il momento”.
Arrivata alla soglia dei suoi diciotto anni Marnye ha subìto un cambiamento profondo, radicale e per alcuni versi perverso, e potrà o meno piacere il ruolo che le è stato affibbiato in questi romanzi ma resta comunque una delle protagoniste più moderne di cui abbia mai letto anche se io personalmente non l’ho particolarmente amata se non nei primi due libri della serie.
Sarebbe stato facile trasformarla in un’eroina: ragazza umile, di famiglia povera, bullizzata. Romanzare una protagonista così a favore dei lettori poteva essere scontato. Invece la Stunich ha intrapreso una strada narrativa diversa in cui Marnye non solo non si è arresa ma ha cercato vendetta e la sta ottenendo in modi discutibili che mettono in evidenza l’oscurità della sua anima buia e la rendono forse poco amata, ma senza dubbio un personaggio che fa parlare di sé.
In questo romanzo i colpi di scena non scuoteranno la lettura perché ci si è abituati alla crudeltà delle gesta di questi ragazzi sin dall’inizio del viaggio insieme a loro, ma è garantito che non mancheranno. Vengono definiti singolarmente i ruoli e le sfumature caratteriali di ogni personaggio e ci saranno scoperte sulle loro famiglie che regaleranno alla storia verità taciute per generazioni e che sanciranno una linea di demarcazione tra il bene e il male di una società dove il ricco schiaccia il povero senza pietà né sconti, in modo sicuramente irreale ma molto convincente.
“Sto uscendo con i cinque ragazzi più sexy della scuola.
E adesso, dovrei aiutarli a dominarla.
Auguratemi buona fortuna”.
È l’anno del diploma, quello che dovrebbe restare per sempre nella memoria di ogni ragazzo e che delimita il passaggio alla vita universitaria oltre che ad un mondo più adulto. Marnye, Zack, Creed, Zayd, Tristan e Windsor costituiscono ormai un Harem dove il legame che li unisce è distorto ma potente, fuori dagli schemi comuni ma pieno di passione. È difficile spiegarlo: ciò che destabilizza è l’aspetto psicologico, che inevitabilmente tendo ad analizzare durante la lettura di ogni romanzo, e spinge a delle considerazioni diverse sui messaggi che arrivano ai lettori di questa serie.
Prima di tutto queste storie a mio avviso mancano della giusta leggerezza tipica dell’età adolescenziale dei protagonisti. Tutto è volutamente marcato di crudeltà, violenza, ideologie distorte e privo di sentimenti buoni, compreso l’epilogo contenuto in quest’ultimo volume.
Inoltre c’è la descrizione di un rapporto, quello tra Marnye e i cinque Idoli inizialmente suoi nemici, che potrebbe essere visto come tossico e deviato, quindi innaturale o comunque insano. E forse in queste eccezionali caratteristiche si evidenzia la genialità dell’autrice.
“Desiderarli tutti in questo modo mi fa sentire ingorda. Ma allo stesso tempo, non me ne vergogno. Neanche un po’”.
Marnye avrà altre dure prove da affrontare e qualche ostacolo nuovo nel cammino verso il diploma, ma ciò che caratterizza questo ultimo anno sarà la forza dell’unione coi suoi amici. Un’unione collaudata attraverso il rispetto, la condivisione delle stesse idee, la conquista dei medesimi obiettivi e la passione unita al desiderio, che li trascina sempre l’uno verso gli altri e viceversa in una spirale di lussuria travolgente.
Tutti questi romanzi sono anche molto “sensoriali”; i profumi e gli odori che circondano i protagonisti sono costantemente presenti: cannella, tabacco, salvia, noce moscata e lavanda avvolgono l’immaginazione di chi legge trasportandolo in una dimensione olfattiva vivida, anche solo attraverso il pensiero.
Riflettendo sulle emozioni che tutta questa serie ha provocato in me, le trovo tutte contrastanti tra loro anche se ognuna contiene una forza speciale. Nessuna però, a parte l’emozione che suscita il bellissimo rapporto tra Marnye e suo padre, resta impressa per la sua bellezza.
Questa è la mancanza più grande: l’assenza di emozioni potenti che riguardano la bellezza dell’amore. Il tipo di sentimenti descritti è senza dubbio fuori dall’immaginario comune e rende tutto molto originale e inconsueto premiando molto la curiosità della lettura, ma limitando a mio avviso la lettura a una nicchia di genere letterario più ristretta a cui può o meno piacere anche se, alla fine, è questo ciò che conta davvero, ovvero che se ne parli.
La scelta è il giusto epilogo, in linea con l’evoluzione dei suoi protagonisti, di una serie che farà discutere gli appassionati romance ma non sorprende né sconvolge. Semplicemente dopo pagine e pagine e pagine…un po’ delude. Ma spesso in un viaggio non è la fine la parte più importante, bensì tutto ciò che succede mentre lo si sta affrontando e questi libri hanno saputo tenere sicuramente buona compagnia.
L’unico messaggio importante che passa è di non farsi sopraffare da atti di bullismo reagendo con forza e carattere evitando di cadere nella spirale depressiva in cui gesta così vili possono condurre, chiedendo aiuto e parlandone con persone di fiducia.
Concludendo, penso alla genialità, non finirò mai di dirlo, di C.M. Stunich che è stata capace di focalizzare l’attenzione sulle proprie trame dove niente è come appare, suscitando enorme curiosità e tirando fuori emozioni genuine e primordiali, seppur contrastanti.
L’originalità che caratterizza tutti e quattro i romanzi d questa serie, li rende entusiasmanti attraverso l’evolversi delle scene estremamente accurate e meticolosamente studiate al fine di creare dipendenza alla lettura. Un plauso a questa autrice il cui stile va premiato e attenzionato nel tempo perché sicuramente ci regalerà altri fantastici libri.
Marnye e i cinque Idoli non finiranno di esistere nella nostra immaginazione, per qualcuno saranno incomprensibili le loro gesta e spero che l’amore un giorno arrivi a sfiorare i loro cuori invadendoli di pace e serenità, ma in fondo….
“…Gli unici che devono capire come funziona…siamo noi”.
Wanessa