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“Qualcosa dentro di me mi spronava a ricordare, perché ero sicura che quell’odore portasse con sé momenti indimenticabili, ma, allo stesso tempo, sentivo che quei ricordi avrebbero portato talmente tanto dolore da essere insopportabili e forse era proprio il motivo per cui il mio cervello si rifiutava tempestivamente di portarli a galla”
Spesso i profumi evocano ricordi sepolti sotto cicatrici del cuore apparentemente sanate, sconvolgendo la vita che, con fatica, si prova a ricostruire dopo una battaglia con la sofferenza da cui si è usciti frantumati. È allora, in quel preciso istante in cui la memoria ritorna prepotente rievocando immagini e istanti precisi e mai dimenticati ma solo rimossi da un istinto di sopravvivenza mentale, che l’equilibrio, solo apparente, torna a vacillare e la stabilità conquistata si annulla come non fosse mai esistita.
Ed è da un semplice profumo di biscotti che la mente di Louise inizia a ripercorrere la storia struggente della sua adolescenza che ha chiuso nello scrigno dei ricordi più belli ma anche più atroci, di giorni trascorsi insieme ad Aiden, quel ragazzo a cui ha consegnato la propria anima.
“In quel momento capii che ogni cosa sarebbe cambiata per me. Venni travolta dalla consapevolezza che una piccola fessura dentro a uno scompartimento sigillato nel mio cuore si era appena aperta e aveva lasciato fuoriuscire una piccola scintilla, un solo sussurro di quella parte della mia vita”
Carmen Weiz apre questo romanzo con una dedica tutta speciale nei confronti del dolore: “a ogni anima che sta ancora cercando il proprio angelo custode”.
Le figure degli angeli rappresentano un’essenza importante di questa storia anche un po’ “mistica” in cui la prima raffigurazione di un angelo lo incarna proprio Louise, la protagonista, che attraverso le sue gesta e la sua generosità dona una ventata di umanità ad una trama già di per sé stupefacente che racconta il dolore tangibile ma pieno di silenzi, ombre e sogni che si trasformano in incubi, speranze e preghiere.
Una storia più intima cui si rifugia Aiden, il misterioso e tormentato personaggio maschile della storia, e il suo legame con la giovane donna che gli salverà l’esistenza. Un personaggio, che va scoperto attraverso la lettura e per cui le mie parole renderebbero una giustizia approssimata.
Tutti e due cresciuti in due piccoli paesi di pochi abitanti tra la Germania e la Svizzera e, nel caso di Aiden, con culture ristrette, forse bigotte, da cui non è riuscito a mescolare il proprio modello di vita, con altre culture.
Louise e Aiden, come due mondi che collidono creando piccole crepe attraverso cui riescono a varcare lo spiraglio della luce per riconoscersi, incrociano le loro esistenze così incerte, tentando di unirle e andando contro pregiudizi personali e comuni, per quello che sarà il momento che definirà le loro vite per sempre come in una premonizione.
“Piccole memorie di felicità che annegavano in un mare di tristezza e disperazione”
Louise in un modo tutto suo, legato sicuramente all’audacia tipica degli adolescenti, cerca di prendersi cura di questo ragazzo dalle sembianze di un gatto randagio non togliendogli mai la cosa più preziosa: la dignità. Sente una connessione speciale, un’affinità che la congiunge a lui, attraverso silenzi che urlano più di mille parole e occhiate furtive che nascondono pensieri ed emozioni sconosciute e mai provate, nascerà così un’amicizia che unirà inconsapevolmente le loro anime per sempre.
L’atmosfera che si crea durante la lettura è surreale, verrete circondati da un alone di mistero e sconcerto, spinto anche dalla descrizione particolarmente acuta e dettagliata dei luoghi cupi e suggestivi in mezzo al verde incontaminato in cui spicca un’architettura ottocentesca carismatica che accresce l’immaginazione.
“Ricordati sempre Louise, che nessun inverno dura per sempre. Ovunque andrò è con te che sarò. Il mio cuore e la mia anima sono tuoi, da custodire fino a quando non ci incontreremo nuovamente”
Il momento della separazione sarà atrocemente ingiusto, ma il giorno in cui il profumo dei biscotti di Aiden, riporterà a galla il sussurro dei ricordi che preannunciano il loro inconsapevole ricongiungimento, la vita stabile e ben proiettata verso nuovi obiettivi di Louise, torna a precipitare nel buio dell’angoscia, insieme alla consapevolezza di un sentimento d’amore unico e solido che potrà salvarla dalla follia della propria mente offuscata da mille dubbi e troppe insicurezze.
Il personaggio di Aiden così incerto all’inizio della storia, diventa certezza verso la fine, quando si concretizza la possibilità di un futuro con Louise per cui non ha mai segretamente perso le speranze. Anche se la trama è così ben studiata che per quasi tutta la lettura risulta difficile capire come si evolverà, l’importanza della fede emerge costante e radicata come una forza mistica trainante a cui Aiden si affida nei giorni in cui tutto sembra perduto nella disperazione.
Un romanzo di devastante splendore in cui Carmen Weiz attraverso le parole insegna il senso più profondo della vita e dell’amore ripercorrendo il disegno di due destini intrecciati e poi spezzati che si ricongiungono inaspettatamente oltre mille ostacoli. Racconta il dolore dandogli una consistenza quasi tangibile, palpabile. Durante la lettura lo stomaco si annoda e si contorce e poi prova sollievo e ancora gli occhi si bagnano e il cuore batte così forte che sembra voler uscire dal petto.
La mia anima da custodire è un libro tra i più preziosi, va conservato, riletto, fatto proprio, accarezzando gli insegnamenti che racchiude in sé. È un viaggio d’amore unico e indescrivibile, di una sensibilità emozionante. Affronta temi inconsueti ed estremamente delicati, raccontati con una delicatezza profonda in cui l’unica luce da seguire per riemergere dal buio resta costantemente l’amore. Una lettura consigliatissima che farà straripare il cuore di tanti sentimenti diversi e tutti nuovi, insegnando che il dolore si annulla nell’istante esatto in cui affidiamo la nostra anima al custode più sicuro: l’amore.
“Die liebe versagt nie….
…L’amore non fallisce mai.”
Wanessa