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“Margaret raccolse le pieghe della gonna e corse per le ultime iarde verso il cancello del giardino.
Lo spinse con forza, l’oltrepassò, lo richiuse alle sue spalle e fuggì nella notte”
Nella settimana in cui si celebra la “Giornata mondiale contro la violenza alle donne”, non avrei potuto leggere romanzo migliore di questo. La bussola del cuore di Sarah Ferguson – Duchessa di York – è una storia tutta al femminile con una protagonista icona di autenticità e indipendenza. Un libro ambientato inizialmente in Gran Bretagna e poi a New York nella seconda metà del 1800, periodo in cui la donna era ancora sottomessa e inutile agli occhi di una società improntata sul dominio dell’uomo e delle classi sociali elevate.
Margaret è la secondogenita diciottenne di sei figli del Duca di Buccleuch e migliore amica di una delle figlie della regina, che nella sera in cui deve essere annunciato il suo fidanzamento con l’insulso Conte Killin, scelto dai suoi genitori, decide di scappare perché nel suo cuore sa che non è l’uomo che potrà renderla felice. Viene mandata così in esilio in una delle proprietà scozzesi di famiglia per “riflettere” sul suo comportamento e “rinsavire”.
“Era stanca di essere negletta e ignorata. Voleva fare ammenda, dimostrare che era cambiata, che era cresciuta e pronta ad abbracciare il proprio destino, anche se sorgeva il dilemma di come riuscirci…”
Al suo rientro in famiglia, Margaret è decisa a farsi andare bene l’uomo che altri hanno scelto per lei, senza creare più scandali e promettendo di comportarsi in maniera “adeguata”, così come di addice alla figlia di un duca, per rimediare alla sua “sbandata” da ragazzina…
Per la prima volta, trova un avvicinamento con sua madre che, fino a quel momento, aveva sempre vissuto nel suo ruolo di consorte docile e sottomessa al marito. Ella inizia, infatti, a intravedere in sua figlia un nuovo fermento accresciuto dal desiderio di seguire le proprie attitudini. Riconoscendo in Margaret l’intenzione di fare volontariato in una parrocchia per aiutare un giovane pastore anglicano e la sorella, la madre le permette così di mettere a disposizione le sue energie e le sue capacità per aiutare le persone meno fortunate.
Giunto il momento di rientrare definitivamente nei ranghi, accettando il destino scelto da suo padre per lei, si rende conto per l’ennesima volta che il suo cuore dice ancora “no”, affrontando l’ira di un Duca arrabbiato e deluso che la caccia definitivamente dalla sua casa e dalla sua famiglia “Non la voglio rivedere mai più. Non tollererò nemmeno la sua presenza nel mio stesso Paese”.
Grazie all’intercessione della mamma, Margaret viene mandata a fare la dama di compagnia ad una giovane sposa in Irlanda…
“Non aveva idea di cosa l’aspettasse,
ma non poteva essere peggiore del disastro che si lasciava alle spalle.
Per la prima volta da tempo, sorrise, traendo piacere dal fatto di essere viva”
Resterà in Irlanda per un anno e mezzo prendendosi cura di sé stessa, intrattenendo rapporti epistolari con diverse persone della sua famiglia e con Donald di Lochiel, un giovane diplomatico amico del padre con il quale aveva avuto, fin dai tempi vissuti a Londra, un rapporto amicale sincero che in questa occasione approfondisce ulteriormente.
In questo periodo inoltre, diventa maggiorenne e inizia a coltivare il suo talento di scrittrice di favole e racconti per bambini, prendendo a cuore la decisione finale di partire per l’America grazie anche all’indipendenza economica concessa dal padre una volta compiuti i 21 anni.
Sceglie un luogo molto lontano dove “Nessuno si azzarderà a indicarmi cosa fare e quando. Non si faranno un’opinione di me prima ancora di conoscermi. E io non verrò soffocata dalle aspettative”.
Inizia così per Margaret una nuova tappa della sua vita in un continente così diverso dove potrà realizzarsi come donna e capire cosa fare nella sua vita, senza necessariamente essere legata a un uomo. Saprà intessere relazioni con uomini e donne che l’aiuteranno a comprendere la sua vera essenza, a intraprendere una carriera e agire senza condizionamenti sottesi a princìpi e a regole stabiliti da altri.
“Sono venuta qui spronata dal cuore, ma questo non significa che sia stata una scelta facile.
Contrapporsi a una ferma opposizione, soprattutto da parte di persone care o di cui c’importa il giudizio, equivale a niente meno che un salto nel buio.
Avere il coraggio delle proprie idee richiede, appunto, un coraggio enorme”
Ho amato molto questo libro, ho seguito con il fiato sospeso tutto il viaggio che Margaret ha compiuto anche dentro di sé. Soprattutto ho condiviso la decisione di seguire sempre il suo cuore nelle scelte più o meno importanti che si è trovata ad affrontare, anche con timore, senza mai arrendersi davanti al giudizio degli altri. Ho ammirato la capacità pur restando da sola, di affrontare il dolore della lontananza forzata dalle persone care, trovando il modo di accettarlo e di superarlo cogliendo sempre nuove occasioni di riscatto e di ripartenza.
Sarah Ferguson ha scritto un bellissimo romanzo, un inno all’indipendenza femminile senza tradire il proprio cuore, anzi seguendolo come una bussola che indica la giusta rotta da seguire per arrivare alla destinazione più adatta per la realizzazione di tutti i nostri sogni.
Cristina