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Immedesimarsi in questa lettura non è stato semplice. L’argomento trattato è delicato, cruento, inconsueto e talmente ben definito da essere percepito in modo reale, provocando sensazioni dolorose e bellissime allo stesso tempo. Solitamente, quando ci si scontra con un tema che crea in noi un impeto negativo, tendiamo per istinto di protezione ad innalzare un muro oltre il quale il dolore e le brutture non possano arrivare a turbare il nostro cuore.
Il personaggio femminile di questa storia è Elena, diciottenne, proveniente da una ricca famiglia di industriali che vive una vita apparentemente serena nella bolla di agiatezza e tranquillità in cui la sua famiglia l’ha destinata. Elena è una ragazza timida, poco incline al dialogo e con un mondo interiore complesso. A differenza di ciò che vorrebbero i suoi genitori, lei ama la musica, è una discreta pianista col sogno di vivere un giorno della sua passione. Studia, ha una sola amica, non ama gli obblighi sociali a cui spesso è sottoposta e rifugge l’atteggiamento snob con cui il resto della sua famiglia si atteggia.
Elena è una ragazza semplice che non sa niente dell’amore ma lo brama, vive in un universo parallelo fatto di speranze e sogni di un futuro appagante. Illusioni che si sgretolano il giorno in cui viene rapita da tre uomini. Improvvisamente i colori tenui che accompagnano le sue giornate si trasformano in ombre ed Elena dovrà imparare il significato della sopravvivenza e fare i conti con il terrore di non uscire viva da quella situazione terrificante: imparerà, suo malgrado, a convivere con la solitudine e il senso di abbandono.
Caratterialmente il suo è un personaggio che muta da sensibile e romantico, fino a divenire cinico, coraggioso, impavido e crudele, evidenziando tutte quelle sfumature psicologiche implicate in un evento come il sequestro di persona, senza mai tralasciare la delicatezza della sua giovane età così acerba di tutte le forme di esperienza.
“Avevano preso una persona che non si era mai posta domande su se stessa, sul suo mondo o sul suo futuro e avevano scombinato ogni percezione del possibile. Niente era certo, ogni cosa poteva cambiare in un attimo”
Elena durante la sua prigionia toccherà tutte le fasi della disperazione, con l’unico sostegno che arriverà da Lupo, uno dei suoi rapitori, di cui non ha mai visto il viso ma solo due occhi gialli che l’attraggono e turbano la sua resistenza già messa a dura prova.
Lupo è un uomo irrequieto, spietato, indomito, un carceriere inusuale che tende a proteggere il suo ostaggio, perché quella ragazzina provoca in lui uno strappo interiore che lo lascia irretito davanti all’ingenuità, alla bellezza e alla paura che legge nei suoi occhi. Ma soprattutto, rimane soggiogato dalla fierezza e dal coraggio con cui Elena cerca di uscire in ogni modo da quella situazione angosciante e sfibrante.
“Prima o poi qualcuno sarebbe crollato. Io attendevo. Viva o morta, sarei uscita da quella situazione”
All’inizio viene percepito il rifiuto da parte di Elena di accostare il sentimento che sente fiorire per Lupo alla Sindrome di Stoccolma. Nel tempo, invece, la sua mente subirà il processo inverso tendendo ad associare quel sentimento a un legame che appare assurdo e malato seppur estremamente giusto.
Durante il viaggio nella lettura di questa storia incredibilmente bella, Lupo sarà chiamato a intraprendere scelte improbabili e dannose a sé stesso e verso Elena, in nome di quella fiamma che brucia nel suo cuore impenetrabile. Lupo è consapevole nella sua maturità, che il sentimento per Elena rappresenta qualcosa di unico, inestimabile, irrinunciabile, ed è pronto a gesti estremi per salvaguardarlo.
L’imprevedibilità del suo personaggio è destabilizzante, ogni sua azione lascia stupiti rendendolo un protagonista affascinante e impossibile da non amare. Ma Lupo dovrà fare i conti con i propri segreti, con le conseguenze che da essi deriveranno e con la testardaggine e l’insicurezza che il sequestro hanno lasciato in Elena, tutti ostacoli che dividono, allontanano e fanno perdere quello che di impossibile sta nascendo tra di loro.
“Un giorno tornerò, mi presenterò con un baciamano da perfetto damerino, ti dirò il mio nome e vedrai il mio volto. Sono sicuro che mi riconoscerai……
…….Trova un modo , ragazzina, un modo perché io possa rintracciarti anche in capo al mondo”
Intreccio imperfetto è un romanzo strutturato in tre fasi narrative: nel lungo prologo, comprendente sei capitoli, è descritta tutta la fase della prigionia con i relativi scossoni emotivi che la protagonista subisce fino alla metamorfosi, all’aggancio empatico con uno dei suoi rapitori e alla nascita di quello che sarà un amore ragionevolmente impossibile. Vengono narrate sensazioni ed emozioni fuori dalla portata mentale di una diciottenne ancora nel limbo adolescenziale, troppo crude e forti da saper gestire.
Nella parte intermedia c’è il ritorno ad una normalità precaria priva di un equilibro mentale annullato dagli eventi e da ricostruire attraverso la quotidianità, mentre la parte finale racconta la consapevolezza del ritrovato equilibrio di Elena e il cambiamento che nel tempo ha colpito Lupo.
“Si, ero una fenice, ma con un’ala spezzata e non volavo bene come avrei voluto”
La storia è raccontata dai protagonisti sia in prima che in terza persona e nella sua terribile crudeltà appare potente il sentimento di rinascita attraverso un viaggio psicologico temporale concentrato sulla resilienza, descritto con sapiente spietatezza attraverso la storia di un sequestro e il conseguente legame che si può instaurare tra l’ostaggio e il suo rapitore. Un tema, quest’ultimo, complesso da analizzare che se non si avesse la giusta attenzione sulle parole usate potrebbe sfociare in qualcosa di poco credibile e surreale, ma la sublime prosa dell’autrice è riuscita a centrare ad effetto con i particolari descritti, anche tramite, sicuramente, una ricerca acquisita dalla cronaca.
Daniela Gatto incanta con un Contemporary/age gap romance ad alto contenuto psicologico e ricco di suspense che racconta di un amore diverso dall’immaginario collettivo come un sentimento capace di trasformarsi nel tempo e diventare inossidabile, unico nella sua improbabilità. Con una prosa priva di orpelli e cadenzata da un ritmo frenetico che avvolge lo stomaco e lo stropiccia per bene, Intreccio imperfetto incuriosisce, travolge, commuove e fa sospirare, raccontando la nascita, la crescita e l’epilogo di un amore fuori dal tempo e dagli schemi ordinari.
Un libro bellissimo da non perdere!!
“Io vivo nei tuoi occhi innamorati, nel tuo respiro accelerato, nella tua bocca dolce. Voglio te, vorrò per sempre solo te, per tutte le vite che mi saranno concesse e oltre”
Wanessa
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