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“Signorina COINQUILINA,
Sei ancora la mia migliore amica. Sarai anche scappata in Germania, ma le cose non sono cambiate. Starai da me finché non ti daranno l’appartamento. Sembra che il destino ci abbia dato l’opportunità di ravvivare la nostra amicizia. E anche l’affitto è altamente competitivo. Accetto pagamenti in abbracci. Booker”
Dire che il ruolo del portiere sia quello di proteggere la propria rete, è solo un eufemismo per descrivere Booker Harris che, non solo è il protettore della sua porta nel campo da calcio, ma anche colui che della protezione per chi ama ha fatto uno stile di vita, facendo sposare la filosofia con cui struttura il suo lavoro con quella della sua esistenza. Booker, da sempre è un ragazzo che si espone per difendere il cuore di chi ama, ergendosi a tutore del dolore della persona amata e della sua meravigliosa famiglia.
Una famiglia in continua evoluzione emotiva, composta dai suoi fratelli e da suo padre rimasto solo e perso, dopo la morte dell’adorata moglie. Un uomo messo alla prova da un lutto devastante che pur avendo sofferto tanto, ha dovuto fare i conti con il ruolo di padre single pronto a dare il meglio per crescere i suoi figli nel miglior modo possibile, anche con tutte le enormi difficoltà che ne derivano. In ogni volume di questa serie, il punto fermo è sempre la famiglia e l’unione che l’ha consacrata, con il sovrapporsi di tutte le sofferenze provate che hanno creato un legame d’amore indissolubile.
Booker ha subito una serie di abbandoni che lo hanno portato ad essere il portiere di sé stesso e soprattutto del suo cuore. Ora conosce solo un modo per affrontare la vita ed è quello di non amare più nessuno in modo totalitario, perché soffrire ancora la perdita di qualcuno che si ama lo devasterebbe, non essendo ancora lui stesso stato capace di elaborare quelle passate.
Uomo di successo nel mondo del calcio, è cresciuto concentrandosi sullo sport, la sua salvezza, per sopperire al dolore dell’ultimo abbandono subito, quello di Poppy la sua migliore amica. Insicuro nella sua tenerezza, ma certo dell’enorme affetto che a distanza di anni li lega ancora, non tentenna un secondo nel momento in cui lei gli comunica via mail che sta tornando a Londra e che sta cercando un appartamento in affitto, convinto che vivere insieme possa far trapelare il motivo della sua partenza tanti anni prima e forse rinsaldare il vecchio rapporto.
“Signor Pratico,
Spero che tu sappia a cosa vai incontro. Ti ricordi come sono, giusto? Poppy”
Di Poppy, Booker, vorrebbe che ne esistessero migliaia di copie nel mondo per quanto forte è la stima e l’adorazione che ripone per la sua migliore amica. Quando finalmente lei fa il suo rocambolesco ingresso nell’appartamento che condivideranno, gli basta un minuto per capire due cose: la prima è che Poppy non è più la ragazzina che ricordava. Ora è una giovane donna sexy e sicura di sé, sempre un po’ sopra le righe e svitata, e che ancora gli deve delle spiegazioni. La seconda è che qualcosa nel suo cuore ha scricchiolato regalandogli una sensazione molto simile alla paura.
Il salto temporale che li ha divisi è stato annullato nell’istante in cui i loro occhi si sono ritrovati, certi che la loro amicizia sia l’unica cosa che ancora manca nelle loro vite apparentemente perfette.
La realtà è che questi due personaggi così estrosi e affiatati, attraverso la convivenza, hanno appena scoperchiato un vaso di Pandora colmo di cose non dette, di sofferenze mai affrontate, di verità soffocate a cui dare voce, nonostante le loro corde vocali siano ancora afone. Una situazione da cui possono uscire esclusivamente tentando di capire ed analizzare i loro sentimenti reciproci.
“Paragono il mio amore per lui al giglio Himalayano gigante che ho studiato a scuola. Perla maggior parte della sua vita, è un caos di foglie luccicanti, ma, dopo sette anni, cresce di tre metri e produce bellissimi fiori a forma di trombetta, semplicemente magici, pronti a sbocciare al momento perfetto”
Il Portiere è il terzo volume della serie Harris Brothers in cui ritroviamo anche gli altri fratelli di questa strepitosa famiglia sportiva. Un romanzo generoso coi lettori che aumenta in emozioni dai primi due, cogliendo la potenza di un sentimento radicato nel tempo e mai offuscato dalla lontananza e seppur con enormi falle da sistemare, sicuramente in cerca della strada più percorribile verso l’amore. Il tema dell’abbandono è costante e preponderante tanto quanto quello dell’insicurezza con cui Poppy e Booker rivestono le pareti dei loro cuori, due reti da proteggere dai sentimenti.
Lo stile di Amy Daws è paragonabile ad un motore diesel, parte cauto, quasi in sordina col primo volume della serie, per poi aprirsi alle emozioni nel secondo e travolgere infine il cuore del lettore in quest’ultimo volume, con le sue storie sempre ricche di sentimenti profondi, intrise di una freschezza narrativa tale da renderle potenti, scorrevoli e giuste per raccontare una meravigliosa famiglia che cattura l’attenzione. Non mancano passaggi analitici e personali che danno la giusta dose di riflessione e analisi delle emozioni, applicando l’ironia in una forma più pacata ma efficace. Attraverso dei flashback, l’autrice ha saputo ricostruire il passato nel presente in una forma precisa che non lascia spazio a domande di mancata comprensione.
Un libro che, nella sua trama non per forza struggente, fa nascere il desiderio di sapere tutto su suoi personaggi creativi e meravigliosi e del loro mondo pieno di scoperte, rivelandosi il migliore tra i primi tre volumi di questa serie.
Poppy e Booker ci regalano attraverso la loro storia, lo scorcio di un romanticismo troppo spesso dimenticato nei piccoli gesti quotidiani, che sarebbe bello riavere e custodire preziosamente, insegnandoci che in alcuni casi proteggersi da un ipotetico dolore ci può precludere la felicità che tutti cerchiamo.
Le reti del cuore non vanno paragonate a quelle calcistiche, occorre sempre lasciare un angolo di apertura alle emozioni che possano permettere all’amore di entrare, questo è il messaggio più bello che l’autrice ha voluto lasciare al lettore.
“Sei dentro la mia rete”
Wanessa