Directions
“I miracoli non accadevano.
Ero sola.
Dovevo essere la salvatrice di me stessa”.
Questa storia mi ha provocato diverse reazioni. Non tutte bellissime. Alcune riflessive sul dominio maschile verso il mondo femminile, altre su quanto conti davvero la differenza d’età in un rapporto. La storia di Alexandra, pur rispecchiando uno dei cliché più comuni, racconta la dignità di una giovane donna che si affaccia all’età adulta senza prospettive. Conduce una vita di stenti, ma con tanta forza e voglia di emergere per tirarsi fuori dai guai, desidera di vivere una vita diversa, forse migliore e in modo onesto. Per farlo Alex decide di affrontare una prova che di onesto a livello morale non ha nulla, il cui esito le offrirà prospettive di vita migliori. Così, con l’incoscienza di un’età inesperta, è pronta a sostenere le ore di quella che sarà la notte più lunga per lei. Una notte in cui vendere il suo corpo rappresenta l’uscita dall’inferno che la circonda. Ma le cose non vanno come avrebbe voluto e l’incontro con Erik la travolgerà, annientando ogni sua certezza. Lei diciannovenne, senza soldi, senza famiglia, con una sorella problematica che la sta distruggendo, ha come unico desiderio quello di vivere una vita normale come tutte le sue coetanee. Una ragazza che sotto l’apparente sicurezza, cela fragilità dettate dall’età e dal peso dei problemi in cui si ritrova suo malgrado incastrata.
“Avevo imparato a mie spese che era meglio tenere un profilo basso e portare a termine il lavoro nel modo più efficiente possibile”.
Erik, dietro la maschera di cinismo che lo contraddistingue, nasconde un cuore tormentato dai sensi di colpa. Da anni ormai vive chiuso nelle sue convinzioni e barricato nella freddezza di poche emozioni che gli permettono di vivere giorno dopo giorno nella speranza di riuscire a dimenticare un passato lontano che lo tormenta costantemente, portandolo a vivere un inferno suo personale. Quando si trova di fronte Alex, qualcosa scatta in lui al punto di rivedere le sue decisioni. Mai nella sua vita aveva incontrato una donna che lo facesse sentire così esposto alle emozioni e, con la speranza di poterle donare una vita migliore, avvicina Alex con una proposta che lei non può assolutamente rifiutare. Due anime opposte che si scontrano in tutto: nei modi, nei sentimenti, nelle ragioni di mente e cuore. Tutto per una causa comune.
Non nego che ho avvertito una sorta di maschilismo mal celato tra le righe di questo libro che però senz’altro evidenzia la finalità buona della causa sposata dal protagonista. E devo dire che la crudezza di alcune scene, mi hanno lasciata perplessa, ma forse era necessario per dare una scossa alla storia.
IL MIO SALVATORE è un racconto a tratti inquieto, che affronta argomenti difficili e dolorosi. Il titolo del libro è rivelatore della figura di Erik che si definisce, appunto, un Robin Hood, personaggio noto per i suoi nobili fini. La figura di Alexandra però appare a volte sottomessa e l’epilogo sarà ovvio vista la sua indole.
“Odiavo le emozioni. Eppure, ne avevo provate di più nell’ultimo mese da quando lei era qui che negli ultimi cinque anni. Bisogno, frustrazione, confusione, desiderio. Tutte quelle emozioni si erano mescolate creando un cocktail caotico di cui stavo perdendo il controllo”.
Quello meno ovvio è l’epilogo di un uomo adulto come Erik, pronto a tutto tranne che all’amore.
Le scene erotiche, chiaramente, non saranno poche, né lasceranno dubbi all’immaginazione. Questo è un romanzo in cui tutto viene portato agli occhi del lettore, per creare quell’atmosfera intima e sensuale che arricchisce la narrazione di passaggi intimistici ben descritti.
Fiona Cole sa parlare di erotismo e coinvolgere il lettore portando alla luce le sfere più intime dei suoi protagonisti, non lasciando nulla al caso. Alcuni dialoghi sono corposi e a tratti struggenti, altri ricchi di cinismo, altri ancora un po’ banali. Ma nel complesso questo libro è riuscito ad attrarre la mia curiosità anche su quelle che saranno le storie future degli altri personaggi che affollano il romanzo. Quindi attendo un seguito di questo libro che è autoconclusivo ma apre le porte a romanzi a sé collegati. Una buona lettura nei pomeriggi di dolce far niente.
“Penso che sia il contrario. Sei stata tu a salvarmi mostrandomi quanto è bello amare”.
Wanessa