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Quello che mi piace di una storia del famosissimo duo di Penelope Ward e Vi Keeland è che riesce sempre a farmi sorridere, e infatti il primo incontro fra Simon e la protagonista Bridget, è uno dei più divertenti e imbarazzanti in cui mi sia imbattuta ultimamente.
La scena si svolge in un pronto soccorso, in quanto la nostra Bridget, dopo essere rimasta agganciata ad un amo mentre impartiva lezioni di pesca a suo figlio, si reca d’urgenza al pronto soccorso. Il piccolo amo appuntito ha scelto il posto meno opportuno per conficcarsi, e non volendo andare nell’ospedale dove lavora come infermiera, per non sentirsi a disagio di fronte alle colleghe, decide di correre ad un altro pronto soccorso della zona. Ma il destino sembra avercela con lei, perché il dottore di turno è uno degli uomini più giovani sexy e affascinanti che Bridget abbia mai incontrato. Appena il ‘Dr.Stranamore’ entra nella stanza la temperatura dell’ambiente sale di parecchi gradi e Bridget maledice se stessa per essersi recata proprio lì.
Secondo voi quante possibilità c’erano che lei lo rivedeva al di fuori di quel contesto? La risposta è abbastanza scontata care lettrici, perché poco tempo dopo infatti, Bridget scopre che Simon è il nuovo giovane dottore che dovrà fare un periodo di internato proprio nell’ospedale dove lavora lei. Ma non è tutto… Simon è anche il nuovo inquilino della dependance, annessa al suo appartamento. C’è una sola porta che la separa da lui, dalla tentazione più grande di tutta la sua vita, e Bridget dovrà cercare di resistere perché è rimasta vedova da un paio d’anni e deve pensare solo a crescere il suo splendido bambino.
Mascherare l’attrazione che prova per il suo coinquilino, si rileva ben presto un’impresa ardua, soprattutto perché il bel dottore non perde occasione per lanciarle frecciatine a sfondo sessuale e rivolgerle dei sorrisi da urlo.
“Lei era il mio posto felice. Cazzo. Sono fregato più di quanto credessi.”
Come sempre, questo fantastico duo sa come creare dipendenza con personaggi sempre divertenti e passionali, in una atmosfera piena di sensualità senza mai perdere quel tocco ironico che rende le loro storie degne di essere vissute fino alla fine.
I nostri protagonisti all’inizio della storia sono convinti che il loro rapporto non potrà mai funzionare. Simon ha la sua vita in Inghilterra e la sua permanenza negli States è solo temporanea. Nella vita di Bridget, d’altro canto, non c’è ancora spazio per un altro uomo, perché dopo la morte prematura di suo marito non è pronta a legarsi a qualcuno. Ma non può certo negare quel sentimento che piano piano sta crescendo in lei. Condividendo la stessa casa Bridget e Simon diventano prima amici, poi confidenti e alla fine perfino complici.
“In ogni decisione che si prende si corre un rischio. Accade ogni giorno. L’unica cosa che possiamo controllare è il presente.”
Bridget ha paura di ferirsi di nuovo e ha eretto delle pareti emotive piuttosto spesse intorno al suo cuore. Simon ha le sue preoccupazioni e combatte ogni giorno una costante battaglia tra ciò che pensa di voler e ciò di cui ha effettivamente bisogno. Il loro rapporto prende letteralmente fuoco, accendendo i loro cuori e trasportandoli oltre quel confine che si erano imposti, ma lasciarsi andare porta sempre con sé delle conseguenze e saranno i loro cuori a pagarne il prezzo.
Il romanzo, in pieno stile Ward-Keeland, è scritto al presente dal punto di vista alternato dei due protagonisti. La scrittura è scorrevole, i dialoghi serrati e infarciti di battutine frizzanti che tengono alto il ritmo della lettura. Simon è la miscela perfetta di medico intelligente, eroe sexy e un uomo con un senso dell’umorismo inappropriato ma incredibilmente divertente. Dal momento in cui entra in scena, la sua personalità attira ogni sguardo nel raggio di un chilometro. Sono rimasta affascinata da lui da quando ha mostrato la sua natura protettiva e la sua capacità infinita di amore verso quel bambino che non era neanche suo figlio. Non c’è davvero un aspetto di questo eroe che ha deluso le mie aspettative, è un giocatore sexy e sa di esserlo, ma questo non lo usa a suo vantaggio, anzi spesso mostra il lato di sé più dolce e vulnerabile.
Bridget è una donna alle prese con la perdita di un compagno, si sente spesso inadeguata e cerca di allevare un figlio da sola. Con il suo lavoro da infermiera, lotta ogni giorno per mantenere in piedi la sua casa, non sapendo come gestire la mancanza di un modello maschile e cercando di riempire quel vuoto nella loro vita.
I want you si concentra sulla perdita, sul mettersi in gioco e sul rischiare tutto per amore. Fa emergere quell’amore che guarisce, che lega e ci insegna che nella vita non esiste soltanto un amore assoluto, ma un’esperienza che va vissuta sotto diverse forme, e con sentimenti altrettanto potenti. Ho provato su me stessa tutte le emozioni di questi personaggi. I loro dubbi, le loro difficoltà e la loro passione reciproca. Non aspettatevi momenti troppo drammatici o di odio-amore, ma tanto sentimento e romanticismo, e il modo in cui i nostri eroi affrontano i problemi della vita di coppia porterà nell’epilogo un colpo di scena a sorpresa che è stato per me come una ventata di aria fresca.
Come sempre, il duo Ward-Keeland ci regala una commedia romantica, divertente, piena di passione e di amore in tutte le sue forme.
Auguro un po’ di Simon Hogue a tutte voi!
Un abbraccio
Morena The Queen