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Ogni volta che inizio un libro di Naike Ror sono sicura che oltre il cuore devo far lavorare la mente. I libri di questa autrice non ricalcano quasi mai i tratti inconfondibili del genere “Romance”, ma bensì ne rivendicano le zone più in ombra, le più interessanti e che spesso passano inosservate. La precisione e la cura con cui l’autrice scrive il plot narrativo vengono sempre da uno studio approfondito con cui non si ferma solo a raccontare i fatti, ma a denunciarne la verità. Infatti, l’ambientazione in cui si svolgono le storie che racconta è quasi sempre protagonista assoluta insieme ai suoi personaggi. Ma c’è di più, lei riesce a catalizzare la curiosità del lettore denunciando una veste diversa da quella che solitamente conosciamo attraverso i libri che raccontano di amore e di passione, non proprio sminuendone l’intensità ma svelando come a volte nella vita i sentimenti non nascono solo da un colpo di fulmine, ma da un percorso molto più articolato di sofferenza, di crescita dell’individuo e, non ultimo, dall’ambiente in cui vivono. House of love ne è l’esatta corrispondenza di quello che ancora una volta l’autrice ha voluto interpretare in un disegno diverso da quello che è il normale genere New Adult.
Il college e la vita adolescenziale così piena di insicurezze e di grandi cambiamenti sono stati raccontati sotto una lente d’ingrandimento che ha approfondito la realtà degli studenti che frequentano le più prestigiose università degli Stati Uniti d’America, dove la competizione e l’ambizione sono il tratto inconfondibile del carattere di quelli che riescono ad arrivare alla fine. Ragazzi che si sorbiscono ore di studio, di laboratori e di competizioni sportive per arrivare a quell’eccellenza che può aprirgli le porte del futuro verso occupazioni di rilievo. La famosa Ivy League non è solo sinonimo di college più selettivi e autorevoli d’America ma è anche sede di un percorso faticoso e ambizioso che, non solo manifesta l’appartenenza a una classe sociale di élite, ma una perseveranza e un sacrificio a cui non tutti riescono ad approdare. Naike Ror costruisce una storia appassionante ed emozionate in cui la competizione è il motore che spinge due personaggi forti e coraggiosi a odiarsi e ad amarsi con la stessa intensità in un ambiente dove ogni passo è mosso dalla pura ambizione.
«Io mi chiamo Essie De Witt e sono quella che ti scipperà da sotto il naso il posto della House of Bones.»
«Io mi chiamo Cruz Sanders e sono quello che divorerà quel fottuto punto che mi separa dal tuo record nazionale.»
Essie e Cruz si erano scambiati parole d’amore nell’ingenuità di sentire per la prima volta i battiti frenetici dei loro cuori. Ma erano stati ambedue troppo ingenui nella comprensione di un complotto più grande di loro, in cui non esisteva solo la passione ma la chiave del loro futuro. Oggi si ritrovano schierati in due squadre capeggiate da un colore diverso. Cruz fa parte dell’Università di Yale ed Essie di quella di Harvard. Dominati da una guerra senza pari per accaparrarsi il titolo del migliore che potrà aprirgli le porte nella più importate classe di élite. Competizione, vendetta e due personaggi manipolatori che si fanno una guerra fino all’ultimo sangue dove ogni passo è perfezionato, studiato e manipolato. Cruz ed Essie sono due cuori spezzati trainati da una fame di vendetta che li vede cavalcare l’onda dell’odio per arrivare all’obbiettivo finale. Due personaggi che lottano supportati dai loro amici che fanno parte delle rispettive confraternite. Ci sarà un perdente e un vincitore o nessuno dei due, perché in mezzo c’è la forza inarrestabile di quella passione mai sopita che troverà una scorciatoia per arrivare a conquistarsi il titolo finale. Una storia intensa ed emozionante giocata a colpi di dialoghi crudi, testimonianza anche di sacrifici e impegno che per Cruz alimentano il desiderio di realizzare il suo sogno più grande, mentre per Essie di arrivare a quel titolo, per vedere sconfitto il suo più acerrimo nemico. Una storia, da seguire con molta attenzione perché ogni passo è una dichiarazione di guerra e ogni passo falso è la mossa per arrivare al cuore del nemico.
«Tutti noi siamo dipendenti dalle emozioni e non solamente quelle positive anche le negative e Cruz ti fa provare emozioni di entrambi i generi. È nella logica altrimenti il tuo odio si sarebbe trasformato in indifferenza, al massimo in fastidio e invece sei ancora arrabbiata perché comunque hai un debole per lui.»
Una Naike Ror superba per aver assottigliato fino all’inverosimile quella linea invisibile fra odio e amore con cui è riuscita a tenermi incollata a questa storia senza uguali, scombinando ogni pensiero razionale. Una storia che ha reso reale la vita nelle confraternite dove non ci sono solo feste a base di alcool e droga ma supremazia e orgoglio fra coloro che detengono il potere. Due protagonisti belli e coraggiosi che hanno avuto l’umiltà di credere nei propri errori e di regalarsi una seconda possibilità. Ma soprattutto è stata la loro coerenza che ha reso questa storia accattivante e verosimile; un titolo vinto e meritato dal migliore che non ambisce solo a primeggiare ma a rispettare la bravura del nemico. House of love è un libro originale nel plot costruito, interessante per aver dato una sfumatura diversa a quella vita da sogno che tutti i ragazzi vorrebbero vivere nelle università della Ivy League, ma soprattutto accattivante per la bellezza dei suoi personaggi. Emozioni forti e la potenza della passione sono stati, infine e ancora una volta, la conferma del talento e dell’originalità di questa autrice.
“Sapevo che non sarebbe stato facile, che comunque avevamo tempo da recuperare, rancore da seppellire e fiducia da riconquistare, però lei era stata con me. Aveva ceduto e insieme, lavorandoci un po’, saremmo diventati perfetti. Era l’unica che mi aveva fatto venire voglia di pensare a un noi, l’unica per cui valeva la pena mettere da parte le mie ambizioni.”
Tiziana