Directions
Affinità, scambi elettivi, onde magnetiche, passione, musica e labbra. Labbra che cercano la strada più calda, illuminata dal sole della California. Pochi giorni, effimeri momenti che scorrono come un tempo indefinito, per l’intensità di sentimenti che fanno palpitare due cuori che si riconoscono e vivono tutto questo, incapaci di trattenersi, sconfinando i confini del buon senso. Sono loro, Grip e Bristol, latte e cioccolato, così diversi ma perfettamente miscelati come gli ingredienti di un cappuccino spumoso. Bristol non conosceva Grip, era solo il migliore amico di suo fratello, ma sono bastati pochi giorni per invaghirsi di lui, per credere a qualcosa di unico. Quel qualcosa che, con la stessa velocità, si è frantumato in pochi secondi, sparpagliandosi fra le onde dell’oceano e il vento di una ruota panoramica.
“Di solito sono brava a giudicare le persone, ma sono stata accecata da un sorriso carismatico e un corpo stupendo, da una mente geniale e una parlantina raffinata.”
Flow, il prequel di Grip, di Kennedy Ryan, non lasciava dubbi sulla profonda intesa nata fra di loro. Ma se con Flow ho viaggiato come sulle montagne russe, con Grip il viaggio è stato un susseguirsi di sali e scendi, turbini e saette fra due protagonisti sorprendenti che mi hanno lasciata un carico pieno di emozioni. Belli, coraggiosi e persi nel ricordo di quei pochi giorni vissuti intensamente. Dopo otto anni, sono ancora loro che si contendono con ruoli diversi. Grip ha lasciato i lavori umili che faceva per guadagnarsi ore di registrazione negli Studios, componendo la sua musica fatta di suoni e colori, quei colori che ancora adesso sono oggetto di ingiustizie e discriminazioni, poicheʼ incarnano l’essenza stessa della sua pelle colorata. Ora sta cavalcando l’onda del successo, con un suo primo album che già si prevede scalare le classifiche. Un successo che lo acclama per il lavoro duro e per la sua umiltà. Grip è ancora il bellissimo ragazzo dalla pelle color cioccolato e dagli occhi scuri come la pece, che non sa come farsi perdonare la fine di quei giorni meravigliosi passati insieme a Bristol. Un coinvolgimento totale che ancora sente forte sulla sua pelle, e che riconosce anche in lei: nei suoi gesti e nei suoi sguardi. Bristol, dalla ragazza che era venuta a passare le vacanze a Los Angeles per riconquistare un fratello perduto, ora è diventata una donna in carriera, dirigendo una società di produzione e, cosa più importante, la carriera di Grip. Una donna elegante e sofisticata, lavoratrice indefessa che ha conquistato la fiducia di suo fratello e dei giovani artisti alla quale si affidano, per far decollare le loro carriere. Fredda e a volte impavida, ha costruito una sorta di gabbia di ferro intorno al suo cuore, per non farsi coinvolgere dagli sguardi di fuoco di quel ragazzo che l’ha fatta soffrire, e che le potrebbe fare ancora del male.
“Mostra la tenerezza sotto tutta quella durezza e mi ricorda perché non sia passato un solo giorno in otto anni in cui non mi sia almeno venuta in mente.”
Fra di loro c’è questa forza che li sfinisce. Una energia che li sfibra. In una lotta in cui lei si protegge, mentre lui attacca con tutte le armi che ha in proprio possesso. Sguardi, parole, poesia, musica e tensione. Grip la vuole, la desidera, sente che è la cosa più giusta per lui. Una storia che si sviluppa con una tensione che attanaglia. L’ho sentita vibrare sulla mia stessa pelle, e mal riuscivo ad allontanarmi da questa lotta senza pari che sprigionava per tutto il tempo un calore primordiale, obbligandomi a correre fra le pagine come un’assetata in cerca di refrigerio. Ma dietro la totale chiusura da parte di Bristol, si nascondono paure e incertezze di amare troppo, e di essere totalmente esposta a qualsiasi dolore o perdita. Dietro c’è un grande cuore che sa amare solo intensamente, ormai inariditio dai sentimenti sofferti in passato, che hanno oscurato la sua vita. Grip e Bristol vagano sopravvivendo, per arrivare a quel punto di partenza che li ha uniti e che potrebbe essere ancora l’inizio di tutto.
“Mi domando se ripensi mai a quella notte. A quella serie di notti durante le quali mi ha spinto verso profondità inaspettate in cui sto annegando da allora.”
Kennedy Ryan non solo ha scritto una storia che vibra per l’intensità delle parole, ma ha riempito le pagine di dolcezza, amarezza, negazioni e passione. Un agglomerato di sensazioni che scaturiscono da due personaggi così affini, eppure così distanti per viversi appieno. In mezzo a loro c’è la paura di soffrire, c’è un amore totalizzante che brucia ogni cosa, c’è una diversità di colore che è difficile da amalgamare e c’è una tensione che riempie pagine e capitoli interi. E poi, c’è la musica che riesce a unirsi perfettamente alle parole di Kennedy Ryan, senza però sovrastare la poesia che questa autrice scrive con la stessa facilità con cui sono riuscita a scorrere le pagine. Parole profonde che raccontano di un mondo lontano eppure così ancora attuale, dove il colore della pelle è una discriminazione sociale. Grip è un pieno di tante emozioni che sapranno riempirvi il cuore, con una tensione che vi farà bruciare. Due personaggi che lontani saranno difficili da capire, e che vicini, a volte, sono stati troppo intensi da vivere. Servono a poco le mie parole per raccontare quanta materia c’è in questo libro, dovete fidarvi e rischiare, perché oltre la guerra, oltre la paura, oltre le diversità, ad attendervi, potrebbe esserci il suono della poesia che vi trasporterà verso un luogo chiamato pace.
“Il mondo può cadere a pezzi, le loro armi scalpitare. Li lascerò fare la guerra. Perché io ho trovato la mia pace, ed è tutto ciò che importa. E’ tutto qui tra le tue braccia”
Tiziana