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“Perché non si può scegliere di chi innamorarsi, ma si può decidere come vivere quell’amore.”
Buio e luce, l’inferno e il paradiso. Il nero e l’azzurro. Due facce di un mondo che condanna i protagonisti di questa storia ad assorbire il dolore e la sofferenza di un male originato da un difetto della mente umana.
Firdaws e Shaytan, sono loro gli eroi di questo romanzo. Due vittime inconsapevoli di destini architettati dalla follia. Anime spezzate vissute nella speranza di poter volare ancora, un giorno, verso la luce.
Firdaws non conosceva il lato più oscuro della vita, quello capace di strappare gli anni più belli dell’infanzia e della spensieratezza, ma poi le saranno tarpate le ali, come a una farfalla a cui si vuole impedire di librarsi in volo verso la libertà. A farle compagnia nell’incubo che diventerà la sua vita, non le resteranno altro che i ricordi di un amore consumato dal tempo; profumi intensi e ancora vividi di un affetto lontano che sostituiscono come un balsamo l’olezzo pungente delle privazioni e degli abusi subiti; abbracci e calore di un tempo passato, aggrappati all’oscurità di momenti presenti; paura di guardare ancora quella luce e non riconoscersi; timore di ritornare a sentire il calore di un tocco che brucia sulla pelle; sconforto per non essere al passo di quel ragazzo che ora la sta guardando in un modo così intimo da immobilizzare ogni suo movimento, ogni suo pensiero; paura di sentire quei battiti strappati dal suo cuore che ora sembrano più veloci del suo respiro; stupore nel vedere in quegli occhi grigi il dolore e la tristezza di anni passati a sperare di poterla ancora guardare, di risvegliare sentimenti mai sopiti.
Quando finalmente Firdaws ritroverà Shaytan, lo guarderà e proverà paura per ciò che il suo cuore riconosce. Non riuscirà a credere che sia vero, che sia lui quello che le appare come una visione distorta, eppure Shaytan è l’unica persona che riesce a darle conforto, il solo di cui sente di potersi fidare. Non avrà paura di gridarlo, di scoprire se anche lui sente quelle vibrazioni così familiari. No, non proverà timore nemmeno quando Lui la chiamerà… la mia sorellina.
… E d’improvviso, una bocca si posa sulla mia. È delicata. Decisa, eppure titubante. Mi gira la testa, veloce come una trottola, come un tornado. Una lingua scivola sulle mie labbra, le accarezza piano. Ha un buon gusto, ma sono troppo confusa per analizzarlo. Sento che dovrei respingere chiunque sia colui che mi sta facendo questo, ma il panico mi ha ubriacato la ragione, l’ha indebolita, l’ha confusa. Per questo motivo faccio l’esatto opposto di ciò che mi avrebbe consigliato: dischiudo le labbra in favore di una lingua che mi sta chiedendo il permesso. E non solo l’accolgo nel tepore della mia bocca, ma l’assecondo. Lascio che accarezzi la mia, che l’assaggi. E io faccio altrettanto.
Chi sei?
Forbidden è una storia straziante dai toni oscuri, in cui dolore e sofferenza si mescolano insieme a sentimenti di una intensità così sconvolgente da riuscire ad alienare la mente e il cuore. Un romanzo, oserei dire, degli “eccessi”, come eccessive sono le sofferenze e gli abusi raccontati da una ragazza sopravvissuta alla crudeltà di una mente folle; ma nulla appare inverosimile: vicende ed emozioni sono rese autentiche dalle parole ruvide di un duo armoniosamente perfetto, che non si è risparmiato nel rendere quanto raccontato reale e sconvolgente. Come l’amore che supera quei limiti imposti da etiche morali, così perfettamente descritto nel suo vivido trasporto da coinvolgerti al punto da farti dimenticare la natura dei suoi protagonisti. L’amore tra due fratelli, infatti, non appare mai sbagliato, mai ingiusto: al contrario, sembra quanto di più puro e perfetto possa esistere. Un amore spietato e insieme distruttivo che non lascia scampo, ma che va vissuto come la salvezza di due anime sopravvissute alla pazzia e ai sensi di colpa affibbiati da chi ha preferito prendere una via più facile per dimenticare il dolore.
La trama di Forbidden è piena di elementi e colpi di scena che a volte mi hanno turbata e lasciata basita, visto che rispetto al ritmo dell’intreccio il mio cuore sollecitava dei tempi più lunghi per elaborare e per godere di quei momenti in cui la passione veniva raccontata come una luce nelle zone d’ombra.
“Con gli occhi uniti ai miei, incalza il ritmo e con esso accelerano i nostri respiri. Diventiamo una cosa sola. Una cosa che non ha nome, né forma, ma che esiste. Che lo vogliamo o meno, esiste.”
Ecco, forse avrei voluto godere di più della loro storia. Mentre tutto il resto vorticava intorno a loro con ritmi vertiginosi, avrei desiderato più istantanee di questi due bellissimi personaggi da imprimere nell’album dei mei ricordi, un numero maggiore di quei momenti che hanno dato alla storia di Firdaws e Shaytan un volto di eterno e meraviglioso.
DARIA TORRESAN E BRUNILDA BEGAJ attraverso una scrittura catartica e diretta, priva di inutili orpelli, hanno descritto l’amore puro e incontaminato che non sceglie, ma che individua la propria anima gemella attraverso i semplici e inarrestabili battiti del cuore.
Ammetto che calarmi in questa storia non è stato semplice, talvolta mi è risultato perfino doloroso, ma se esiste l’amore che non ha limiti né confini, se crediamo nell’amore salvifico che cura, protegge e rischiara di luce abbagliante il buio dei momenti della vita che il destino nega senza dare nulla in cambio, se crediamo nell’amore compassionevole ed eterno, allora questo libro sarà capace di strappare anche a Voi un pezzo del vostro cuore.
“L’amore è come una malattia: nessuno se la sceglie, compare e basta, e a volte è inguaribile. A volte ne rimani affetto per sempre. Diventa cronica e nessuna medicina riesce a sconfiggerla.”
Tiziana