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FHH Challenge - Tappa 4: Come conquistare Trent
Autrice: L. J. Shen
Titolo: Scandalous
Serie The Saints #3
Genere: Contemporary Romance
Lo chiamano Il Muto per una ragione. Forte, freddo e calcolatore, parla raramente. Quando lo fa, è con disprezzo. Quando lo fa, le sue parole non sono rivolte a me. Quando lo fa, il mio stomaco si ribalta e il mio mondo si inclina sul suo asse. Lui ha 33 anni. Io ne ho 18. Lui è un padre single e socio in affari di mio padre. Sono solo una bambina per lui e la figlia del suo nemico. È sentimentalmente non disponibile. E io… sto sentendo. Sto sentendo cose che non dovrei provare per lui. Trent Rexroth sarà colui che ridurrà il mio cuore in brandelli. Non è solo una sensazione, è inciso nella mia anima. Eppure, non riesco a stargli lontana. Uno scandalo è l’ultima cosa di cui la mia famiglia ha bisogno. Ma uno scandalo è quello che gli daremo. E che bel caos sarà!
«Quindi tutte le informazioni sono …» cominciai a dire, prima che Trent alzasse la testa e mi fissasse con sguardo assente. Scolpito in titanio. Simile ad un Dio e incazzato. «È tutto lì, Edie. Ogni singolo file, piano e contratto. Hai fatto la tua scelta. Se vuoi essere forte, devi esserlo fino in fondo. Ora, vattene.»
«Odio quando le persone parlano. Mi piace quando lo fai tu. Non sei come gli altri. Hai sempre qualcosa di interessante da dire. Tu odi questa merda tanto quanto me.»
«Cosa ti fa pensare che io sia incosciente?»
«Abbandonare una università della Ivy League – e vantarsene -, borseggiare persone benestanti nel bel mezzo di una strada trafficata, facendo incazzare gli uomini più potenti dello stato durante il tuo primo giorno di lavoro, per nominarne alcuni. Visto che ci conosciamo a malapena, sto scommettendo su tante altre bravate che potrebbero saltar fuori su di te, se iniziassi a scavare più a fondo».
«Ti sembro uno che prende ordini da te?» Sbattei le palpebre lentamente, piuttosto divertito dal suo approccio sfrontato. «Per favore.» La voce di Edie era ferma, i suoi occhi ardenti nei miei. «No», grugnii, alzando una mano per fermarla, il fianco appoggiato contro la scrivania. «Non supplicare mai, Edie. Adesso, fammi un caffè.»
Edie strinse la presa su Luna, che piangeva forte. Si alzò in piedi, con Luna stretta a sé come se fosse sua figlia. E vederle insieme mi spezzò. E rese felice. E triste. E così, così fottuto. Provavo qualcosa per lei? Non credevo proprio. Ma mi piaceva averla attorno. Mi piaceva come faceva sorridere mia figlia.