Estratto: Bandit

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Sinossi

Un’eredità scomparsa, un figlio rapito, un segreto pericoloso.

Lei era la sua ossessione.

Mian Ross farebbe di tutto per proteggere suo figlio, e quando capisce di non avere altra scelta, fa la cosa più pericolosa che esista: incrociare di nuovo il cammino di Angel Knight. Stavolta per derubarlo.

Lui era il suo peggior incubo.

Un uomo tanto potente quanto vendicativo come Angel non può tollerare che una ladruncola affamata gli sottragga qualcosa di così prezioso. Neanche se a farlo è Mian.
Una ragazza che molto tempo prima aveva protetto e tenuto al sicuro, la ragazza che si era trasformata nella sua più grande ossessione.

Ma stavolta non la farà franca e il prezzo di questa lezione sarà altissimo.

Niente è ciò che sembra.

Data di pubblicazione

26 Aprile 2018

Genere: Dark romance

Serie: Il duetto rubato #1

Editore: Always Publishing

Sinossi

Un’eredità scomparsa, un figlio rapito, un segreto pericoloso.

Lei era la sua ossessione.

Mian Ross farebbe di tutto per proteggere suo figlio, e quando capisce di non avere altra scelta, fa la cosa più pericolosa che esista: incrociare di nuovo il cammino di Angel Knight. Stavolta per derubarlo.

Lui era il suo peggior incubo.

Un uomo tanto potente quanto vendicativo come Angel non può tollerare che una ladruncola affamata gli sottragga qualcosa di così prezioso. Neanche se a farlo è Mian.
Una ragazza che molto tempo prima aveva protetto e tenuto al sicuro, la ragazza che si era trasformata nella sua più grande ossessione.

Ma stavolta non la farà franca e il prezzo di questa lezione sarà altissimo.

Niente è ciò che sembra.

Data di pubblicazione

26 Aprile 2018

Genere: Dark romance

Serie: Il duetto rubato #1

Editore: Always Publishing

Estratto: Bandit

B. B. Reid

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L’odio non è sempre ben condiviso

ANGEL

Quando eravamo ragazzini, lei era l’unica persona che comprendesse la mia frustrazione verso l’insistenza di mio padre a tenermi lontano e al sicuro. Il suo desiderio per quella vita non era neanche lontanamente forte quanto il mio, ma comunque lei capiva. «Allora, hai trovato delle droghe?»

«No. Il posto era pulito, ma non c’era molto, tanto per cominciare».

«Quindi è al verde. Come cazzo è possibile? Theo aveva denaro, e nonostante fosse una merda a fare il genitore, amava quella ragazza. Le avrebbe lasciato ogni centesimo che aveva».

«A meno che non sia impazzita e se li sia bruciati tutti».

Negai con un gesto della mano, senza perdere tempo a considerare la cosa. «È più intelligente di così».

«Non sembra proprio».

Lo fulminai con uno sguardo d’avvertimento. Le sopracciglia di Lucas si sollevarono quasi fino all’attaccatura dei capelli. Avevo fatto una cazzata e rivelato troppo. Difenderla dai miei fratelli era stato come macchiarsi le mani di sangue di fronte a un’intera platea.

Allungai la mano verso la canna posata nel posacenere lì vicino e feci un tiro. Se non riuscivo a concentrarmi, allora avevo bisogno di dimenticare. E sballarsi era la strada più veloce per farlo. Lucas, Z la usavamo per divertimento da ragazzi, finché non si era evoluta in un’abitudine regolare. Mio padre non l’aveva mai approvata, sostenendo che alla fine mi avrebbe portato a cercare mezzi di evasione più forti.

Rimanemmo seduti in silenzio a passarci la canna, finché non la fumammo fino al filtro.

«Fa’ attenzione con questa ragazza. Riesce a influire su di te persino quando non è nella stessa maledetta stanza».

«Lei non è niente».

«Non mentire ai tuoi fratelli».

«Allora sarò io a farla diventare tale» grugnii. In un momento, avevano spazzato via il mio sballo, e la frustrazione era tornata in tutta la sua potenza. «Non si tratta solo di recuperare il libro. Questa è una punizione. Se Theo Ross non può pagare per la morte di mio padre, allora lo farà sua figlia».

Sentii la convinzione nella mia minaccia, e fu la cosa che mi spaventò più di tutto. Il mio desiderio di possedere quella ragazza era un mio peccato, e adesso minacciava il mio futuro e la fiducia dei miei fratelli. Desiderarla era senza alcun dubbio il torto più crudele di cui mi fossi mai macchiato.

Ascoltai distratto mentre il telefono squillava e Lucas rispondeva con impazienza. Imprecò e poi mise fine alla telefonata.

«Che è successo?» Gli chiese Z.

La frustrazione negli occhi di Lucas mi mise in allarme prima ancora che parlasse. «Hanno finito di setacciare il negozio».

«E?»

«Non hanno trovato niente, il proprietario insisteva di non sapere nulla di un libro».

«Che altro ha detto?»

«Ha detto che l’unica cosa che gli è stata venduta questa mattina è un orologio. Hanno controllato il suo registro delle vendite. Era annotato».

«Potrebbe essere una copertura» rimarcò Z.

«Quanto l’ha pagata?» Chiesi.

«Novecento».

Z fischiò, sorpreso. Lo ignorai e osservai: «Il che significa che l’orologio doveva valere migliaia di dollari. Se aveva un orologio del genere, perché avrebbe avuto bisogno di derubarmi?»

«Era uno di quelli di tuo padre». Fui sorpreso di scoprire che la risposta alla mia domanda retorica veniva da Z.

«Pensavo avessi detto che l’avevi perquisita».

Alzò le spalle. «L’ho fatto. Ho visto l’orologio».

«E glielo hai lasciato tenere?»

Alzò di nuovo le spalle, e se non avessi appena bevuto e fumato a sufficienza, gli avrei sparato, ma i miei riflessi sarebbero stati troppo lenti. D’altra parte, anche io una volta ero stato vittima dell’innocenza di Mian.

«Penso che prima di cena dovremmo fare una visitina al complice della nostra bandita».

Uscii fuori dalla doccia ripulito dal sangue di un altro uomo. Aveva urlato e implorato e insistito. Non avevo trovato il libro, il che aveva consentito alla parte misericordiosa di me di credergli. Perciò, invece di ucciderlo o prendermi la sua mano, avevo dato alle fiamme il suo mezzo di sussistenza e il suo duro lavoro. Nessuno avrebbe potuto dire che non fossi un uomo compassionevole. Mentre camminavo verso l’armadio, la mia mente vagò alla mia piccola prigioniera. Un tempo era mia, perché potessi proteggerla, ora era mia perché potessi farne qualsiasi cazzo di cosa volessi. Ci era voluto fin troppo tempo. E adesso i nostri padri non erano nei paraggi a proteggere noi l’uno dall’altra.

Quando entrai in sala da pranzo, la cena era già stata servita.

Lucas e Z erano seduti a tavola con delle espressioni tese, mentre Milly aspettava dietro la mia sedia, pronta a esaudire ogni mio capriccio.

Al posto suo ci sarebbe dovuta essere Mian. Cazzo.

«Dov’è lei?» Sapevo, dal momento in cui ero entrato, che era Mian la causa di quella tensione. Probabilmente la sua assenza aveva qualcosa a che fare con tutto ciò.

«Mian Ross ha declinato il suo invito a cena e ha scelto di rimanere nella sua stanza».

«È così?» Milly annuì e a me sembrò avesse altro da aggiungere. «Che altro ti ha detto?»

«A me, nulla» mi corresse. La sua faccia diventò rossa, e se possibile la sua espressione si fece ancora più tesa. «Mi ha incaricato di dirle che preferisce morire di fame e immaginarla strozzarsi col suo stesso cibo».

«E?»

«E…» Incredibilmente, le sue labbra si strinsero ancora di più. «Se non dovesse funzionare, di morire in ogni caso».

Sentii un sorriso sulle mie labbra che non aveva niente a che fare col divertimento. «Sembra che la nostra ospite abbia bisogno di una lezione di buone maniere. Milly, sei congedata fino a nuovo ordine. La tua paga ti aspetta sul tavolino accanto alla porta».

Non batté ciglio, ed era per questo che le pagavo un consistente salario, e replicò immediatamente: «Passi una buona serata, signor Knight». Aspettai finché non fui sicuro che se ne fosse andata, prima di alzarmi.

«Che cosa hai intenzione di fare?» Mi interrogò Z.

«Andrò a dare un incentivo alla nostra ospite».

«Forse dovrei andare io».

«Perché?»

«Perché non sei pronto a rimanere solo con lei. Lo sai bene quanto noi. Non è per questo che siamo qui?»

«Ha ragione» intervenne Lucas. «Se ti lasciamo avvicinare a lei nello stato in cui ti trovi ora, lei finirà col culo per aria e tu ti ci affonderai fino alle palle, e la nostra cena diventerà fredda».

«Bene. Ma la voglio a questo tavolo in dieci minuti, o farò da me».

Una risatina arrivò dal lato di Z. «Sei una stronzetta irritabile quando sei arrapato». Uscì con Lucas alle sue calcagna. Mi scolai il bicchiere di vino che avevo davanti a me e cominciai a contare lentamente nella mia mente.

Potete leggere i primi due estratti in esclusiva sui blog

TRA LE BRACCIA DI UN LIBRO

e

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B. B. Reid

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