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“Un volto serio, dominato da grandi occhi incupiti dall’espressione corrucciata, uscì dall’ombra e si espose alla brutale luce della lampada che lo sovrastava. Jennifer trattenne il fiato. Era bellissimo. Era orrendo.”
Ogni personaggio maschile di Veronica Deanike ha una sua caratteristica e unicità. Pur avendo in comune un temperamento forte e determinato, ognuno di loro presenta un diverso aspetto introspettivo che li rende unici. Alexander FitzMaurice III è il nuovo personaggio di Englishman, un uomo con un titolo nobiliare di una antica casata D’Inghilterra e che, in qualche modo, mi ha condotta a evocare una bellezza algida e austera. Ma è qui che Veronica Deanike, giocando con la sua mente sopraffina, mi ha illusa per quel fascino che pensavo così rigido e rigoroso. Alexander è un personaggio vestito solo fuori di opulenza e impenetrabilità, perché dentro l’involucro di ghiaccio, in cui ha rinchiuso il suo cuore, c’è una passione ardente sopita dal dolore e dalla sofferenza che ho percepito in modo quasi tangibile. La cicatrice che deturpa il suo bellissimo volto è il segno palpabile che ogni giorno gli ricorda le ferite del suo cuore. Le sue emozioni sembrano congelate, insieme ai colori grigi e fumosi di una Londra che evoca le ombre degli oscuri vicoli di un’epoca lontana, quando il fumo si amalgamava al suono dello scalpitio dei cavalli in corsa. Ma questa è solo la sensazione di come l’abilità della scrittura dell’autrice sia riuscita a riportarmi a un’epoca antica, perché Alexander vive nella Londra moderna, in una dimora che il tempo non è stato ancora in grado di cambiare.
“Vicini, ma non troppo, a fissarsi in silenzio. Un silenzio denso e agitato, come una nuvola scura che minaccia una grandinata.”
Il dolore che ha lacerato il suo corpo e la sua anima, non era preparato ad affievolirsi davanti alla semplicità, scevra da ogni orpello, di una donna che lo guarda come un uomo bellissimo e non come il risultato di una sofferenza. Jennifer è una ventata di freschezza e di semplicità, quando ogni cosa sembra aver perso di vigore. La sua capacità di vezzeggiarlo e ammaliarlo è per Alexander il risveglio da una vita offuscata da sensi di colpa e da un passato doloroso. E’ stato bellissimo immaginarli fra le pareti austere di un castello, lui vestito come un nobile uomo e lei con indosso un paio di normali jeans come una semplice ragazza, o ragazzina come la chiama lui, quasi a ricordare che la vita fuori pulsa ancora di passione e voglia di evadere. Ma Jennifer non è solo la ragazzina che lo guarda con silenzi provocatori, lei è indisponente, diretta, ma soprattutto riesce piano piano a scalfire quel suo involucro di rigidità, tentandolo con il suo corpo e con una sincerità disarmante. Una crepa che diventa un passaggio per entrare nel cuore di Alexander e per spolverarlo di quel dolore che lo aveva inanimato.
“A una ragazzina indisponente che lo aveva fatto eccitare come una matricola alle prime armi, una donna che lo aveva toccato più a fondo di quanto nessuna avesse mai sperato.
Per quel dono inaspettato, forse, un giorno, l’avrebbe ringraziata.”
Immaginate la freddezza che diventa calore inaspettato quando un abbraccio di due piccole mani, lo stringono come il suo salvatore. Insieme a Jennifer, c’è un’altra donna che lo riporta in vita. Il racconto di Englishman, infatti, si impreziosisce di significati importanti, davanti al dolore che diventa speranza di riprendersi in mano la vita. Marisol è la piccola nipote che si ritrova fra le sue braccia inesperte e che chiude quel cerchio della vita che toglie e restituisce. Come sono le sofferenze che dilaniano il cuore, e il calore che riesce a curarne le ferite. Alexander è un uomo che si era precluso di vivere la spensieratezza della vita. Eppure, le parole dell’autrice riportano speranza anche a chi ormai l’ha perduta. Con Englishman, Veronica Deanike ha voluto contrapporre due vite diverse per significare come a volte il destino è imprevedibile e, rischiare la vita stessa per vivere momenti di passione, vuol dire combattere accettando il tormento, con la stessa intensità di perseguire le proprie emozioni. Alexander deve accettare di portare ferite evidenti e nascoste, deve combattere contro un passato che ritorna per togliergli ancora un po’ della sua umanità. Ma l’amore è il motore di ogni cosa e per lui sarà la salvezza della vita.
“Vivi. Vivi intensamente; se puoi proteggiti ma non rinunciare mai alla vita.”
Veronica Deanike ancora una volta, gioca con il suo talento scrivendo una storia intrisa di messaggi. Questa volta è l’importanza della vita il centro di ogni accadimento e riportare speranza a un uomo, che aveva accettato di averla perduta per sempre. Ma soprattutto è la voglia di rischiare pur di conquistare la felicità. E Alexander vestito di quel rigido aspetto che la vita gli ha sagomato addosso, scopre la passione inaspettata da una donna che non aveva mai cercato, e il calore di due braccia da una bimba che pensava aver perduto. Una storia che si arricchisce di momenti suspense di cui l’autrice ci ha abituato nei suoi libri, regalandoci ancora uno dei suoi personaggi che più ho amato, e ritrovarlo nel momento più importante, è stato confermare la sua grandezza. Questa volta ho come avuto l’impressione che, a differenza degli altri suoi romanzi, l’autrice abbia voluto fissare in alcune scene i messaggi più importanti. Mi è mancato soprattutto nella seconda parte, un percorso più evolutivo per arrivare ai sentimenti dei protagonisti, perché le parole non sempre sono così significative, come l’ascolto dei tormenti di chi li sta provando. Un romanzo molto bello in cui Veronica Deanike oltre a confermare il suo talento nelle scene più passionali, ha voluto dare un aspetto più romantico, toccando con delicatezza anche quella vena più dolce nelle parole di una bambina che anela di felicità. Emozioni intense che sono arrivate e che mi hanno colmato il cuore di calore.
Tiziana