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E poi sei capitata tu di Kristy Bromberg è più di una storia d’amore, difatti pagina dopo pagina assisterete alla rinascita dei protagonisti che anche grazie all’amore riprendono in mano la loro vita ritornando a vivere appieno. Un libro che a tratti sembra un diario dove i protagonisti si sfogano facendo emergere tutte le loro più intime emozioni, le paure, i timori e i loro sogni.
Tate e Jack sono due ragazzi testardi, orgogliosi e profondamente segnati dagli episodi della vita. Ambedue da giovani in contrasto con il volere dei genitori, tanto da abbandonare il nido famigliare e ricominciare altrove da zero. Questa scelta segna profondamente i due protagonisti in modo completamente differente ma totalmente indelebile. Da un lato Tate rinuncia ai suoi sogni per appoggiare incondizionatamente le scelte del suo amore adolescenziale fidandosi forse troppo ciecamente, al contrario Jack si immerge nel lavoro in modo quasi morboso per affermarsi e poter dimostrare a suo padre tutto il suo valore. Scelte che porteranno i due ragazzi ad essere schiavi ed ostaggi del loro passato e degli errori commessi, portandoli ad una sofferenza che emerge in modo preponderante fin dalle prime battute.
“Non dargli questa soddisfazione, ragazza mia. Esci e vivi, Tate, altrimenti la vita ti passerà accanto”
Sono così diversi ma così simili che quando il destino li fa incontrare si accende immediatamente una lotta di sguardi e sospiri segnati dal connubio odio-amore. Tutti e due si frenano fin dagli inizi perché impauriti da questa connessione ed incapaci di gestirla senza rimetterci il cuore. Difatti, nonostante Tate abbia il cuore ricoperto da spine e Jack sia soffocato dal senso di colpa, le loro personalità grintose e generose hanno un effetto calamita per i due cuori sofferenti.
“Non sono sicura del motivo per cui resto ferma in questo modo, alle prime ore del mattino, percependo una connessione invisibile a distanza che non sono neanche certa sia reale…Maledizione, devo stargli lontana a ogni costo”
Impossibile non tifare fin dagli inizi per loro che sembrano essere perfetti l’uno per l’altra: si sostengono, si capiscono e si proteggono.
“E’ come se finalmente potessi respirare. Le sue rassicurazioni e il modo in cui mi ha stretta forte quella sera hanno cambiato le cose, ma non sono certa del motivo. E’ la fiducia? Il fatto di avere qualcuno con cui posso confidarmi? O che finalmente ho qualcosa da desiderare, come le brevi occhiate che mi rivolge quando meno me lo aspetto”
Una sintonia forte nonostante i fantasmi del passato che aleggiano costantemente nella storia. Fin dalle prime pagine si percepisce che ci sono diversi segreti che ostacolano la loro storia d’amore. Segreti che man mano vengono abilmente svelati solo alla fine, spiazzando il lettore che segue in prima persona tutte le discussioni e gli avvenimenti con trepidazione non immaginando come si possa arrivare al lieto fine.
“…magari ne sono già innamorato. Non esiste una sola cosa che possa fare per rimediare o impedirlo. Nessuna. L’unica è capire come andarmene lasciandomi alle spalle meno casini possibili.”
Ho apprezzato che in questo libro ci sia una rappresentazione della vita reale colma di zone grigie e non di situazioni dove tutto è bianco o nero. A volte le decisioni sono difficili da prendere proprio a causa di queste zone grigie che sono una costante nel libro e che portano il lettore in simbiosi con i protagonisti e a porsi le stesse domande: può una bugia essere dannosa se volta a proteggere la persona che si ama? Possono dei sensi di colpa verso il passato impedirti di vivere il presente e costruire il tuo nuovo futuro? Si può ridare fiducia alla persona che in precedenza l’ha tradita?
Troverete riga dopo riga tante domande e tanti sensi di colpa che attanagliano il cuore dei protagonisti rendendoli reali ed umani, dove la chiave di tutto rimane sempre l’amore vero.
Un libro con una buona parte introspettiva ma anche tante descrizioni. La storia è ambientata in un ranch americano e l’autrice ci riempie di dettagli sulla vita e quotidianità dei protagonisti, dando la sensazione al lettore di avere come una telecamera nascosta sempre accesa. O meglio come se ogni descrizione potesse essere rapita da una macchina fotografica proprio come l’occhio esperto da fotografa di Tate che riesce a cogliere i dettagli della vita seguendo il cuore.
Ilaria