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Silvia Carbone ci ha fatto un po’ sospirare per l’uscita di quest’ultimo romanzo appartenente alla serie Skulls of Hell MC, ma l’attesa è stata ben ripagata dalla bellissima storia di Dude e MacKenzie e dal gran finale che tutte aspettavamo: la conclusione di un cerchio che ha segnato le vite di quattro bikers, raccontando di un legame di fratellanza, dell’onore e dell’amore inderogabile per le loro old ladies.
“La consapevolezza che in fondo ero solo un codardo tornò a travolgermi dopo tanti anni: il vuoto nel cuore, la siccità dell’anima e l’indifferenza sulla pelle, tutto era ancora lì proprio dove avevo cercato di seppellirlo. Dude, il Safety Officier degli Skulls of Hell, non esisteva più”
Sono trascorsi quattordici anni da quando a David Cook, soprannominato Dude, è stato ordinato di allontanarsi dalla sua casa, dal quartier generale degli Skulls, l’unica famiglia che abbia mai avuto. Quattordici anni di silenzio da parte delle uniche persone che hanno riempito il suo cuore intorpidito dalle atrocità che la vita gli ha inflitto e dal senso di tradimento che porta con sé come un fardello pesante.
Il tempo lontano lo ha profondamente cambiato e del Dude giovane, irriverente e spudorato che abbiamo imparato ad amare, non restano che le briciole di un’esistenza piena di sofferenze. La resilienza, che lo ha trascinato negli anni, ha ceduto il passo a un senso di sconfitta prendendo sempre più spazio nella sua anima, fino al giorno in cui riceve la telefonata che gli annuncia di rientrare subito a casa.
Il ritorno di Dude sprigiona felicità in tutti quelli che non lo hanno mai dimenticato anche se ben presto si ritrovano a fare i conti con la scelta di averlo allontanato e con l’irreversibile cambiamento che gli anni di lontananza gli ha inflitto. Ora Dude non è più il novellino ma un uomo lacerato dal dolore, il cui passato ingombra la sua anima. È un uomo alla deriva a cui non rimane più niente a cui aggrapparsi, sempre più carico di rabbia e rancore e con un tradimento subìto a marchiare il suo cuore. Il David del passato non c’è quasi più e quello che rimane deve ripartire da zero gustandosi però il sapore della libertà e facendosi accarezzare dal sentimento mai dissolto per la sua “famiglia” che, quando lo riabbraccia, capisce di trovarsi davanti un uomo segnato nell’animo da cicatrici indelebili e da eventi che lo hanno spezzato.
“Il mio angelo custode non era di quelli celestiali di cui si legge nei libri di religione. Il mio angelo portava un giubbotto di pelle, aveva i capelli lunghi, una barba folta, era pieno di tatuaggi e di piercing. E finalmente era tornato”
Quando gli occhi di Dude incontrano di nuovo quelli di MacKenzie Patel, l’inferno che si è lasciato alle spalle torna prepotentemente a fargli compagnia. La sua Nocciolina è diventata una donna bellissima e inavvicinabile, con degli occhi pericolosi capaci di scrutare la sua anima. Ben presto la fragilità di Mac si scontra con la vulnerabilità del suo salvatore e i due si riconoscono, sanno di appartenersi ma di non poter vivere un legame così intenso se non segretamente. I segreti che custodiscono li hanno trasformati e resi aridi ma l’attrazione prima e un sentimento profondo e liberatorio poi, riportano a galla la speranza perduta e il desiderio del domani, di quel futuro in cui non credevano più.
MacKenzie vive nella gabbia del terrore e custodisce un segreto terribile che la tiene distante dalle persone che ama per non farle soffrire. Solo David riesce a penetrare la corazza di freddezza che l’avvolge, perché lui intravede la sua dolcezza, il volubile bisogno di quell’amore che tutte le donne bramano e soprattutto quella forza che la spinge a voler essere considerata una ragazza normale, uguale alle altre. Ma per lui, lei è un sogno proibito che non diventerà mai realtà.
“Siamo accordi stonati in uno spartito disordinato, ma insieme componiamo una bellissima melodia”
Seguendo il filone erotico che contraddistingue la scrittura di Silvia Carbone, anche in questo romanzo l’attrazione, il sesso e gli istinti primordiali guidano i protagonisti alla scoperta dei sentimenti perenni. Le pagine di Dude sono intrise di desiderio e di una passione sfrenata a cui i protagonisti non sapranno rinunciare, rimarcando il valore costante in tutti i romanzi della serie, della fratellanza intesa come bene profondo di appartenenza anche a persone che non hanno lo stesso sangue, come a voler rinforzare il concetto di onore e lealtà sempre presenti nelle narrazioni passate. Il romanzo non manca di affrontare temi impegnativi che inducono a importanti riflessioni sulle conseguenze psicologiche e sulla ricostruzione di sé stessi ripartendo dal sentimento più bello in assoluto come quello dell’amore
Tanti sono poi i protagonisti secondari che l’autrice ci presenta. Da Nico a Neo, le loro storie solleticano la curiosità del lettore. Io ho pensato più volte a chi accostarli e con chi farli impazzire tra le figlie degli Skulls, ma attendo speranzosa una serie che parli anche di loro.
Silvia Carbone si conferma un’autrice avvincente, dotata di una scrittura ritmata da dialoghi e trame piene di un eros travolgente che trasporta il lettore in viaggi bellissimi nel mondo di uomini rudi, belli e impossibili, che rischiano tutto per le loro donne. Uomini che travolgono, eccitano, che sanno come proteggere e amare per sempre.
Un finale di serie unico e impetuoso, con due protagonisti che raccontano di resilienza e della capacità per una rinascita personale, che saprà incontrare il favore delle tante lettrici romantiche e amanti di questo genere.
“Lei era il respiro, i brividi e i battiti forsennati del mio cuore.
Era un arcobaleno dopo la mia tempesta.
Era vita”
Wanessa