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Data di Pubblicazione 23 Febbraio 2023

Estratto
Sogghignò, guardandola quasi con una certa ammirazione. «Cristo Santo, ma questo caratterino dove lo tenevi nascosto?»
«Io ho un bel carattere, tranne quando devo misurarmi con gli stronzi.»
«Quindi sarei io lo stronzo? Perché non voglio che tu commetta il sacrilegio di non usare il tuo talento?»
Fece per ribattere, ma non aveva alcuna parola da dire in proposito. Pensò che in parte avesse ragione lui, ma si guardò bene dall’ammetterlo.
«Non farla tanto lunga, troveremo una vocalist adatta a duettare con te» propose lei.
«Non mi serve una cazzo di vocalist, mi serve un’artista, per la puttana!» Quando era arrabbiato Eric diceva davvero parecchie imprecazioni, tanto che una giovane madre con suo figlio gli lanciò uno sguardo di rimprovero.
«Nashville, non esiste che tu non canti con me su quel cazzo di palco. Canterai, fine della storia. Avremo un nuovo sound, che ti piaccia o no. Diventeremo quel cazzo di Johnny Cash con la sua cazzo di June Carter, o quei fottuti Sonnie e Cher! Ma questo è l’anno in cui i Cult of Essence diventano famosi, non ci sono altri finali. O io mollo tutto.»
«Tu cosa?» sbottò lei, incredula.
«Io mollo tutto. Ho trent’anni, non posso continuare a giocare alla rockstar maledetta con mio padre che ha problemi di cuore e che si spacca la schiena in fabbrica per tirare a campare e mandare mia sorella a scuola. Non esiste. Voglio che se ne vada in pensione, che pensi a curarsi e a stare bene. Voglio comprargli una casa nuova, una cazzo di macchina che non sia parcheggiata dal meccanico ogni mese. E voglio che mia sorella frequenti il collage. Mi stai ascoltando, Nashville? O spacchiamo quest’anno o avrai i Cult Of Essence sulla coscienza!» Si sollevò dal suo divanetto e buttò sul tavolo dieci dollari per una colazione che lei non aveva ancora ordinato. Poi le puntò il dito contro, guardandola dall’alto della sua statura imponente. «E, porca puttana, ognuno di noi farà tutto ciò che è in suo potere perché ciò avvenga! Io sono il frontman e colui che tiene in mano il progetto artistico del gruppo: se ti dico che devi fare le capriole sul palco o saltare come una scimmia tu lo fai, mi hai capito, pulcino?»
Non si disturbò a salutarla prima di uscire dal locale sbattendo la porta di vetro.
