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“Mi baciava con una tale intensità che ne rimasi sorpreso, come se non fosse affatto la prima volta che ci vedevamo, come se fossi un sogno accarezzato a lungo.”
Come le cicale in inverno è dedicato alla storia d’amore di Enea, uno dei protagonisti incontrati in Baciami prima di andare, un meraviglioso libro di Paola Garbarino uscito lo scorso anno. Non è indispensabile aver letto il libro precedente per seguire le dinamiche di questa nuova trama, in quanto l’autrice riprende esattamente le stesse parti dove il nostro Enea interagisce con gli altri protagonisti (per i nostalgici che lo hanno letto, mi riferisco ovviamente a Mina ed Aurelio).
Avendo letto il libro precedente, capisco e condivido la scelta di dedicare un libro ad Enea, un protagonista dall’animo profondo e tormentato, vittima e carnefice della propria vita, perennemente in cerca di “un qualcosa” di cui sente e percepisce la mancanza ma che capirà e raggiungerà solo grazie all’amore puro di Ginevra. Si tratta difatti di un second chance, dove Enea e Ginevra combattono per la maggior parte del libro contro sé stessi ed il mondo per raggiungere l’essenza della felicità.
“Lei era in tutto, ed era in tutto perché era ancora dentro di me”
Non pensiate che il loro percorso avvenga in modo delicato, al contrario questo libro è pieno di sofferenze, rimorsi e cicatrici profonde. Si tratta di un percorso bidirezionale: l’inizio del libro è raccontato come la discesa verso gli inferi, mentre la seconda parte è dedicata alla salita verso la bellezza della vita. I nostri protagonisti vivono due percorsi simili ma li affrontano con un bagaglio composto da sogni e speranze differenti. Se da un lato Enea si sente perduto e trascinato nel buio della vita, dall’altro Ginevra – nonostante le ombre pesanti che la intrappolano – riesce a proteggere la purezza della sua anima.
“Però era quello che aveva dentro agli occhi a essere un mistero. Un oceano azzurro scuro, a volte grigio come durante una tempesta, talvolta limpido come il cielo dopo la pioggia al primo raggio di sole. Aveva occhi mutevoli, Ginevra. E dentro sembrava racchiudere tutto un mondo che serbava con cura. Come se avesse qualcosa di splendido da custodire, da tenere al sicuro.”
Grazie a questa purezza, che traspare dai suoi occhi e trasmette attraverso i gesti, Ginevra riesce ad afferrare Enea e a trascinarlo verso la luce. Leggendo la loro storia, si percepisce come Ginevra, bacio dopo bacio, riesca a scavare lentamente ma in modo incisivo nell’animo perduto di Enea. Come il proverbio latino gutta cavat lapidem, ovvero come una goccia con il tempo, Ginevra riesce ad avere la meglio sulla dura roccia, poiché con la pazienza, la perseveranza (e in questo caso l’amore) si può ottenere qualunque risultato.
“Sollevò il viso posato nell’incavo del mio collo e agganciò il mio sguardo. E quel qualcosa che mi turbava, quel qualcosa che dimorava in fondo ai suoi occhi, mi colpì ancora, forte. Non lo sopportai. Non sopportavo non capire. Non essere padrone di me. Non avere il controllo.”
Per buona parte del libro si percepisce Enea abbandonato in fondo al mare, inerme, statico, arreso a lasciarsi trasportare sempre più giù verso il fondale finché non arriva Ginevra, l’unica in grado di riportarlo in superficie. Tuttavia, non basta arrivare in superficie e riprendere a respirare perché il cammino verso la terraferma è angusto e solo Enea stesso potrà percorrerlo, onda dopo onda, mareggiata dopo mareggiata.
Si tratta di protagonisti rotti dalla vita, le cui scelte, agli albori della giovinezza, sono state dettate soprattutto dalla parte irrazionale, dal loro istinto e impulso, in nome di sogni più grandi di quanto la realtà potesse permettere. Sogni dettati dalla voglia di rivalsa nei confronti di una vita che appariva limitata, priva di amore e sicuramente marcia a causa di scelte altrui. Questi stessi sogni, invece di rappresentare il motore verso cui tendere con determinazione, si sono trasformati in incubi da raggiungere: da un lato la rincorsa verso il denaro, dall’altro il sogno di essere amati. Ambedue i sogni sono stati pesantemente macchiati da un decisivo aspetto in comune: l’assenza dell’amore verso sé stessi. Penso sia questa la chiave di lettura che destabilizza e fa perdere la bussola ai nostri personaggi, pur di raggiungere quello scopo ogni mezzo è stato lecito con la conseguenza di trasformare un sogno lucente e puro in una realtà sporca e buia.
La storia inizia e prosegue con i protagonisti che si spezzano sempre di più, finché non arriva il culmine di sofferenza che segna l’anno zero, il baratro toccato da cui non si può che risalire. C’è tanto spazio dedicato alla risalita, alle sofferenze e al percorso di crescita emotiva, dove Enea e Ginevra riprendono in mano la loro vita giorno dopo giorno, lacrima dopo lacrima. Avrete la sensazione di assistere alla guarigione delle loro innumerevoli ferite, soffrirete per l’intensità del dolore iniziale e potrete finalmente sospirare man mano che le cicatrici diverranno sempre più un lontano ricordo, per lasciare spazio a una corazza colma di forza per tornare a vivere.
Questo libro è fortemente dedicato alla parte introspettiva dei personaggi, ovviamente ci sono anche tanti episodi che scandiscono il ritmo della trama, ma è inevitabile percepire l’intento dell’autrice di portarci a riflettere nella dimensione personale dei protagonisti. A rafforzare questo concetto, emerge la sensazione di avere un occhio di bue, fin dalle prime battute, volto a mostrare tutte le dinamiche scatenanti, l’effetto domino nelle decisioni delle loro vite.
Forse il loro riavvicinarsi mi è apparso fin troppo veloce, avrei preferito un riscoprirsi graduale; tuttavia, capisco anche la scelta dell’autrice in quanto la loro sofferenza li aveva già allontanati pesantemente per tanto tempo.
Un libro profondo e colmo di tematiche che lasciano il segno, perfettamente calato nello stile dell’autrice che crea personaggi tormentati, ingabbiati nelle loro paure, e pagina dopo pagina costruisce il contesto per farli volare verso la libertà e la felicità grazie alla forza indistruttibile dell’amore.
Ilaria
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Grazie della splendida recensione💗