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Questa che stiamo per leggere, rispetto a Shallow, primo romanzo di questa serie, è una storia intrisa di dolcezza che non ci saremmo mai aspettate di trovare disseminata tra le pagine. In Bullet aleggia una vena di romanticismo più marcata che rende la trama più ricca e struggente, grazie anche ai colpi di scena continui che si susseguono a ritmo serrato.
Come in quasi tutti i romanzi di Silvia Carbone, i protagonisti alfa come Bullet, non sono teneri angioletti in cerca del vero amore, ma uomini duri e poco puri, invischiati in oscuri traffici, praticamente criminali o al limite della legalità.
“Quello era il mio posto, la mia famiglia. Il mio club. Ero un biker, e mi piaceva.”
Un carico di armi da tenere al sicuro da polizia e soprattutto dai pericolosi rivali degli Skulls, innesca una serie di eventi che portano la nostra protagonista Kendall a trasferirsi nel club. La convivenza non sarà facile, è un mondo sconosciuto e molto diverso dal suo, e mentre due bande rivali si scontrano e la vita del club e dei suoi membri viene messa in pericolo, i due iniziano a conoscersi e resistere alla tentazione sarà sempre più impossibile, ma chi sarà alla fine il vero vincitore?
“Sono questo. Tu vedi morti, dove tento di difendere la mia famiglia. Vedi tortura, dove esigo vendetta per le persone che amo. Vedi crudeltà, dove cerco rispetto. Tu non mi vedi davvero, Ken. Vedi un uomo, ma sono un biker. So essere solo un biker, e desidero essere solo questo.”
Un Club di motociclisti, un presidente, un vice, un sergente e delle regole da rispettare. Una democrazia perfetta. Una vita criminale, è vero, in un mondo così criminale, dove vengono rappresentati dei valori assoluti, perché volente o nolente, di personaggi come Thomas o Shallow, ci si innamora per forza. Bullet è un ragazzo tormentato ricco di pregi e difetti. Un fuoco sempre accesso, una tempesta che non si ferma mai, un fiume in piena. Ha la capacità di far innamorare ogni donna, coi suoi modi da duro con cui protegge chi ama, bello e decisamente impossibile, conduce una vita dove la tenerezza viene soffocata da comportamenti spinti ai limiti dell’eccesso che mai si associano nell’immaginario, ad un carattere romantico. Una tenerezza che è incapace di soffocare di fronte a Kendall così pura ai suoi occhi.
“Il sorriso mi nasceva sulle labbra come se lei fosse la quiete del mio spirito, e il cuore…il mio stramaledetto cuore iniziava a battere forsennato come se la riconoscesse come sua.”
Un romanzo intriso di sesso, sudore, tatuaggi e motociclette, con parti anche romantiche, a modo suo, e una buona dose di violenza, come ci si aspetta da un libro di questa serie. I due protagonisti sono diversi ma in fondo complementari, caratterizzati talmente bene che a volte i loro caratteri dominanti si fondono insieme fino ad annientarsi a vicenda.
Dentro c’è tutto: c’è la morte, l’amore, la vendetta, il tradimento, la famiglia, la voglia di essere liberi ma anche di conoscere la verità. E’ proprio la verità che in questa storia ha un ruolo fondamentale. Quella verità che spesso si ignora, che spesso si distorce perché fa comodo. I personaggi hanno tutti un ruolo che inevitabilmente segue un destino. Però c’è anche molta speranza, che poi è quella cosa che guida le nostre azioni e ci fa alzare dal letto la mattina. E’ violenta, è cruda, eppure nasconde un cuore romantico e idealista per cui fare la cosa giusta è più difficile che fare quella sbagliata.
Kendall è un personaggio che amerete tantissimo. Il suo arco narrativo la porta a cambiare, sia come aspetto che come carattere, passando attraverso fasi di dolcezza, insicurezza, consapevolezza ma anche cattiveria.
L’incredulità e lo stupore fanno appassionare all’immagine di questa giovane donna che di giorno è Kendall e di notte si trasforma in Daring come nella vita di una supereroina. Determinata tenace, indipendente, con la sua giovane vita già segnata dal dolore, riesce a conquistare tutti con la sua forza, il suo coraggio e non c’è da stupirsi dell’amore che Bullet nasconde per lei, perché è l’unica capace di tenergli testa e farlo capitolare.
“Avevo toccato il cielo, e stavo ricadendo sulla terra. Tutto e solo per lei. Avrei dedicato la mia vita a renderla felice, le avrei regalato il mio futuro. Qualsiasi cosa, pur di sentirmi sempre così. Felice. Innamorato. Libero.”
La bravura di Silvia Carbone sta nello stravolgere ciò che il lettore percepisce inizialmente. Con Kendall, descritta dapprima come la ragazza perfetta della porta accanto, che studia e lavora, si svela poi con un suo lato oscuro su cui si struttura la trama, distogliendo l’attenzione dall’immagine di una ragazza comune per orientarla su quella di una donna totalmente diversa da come viene immaginata all’inizio della storia. Incarna perfettamente quello che molte donne vivono nella realtà di tutti i giorni: essere amanti, complici, amiche. Il compito più difficile del mondo, è quello che viene descritto in una di quelle storie che ti fanno amare e odiare quello che pensi, che ti mette di fronte alle tue contraddizioni attraverso quelle di personaggi di finzione.
E’ senza dubbio un romanzo completo, elaborato in forma più matura e consapevole delle realtà che vengono descritte, ricco di sentimenti che colpiscono per la loro profondità. Silvia Carbone ha saputo delineare l’evoluzione perfetta di una serie di romanzi in cui il primo apre la strada emozionale e il secondo la consacra, donando quel quid in più che ci si aspetta per alzare l’asticella di gradimento e non rimanere fermi su dinamiche e atteggiamenti già conosciuti in precedenza.
Questa storia non è facile, ma è vera. Non fa sconti: è cruda, ma anche diretta. Stupenda forse è la sola parola che racchiude tutta la sua bellezza.
Morena e Wanessa