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Ho aspettato un po’ di giorni prima di scrivere questa recensione, perché durante la lettura ho provato molte emozioni. Mi serviva del tempo per poterle metabolizzare, per riuscire a trasmettere quello che avrei voluto dirvi. Io amo molto la L.J. Shen, quando è in sintonia con i personaggi riesce a scrivere dei veri capolavori. Ero preoccupata per questo libro, avevo già conosciuto Vaughn Spencer nei libri precedenti della serie, e mi chiedevo il perché fosse sopranominato Angry God. Proprio lui che sembra avere tutto dalla vita, perché dovrebbe sempre avere quell’aria triste?
Voglio dire lui è figlio di Baron Vicious Spencer e di Emilia, perché mai dovrebbe essere sempre arrabbiato con il mondo? Proprio quel mondo che si prostra ai suoi piedi, devoto al suo principe. Solo che questo principe dentro ha un’oscurità che non riesce più a celare, che spinge per uscire fuori per vendicarsi del male subito. Ma si sa che la vendetta non porta mai niente di buono e in mezzo cadono sempre delle vittime sacrificali, una di queste sarà Lenora.
Lenora era ufficialmente un mio problema e anche se avessi pensato che non trovavo piacere dalle complicazioni, il pensiero di distruggerla mi perforava con un euforico desiderio.
Lei rendeva belle le cose brutte. Le avrei dimostrato che la mia anima era troppo rovinata per essere aggiustata.
Lenora che colpisce subito Vaughn. Leonora con i suoi occhi grandi, la sua bellezza non stereotipata e soprattutto con il suo sconfinato talento. Perché se c’è qualcosa che il giovane Spencer ha ereditato dalla mamma è l’amore per l’arte. Ma Lenora è a conoscenza di un segreto che se portato alla luce, potrebbe distruggerlo. Per lui Lenora è qualcosa di proibito, qualcosa che gli renderà più complicata la vendetta.
“Sei orribile”, alzai le spalle. Non era vero. Ma avrei voluto lo fosse.
“Orribile o no, potrei ancora baciarti se lo volessi, e tu me lo lasceresti fare”.
Ma non potrà resistere ai suoi baci, al suo tocco, alla voglia di lei che ogni giorno si fa più forte. Lenora combatterà Vaughn, gli restituirà colpo su colpo, ma sarà inevitabile per lei, innamorarsi e mettere in gioco il cuore. Sempre in più romanzi noto che non c’è mai una parità tra i personaggi, ma quasi sempre uno spicca sull’altro. In Angry God questo non accade, il loro percorso di crescita interiore è simile, l’importanza che hanno è uguale. Non c’è uno schierarsi con una delle due parti, ma si tifa per entrambi.
Sono sempre sospettosa con le serie dei “figli di”, perché non è facile scriverli, come non è facile farli amare tanto quanto i loro genitori. La Shen qui c’è riuscita, Vaughn ha raggiunto il livello di Vicious, ugualmente coinvolgente e sconvolgente allo stesso tempo. È evidente il legame che l’autrice ha con il primo protagonista, e che si ripercuote sul figlio. Si nota come fosse ispirata, e più coinvolta rispetto agli altri due eredi HotHoles.
Piccola nota, i miei brani preferiti sono quando padre e figlio interagiscono. È stato bellissimo vedere Vicious calato nel ruolo di papà confidente. E poi, diciamo la verità, non se ne ha mai abbastanza di leggere di lui. Non vi nascondo che mi sono emozionata, commossa, arrabbiata e anche io mi sono spezzata per quello che accade al protagonista e per come la sua famiglia reagisce. C’è un dialogo tra Emilia e Vicious che mi ha fatto riflettere su come noi genitori pensiamo sempre di dare il massimo ai nostri figli, ma non è sufficiente per proteggerli del tutto. Nel finale c’è un bellissimo messaggio di speranza: anche se pensiamo di essere dentro il tunnel più oscuro, troveremo sempre una luce.
Il nostro amore era molto di più che amore. Ci aveva strappato di orgoglio e rabbia e odio e insicurezza.
Noi eravamo semplici e bellissimi e puri quando eravamo insieme.
Alla prossima lettura,
Valentina